Un piatto amatissimo

World Lasagna Day: il 29 luglio si celebra un mito della cucina

Una giornata mondiale tutta dedicata alla lasagna: ecco perché esiste, chi l’ha inventato e perché amiamo così tanto questo piatto immortale

29 Lug 2025 - 07:00

World Lasagna Day: il 29 luglio si celebra un mito della cucina

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© Ufficio stampa  | Lasagna Home made
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Il 29 luglio non è una data qualsiasi per gli amanti della pasta: è il World Lasagna Day, la giornata mondiale dedicata a uno dei comfort food più iconici, celebrati e replicati del pianeta. Ma chi ha avuto l’idea di consacrare un giorno alla regina degli strati? Come nasce questa festa, e da quando la celebriamo?

Non esiste una firma ufficiale dietro il World Lasagna Day, ma la ricorrenza ha cominciato a circolare con forza negli Stati Uniti tra il 2002 e il 2005, spinta da food blogger e brand di pasta fresca che volevano rendere omaggio a uno dei piatti italiani più amati nel mondo. A far decollare la giornata sono stati soprattutto i social media, che ogni 29 luglio pullulano di strati roventi, ragù fumanti e besciamelle homemade.

L’idea, come spesso accade con le food holidays, è nata con uno scopo tanto semplice quanto efficace: celebrare un piatto iconico per coinvolgere i consumatori e, perché no, rispolverare una buona ricetta di famiglia. In pochi anni, la giornata è diventata virale, abbracciata sia da ristoranti che da chef casalinghi, e ha varcato i confini USA fino a tornare in Italia.

Le origini della lasagna
Furono gli antichi Romani ad “inventare” e cucinare qualcosa simile alla lasagna. Il termine “lasagna”, infatti, deriverebbe dal greco laganon, che indicava una sfoglia di pasta tagliata a strisce, poi adottato dai Romani come lasanum, il contenitore usato per cuocerla. Ma la lasagna come la conosciamo oggi, con strati di sfoglia, ragù e besciamella (o ricotta, nel Sud), nasce nel Medioevo, con le prime tracce scritte nel “Liber de Coquina”, un ricettario del XIV secolo.

Nel tempo, la lasagna ha assunto forme e sapori diversi: al Nord regna quella alla bolognese con il ragù classico e la besciamella; al Sud, la versione napoletana trionfa con ricotta, polpettine e uova sode. Non mancano, naturalmente, le versioni vegetariane o vegane. Ogni famiglia ha la sua variante, ogni nonna la sua verità.

Tre curiosità da servire insieme al piatto
Garfield ci ha messo lo zampino: la celebre striscia a fumetti di Jim Davis, che ha reso la lasagna il piatto preferito del gatto più pigro del mondo, ha contribuito enormemente alla popolarità globale della pietanza.

Lasagna da Guinness: nel 2012, a Kraków, in Polonia, è stata realizzata la lasagna più lunga del mondo, con 25 metri di bontà a strati. Cibo da astronauti: la lasagna è stata inclusa nel menù spaziale dell’ESA per le missioni europee. La lasagna, così, ha letteralmente toccato le stelle.

Le lasagne d’Italia: una ricetta, infinite varianti
Da Nord a Sud d’Italia, la lasagna cambia volto, sapore, forma (e a volte anche nome), diventando specchio delle tradizioni locali. In Emilia-Romagna, è la Lasagna alla bolognese a dominare le scene, la più celebre, quella canonica: sfoglia verde agli spinaci, ragù di carne mista, besciamella e Parmigiano Reggiano. Ogni strato è un atto di fede nella scuola emiliana della pasta fresca, dove le regole si rispettano con devozione. Nella stessa regione, è noto inoltre il Pasticcio ferrarese, cugino aristocratico della lasagna. Si presenta in una crostata di pasta frolla dolce ripiena di maccheroni, ragù, besciamella e tartufo. Curiosità: era uno dei piatti preferiti alla corte degli Este.

In Liguria, il “mandilli de saea” (in italiano “fazzoletti di seta”) è una lasagna in versione più leggera e profumata, realizzata con sfoglia sottile, pesto di basilico, patate e fagiolini. Più vicina a una lasagna “verde” che a quella classica, ma amatissima in tutta la Riviera. I vincisgrassi, pasta delle Marche simile alla lasagna, vengono preparati con carne tagliata grossolanamente non macinata e besciamella, più chiodi di garofano e noce moscata. Nella versione alla maceratese, sono presenti anche le rigaglie di pollo. Nell'impasto della sfoglia possono entrare marsala o vino cotto.

In Umbria, la Lasagna al tartufo è una specialità delle zone di Norcia e Gubbio: la lasagna si arricchisce di crema di tartufo, formaggi locali, funghi porcini e, talvolta, prosciutto. Una versione sontuosa e profumata, perfetta per i giorni di festa.

Spostandoci al Sud Italia, la Lasagna napoletana, ricchissima e barocca, è composta da sugo di pomodoro con carne di maiale, polpettine fritte, ricotta, uova sode, salumi e provola. La Lasagna calabrese è saporita e generosa: tra gli strati si alternano ragù piccante, salsiccia calabrese, uova sode, caciocavallo e, spesso, anche un tocco di 'nduja per i palati più temerari.

Nella Sicilia orientale, la Lasagna con pistacchio e mortadella è una delle tante rivisitazioni moderne, ormai entrata nel repertorio delle domeniche catanesi e messinesi: sfoglia bianca, besciamella al pistacchio, mortadella a cubetti e scamorza filante.

Non manca la Puglia, dove la Lasagna pugliese (o barese), conosciuta anche come “timballo” in alcune zone, è composta da pasta all’uovo, sugo ricco di carne, ricotta forte, mozzarella e formaggio grattugiato. Alcune versioni includono anche le braciole (involtini di carne cotti nel sugo). La versione della Lasagna sarda, invece, non è tradizionale nel senso stretto, ma viene preparata con pane carasau al posto della sfoglia, ammorbidito e alternato a formaggi ovini, verdure, ragù o salsiccia sarda.

Dove mangiare una lasagna fuori dal comune: Il Lughino, a Milano e Como
Un ristorante interamente vegetale e biologico con due sedi, a Milano e a Como, dove la lasagna è la regina assoluta, ma in una veste completamente nuova. Ideato e guidato dallo Chef Paolo Sanvito, Il Lughino è un all day dining aperto 7 giorni su 7, in cui tutto è fatto a mano, ogni giorno, senza congelatori né impastatrici: una scelta radicale, ma coerente con la filosofia del locale, che punta sull'artigianalità più autentica. Il menù cambia anche più volte al giorno, in base alla disponibilità degli ingredienti vegetali freschi, sempre di stagione e provenienti da piccoli produttori biologici certificati, come l’Azienda Agricola Corbari, biologica dal 1978, o storici mulini a pietra delle Langhe.

La specialità della casa sono proprio le lasagne vegetali, declinate in oltre 50 versioni l’anno, preparate in piccoli lotti da massimo 20 porzioni e rifatte da capo quando finiscono. Qualche esempio? La Lasagna alla lattuga con pomodori secchi e pinoli, crespelle di ceci e scarola, o i Fusilli paesani di grano antico Senatore Cappelli in salsa di noci, fino alla Sfogliatina di crespelle di farina di ceci e scarola e i Mondeghili dello chef, serviti con fagiolini cornetti in umido. A completare l’offerta: ravioli, gnocchi, tofu e seitan tutti autoprodotti in casa. Un luogo perfetto per chi vuole celebrare il World Lasagna Day in chiave green, senza rinunciare a gusto, creatività e stagionalità.

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