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Il 22 gennaio si celebra il Capodanno Cinese: cosa si mangia durante questa festività

Una piccola guida pratica per portare un po' di Asia sulle vostre tavole: quali sono le tradizioni culinarie e dove provare i piatti migliori

Pollo e pesce cucinati in abbondanza 

Che romanticamente la vogliate chiamare “La festa di primavera”, correttamente preferiate il termine “capodanno lunare” oppure vogliate usare il termine spesso utilizzato in occidente di “capodanno cinese” poco cambia: il 22 Gennaio si celebra forse la più importante tra le festività tradizionali cinesi, che coincide con il secondo novilunio dopo il solstizio d'inverno e celebra per l'appunto l'inizio del nuovo anno secondo il calendario. Oltre che, ovviamente, in Cina, la festività viene celebrata in molti paesi dell'Estremo Oriente, in particolare Corea, Mongolia, Singapore, Malaysia, Nepal, Bhutan, Vietnam e perfino in Giappone (in cui è stata una festività ufficiale fino al 1873) oltre che nelle innumerevoli comunità cinesi sparse in tutto il mondo, comprese quelle qui in Italia.

 

Anche qui da noi l’entrata nell’anno del coniglio verrà celebrata seduti intorno alla tavola, con la famiglia e con gli amici. Ma cosa si mangia durante questa festività? E dove andare per provare i piatti migliori della festa asiatica? Ecco una piccola guida pratica per portare un po' di Asia sulle vostre tavole.

 

 

La tradizione

 

Così come da noi, anche per il Capodanno Lunare è di fondamentale importanza la cena della vigilia. Nella tradizione in quest’occasione la famiglia si riunisce a casa del parente più anziano. Tra i piatti che non possono mancare sulle tavole riccamente imbandite, le pietanze immancabili sono quelle a base di pollo e di pesce. E' è buffo sapere che quest’ultimo per scaramanzia viene spesso servito in porzioni così abbondanti da renderne certo l'avanzo in quanto un proverbio popolare recita "nián nián yǒu yú" (年年有餘T, 年年有余S) traducibile come "ci possa essere sovrabbondanza quest'anno", dove il termine "sovrabbondanza", pronunciato yú, è omofono alla parola "pesce", in un gioco di parole che rende l’ittico benaugurante come le lenticchie da noi.

 

Ma sulle tavole del Celeste impero non mancano piatti quali il Nian gao, dolce di riso tradizionale del Capodanno, o i ravioli chiamati Jiaozi, e a seconda delle regioni si trovano specialità diverse con diversi scopi scaramantici come il  Luóhàn zhāi, un’insalata a base di alghe dette in cantonese fat choy che significa anche "prosperità", oppure i Jau gok di Canton e a Hong Kong, ravioli a forma di lingotti, fino ai semplici mandarini.

 

 

Dove scoprire la cucina cinese classica?

 

Se volete scoprire il vero sapore della Cina, non possiamo che consigliarvi un ristorante che di capodanni lunari in Italia ne ha visti parecchi. Si tratta di Ta Hua, a Milano, vero precursore della ristorazione asiatica qui da noi visto che ha aperto nel 1979. Ta Hua, traducibile come “Grande Cina”, è un ristorante tradizionale, dov’è ancora possibile incontrare il suo fondatore, il signor Shou insieme alla moglie Sucin, insieme alla seconda generazione, ovvero i loro figli. Il segreto del successo è nella capacità di offrire una vera e propria Hong Kong experience tra cui spiccano i famosi Dim Sum, tra i più amati di Milano. Questa specialità (点心 letteralmente “tocco” e “cuore”, quindi tradotti semplicemente come “delizia del cuore”)  consiste in piccoli panini al vapore ripieni di carne, pesce, crostacei, verdure. Una degustazione che vale il viaggio, ma già che ci siete non perdetevi il rombo in crosta con verdure, il filetto di manzo nella pentola dello chef, i gamberi con zenzero e asparagi.

 

 

Capodanno cinese versione fine dining

 

Se invece siete alla ricerca di un’esperienza ricercata, e magari di qualche novità nel panorama gatronomico nostrano, perché non prendere la palla al balzo per provare “Il Gusto di Xinge”, il nuovo ristorante gourmet fiorentino nato dalla testa e dalla volontà della giovane imprenditrice cinese che già tanti aveva convinto con il suo “Il Gusto Dim Sum”. Dopo il trionfo di pubblico e critica del piccolo ristorante originale infatti, a cui sono stati dedicati articoli, menzioni e premi dalle principali testate e guide del settore, proprio in questi giorni inaugura il nuovo locale molto più ampio e ricercato. Abbiamo intervistato Xin Ge Liu per farci raccontare la sua esperienza e cosa provare da lei per festeggiare “Solitamente per capodanno nella zona di Pechino c’è l’usanza di mangiare quattro piatti freddi, quattro caldi, quattro di carne e quattro zuppe. Il motivo? Quattro volte quattro simboleggia la stabilità della famiglia in salute e nel lavoro che si vuole augurare. Dopo il cenone dell’ultimo dell’anno si cucinano i ravioli che mangiamo il primo giorno dell’anno nuovo. In alcuni ravioli si usa mettere soldi o datteri e chi li trova avrà fortuna” ci racconta “Per il capodanno cinese di quest’anno abbiamo preparato una ricetta che si chiama “dream of red chamber”  ispirato a l’omonimo libro cinese. Molto importante è la condivisione quindi abbiamo pensato ad un piatto da condividere. Delle polpette fatte a forma di litchee con scampi e formaggio filante all’interno.  Sono posizionate sopra ad una composizione di rami e fiori secchi come dei frutti su di un albero. Il piatto vuole essere un buon auspicio ed un momento di celebrazione della famiglia dell’amicizia attraverso la condivisione. Come diciamo in Cina: “may today’s glory last forever”.

 

Di  Indira Fassioni

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