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A tavola all'ombra della Madonnina

C'è solo l'imbarazzo della scelta nel vasto panorama di proposte milanesi: bio cocktail bar, cucina etnica innovativa, fusion e ristoranti gourmet

Milano a tavola 

Il fermento è continuo, la scelta variegatissima.

Nella Milano sempre in movimento e anticipatrice di tendenze ci sono nuove e interessantissime proposte gastronomiche, tra cucina italiana avanguardistica, biologica e sostenibile, romana, cinese e d’ispirazione fusion. Ve le raccontiamo in questo articolo.

OPEN COLONNA

Lo chef romano Antonello Colonna, una stella Michelin all'Antonello Colonna Resort & Spa di Labico, alle porte di Roma, ha portato a Milano (in pieno centro), il suo progetto cresciuto nell’alveo del Palazzo delle Esposizioni della capitale.

 

Qui con la collaborazione con Simone Dimitri – ex Restaurant Manager di Trussardi alla Scala e poi del Mandarin Oriental – ed Emanuele Sala, Manager di Altavia. Che all’ombra della Madonnina propongono una cucina ben fatta con uno sguardo rivolto verso il futuro, ma sempre concentrato sul passato.

 


A pranzo, come a cena, il menu si presenta diviso in otto sezioni. Si parte da Antonello Colonna, che permette di approfondire la conoscenza della sua cucina, con quattro piatti iconici che variano: si va dal Negativo di carbonara al Petto di piccione e coscia confit.

 

Si prosegue con la proposta Healthy, con portate che vanno dalla Panzanella di pomodoro Torpedino all'Insalata Giulio Cesare, rilettura della Cesar Salad, mentre per i più golosi c’è Sandwich & More, dove il vintage si fa a tutti gli effetti originale e alcuni classici di diverse cucine del mondo vengono interpretati in maniera innovativa.

 

Infine la sezione To share, da condividere tra due o più persone, con piatti come L'orto di Labico (con verdure in varie cotture), e Caravaggio (con abbacchio, manzo e maiale). E c’è anche l’aperitivo, che racconta Roma in piccole porzioni: venti grammi di amatriciana, dieci grammi di polpetta di coda alla vaccinara, una polpettina di agnello alla cacciatora.
 

 

WONTON 

Wonton come ravioli ma anche come l’ultima impresa dell’abile inventore di Ravioleria Sarpi, la celeberrima vetrina su via Sarpi 25, con fila interminabile, che prepara ravioli cinesi freschissimi e la tipica crespella di Pechino, la Jian Biang. Lui è Agie Zhou, imprenditore cino-milanese che dopo le due creature di Chinatown, ha aperto pure il ristorante di cucina piccante del Sichuan Le nove scodelle, in viale Monza. Per il terzo locale,

 

Agie ha scelto il quartiere di Porta Venezia, precisamente via Panfilo Castaldi, dove propone la tradizione cinese cantonese declinata in un menu che, in un certo senso, ruota attorno all’Anatra arrosto alla pechinese, servita (su prenotazione e per almeno due persone) secondo uno schema ben preciso, che parte con fegato e cosce, comprende il brodo, e termina con le ossa fritte da spolpare. 

 


Tra gli altri piatti in menu, c’è il Pollo in salsa verde cotto a bassa temperatura, servito con olio di zenzero, cipollotto e pepe verde del Sichuan, la Quaglia alla cantonese, i Guotie (ravioli di farina di grano tenero, ripieni di carne di maiale e zenzero e cavolo cappuccio, e cotti alla piastra), l’Uovo al tè, e il Riso vegetariano (con taccole, funghi Shiitake e pak choi sfumato al Whisky torbato).

 


N10

N10 Experience è il locale che l’ex campione del calcio italiano Alex Del Piero ha aperto poco tempo fa in viale Monte Grappa 10. Insieme a lui, ci sono un gruppo di imprenditori amici: lo chef Corrado Michelazzo, il maestro pizzaiolo Marcello Costanzo e Francesco Tafuro, già titolare della Pizza di viale Pasubio. Ben inserito nella Milano nuova e di impronta internazionale, il format si basa sul concetto di “boccone”, ovvero di un’offerta agile che permette di degustare più piatti dello chef, oppure più pizze, seguendo un altro concetto moderno e di moda, ossia quello della condivisione e della convivialità.  

 

La cucina di Corrado Michelazzo e della sua brigata, completamente a vista e circondata da un bancone a cui possono sedersi i clienti, è al pian terreno, mentre il piano superiore è occupato dal pizzaiolo Marcello Costanzo e da una sala privée firmata Cantine Ferrari. Il piano interrato, multifunzionale, ospita invece serate, eventi, mostre e spettacoli.

 

La cucina? È d’influenza asiatica, perché rispecchia il continuo viaggiare dello chef tra Francia e soprattutto Cina. Mentre la pizza (non napoletana, né tipicamente contemporanea), cotta in forno elettrico, viene preparata utilizzando farine di qualità superiore e a basso contenuto di glutine, con una giusta maturazione e una lievitazione lenta che la rende più digeribile. 

 


BIOESSERÌ

Dopo Milano (Brera) e Palermo, Bioesserì ha inaugurato il suo secondo locale milanese nell’avveniristico quartiere di Porta Nuova, nel segno di nuove proposte, tra cui un vero e proprio bio cocktail bar. Il format nasce da un’idea di Vittorio e Saverio Borgia, due fratelli siciliani che dopo la laurea hanno deciso di investire il loro talento nell’idea di una ristorazione buona, sana e golosa.

 

Quello che è nato è un luogo che mette al centro di ogni cosa la sostenibilità ambientale, il rispetto e la ricerca della migliore materia prima, rigorosamente biologica. La cucina, guidata ancora una volta da Federico Della Vecchia, è autentica, semplice e territoriale, con piatti della tradizione come gli Spaghetti ai tre pomodori o il Risotto alla milanese con ossobuco, che si affiancano ad altri già noti ma rivisitati, per raccontare la contemporaneità nel solco della tradizione.

 

Non poteva mancare poi la pizza – must di Bioesserì –, fatta con un impasto che utilizza farine macinate a pietra e che lievita naturalmente per 72 ore. Il cocktail bar è affidato al bartender Andrea Di Prionzio, che punta su proposte semplici nella struttura, fresche, colorate, e che appagano l’occhio e il gusto.

 


CANAPÈ

Ha un’unica protagonista (la canapa), ma tre anime il nuovo concept polifunzionale in via Moscova 48. Bistrot, cockail bar e boutique, Canapè fonde in un mix inedito e originale cucina gourmet, cocktail molecolari e un ambiente ricercato dal design raffinato ed elegante. L’idea è di quattro imprenditori quarantenni (tre milanesi e uno della Valle d’Intelvi) che hanno deciso di aprire a Milano il primo locale, in Italia e in Europa, dedicato alla pianta sempre più oggetto di accese controversie, con l’obiettivo non solo di sfatarne il mito negativo, ma di esaltarne le numerose virtù.

 


Al centro, dunque, c’è la canapa sativa, vero e proprio superfood che entra in cucina sotto forma di semi decorticati, farina e olio di semi bio (ovviamente senza il principio attivo del THC), nei cocktail sotto forma di infusioni o affumicature, e nei prodotti naturali venduti nello shop dove è possibile acquistare tisane, farina, olio e cosmetici, oltre a diverse varietà di infiorescenze, naturalmente light.

 

La cucina è affidata al giovane Alberto Dematteis, che propone quindici piatti di ispirazione fusion, mentre la drink list è firmata dal bartender Andrea Castellari, che per Canapè ha elaborato diciannove signature cocktail

 

 

MOEBIUS

Tra avanguardie e ritorno alle origini, Moebius è lo spazio sperimentale che lo chef stellato riminese Enrico Croatti ha aperto a due passi dalla stazione centrale (in via Cappellini 25). E mercoledì 30 ottobre ha aperto finalmente le sue porte per farsi conoscere nella sua identità più completa: oltre alla già nota formula Tapa-bistrot e American Bar – dove si uniscono suggestioni spagnole, statunitensi e francesi – del piano terra, da ora si potrà degustare anche la proposta dell’Osteria gastronomica – dove lo chef propone la cucina della classica osteria riminese rivista in una chiave di lettura avanguardista –, al primo piano all’interno di quella che si può definire una vera e propria navicella sospesa nell’aria.

 

Quello dell’Osteria Gastronomica sarà un menu dinamico e in continua evoluzione, in sintonia con la filosofia che anima l’intero locale. Che sorge in un ex deposito di tessuti, che è frutto di una lunga e totale ristrutturazione, e al cui interno si respira un’atmosfera contemporanea e dal sapore industriale in cui cemento, vetro, ferro e legno si fondono creando un ambiente dagli spazi variegati, glamour ed eleganti

 

 

Di Indira Fassioni 

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