Venti anni di giovani stelle: a Monza i vincitori di Emergente 2025
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E' il premio che racconta il futuro della ristorazione italiana
C'è un premio che da due decenni racconta la cucina italiana del domani. Si chiama Emergente, lo firma Witaly, e quest’anno ha celebrato un anniversario memorabile. In una Villa Reale di Monza in grande spolvero, si sono svolte – per la prima volta insieme – le finali di EmergenteChef, EmergentePizza ed EmergenteSala 2025.
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Tre concorsi distinti ma uniti da una stessa missione: scovare, valorizzare e raccontare i migliori giovani talenti dell’ospitalità italiana. Un'impresa che, negli anni, ha saputo intercettare il futuro: basti pensare che oltre cento finalisti sono oggi titolari o protagonisti di ristoranti stellati.
Questa edizione speciale ha segnato tre traguardi importanti: 20 anni per EmergenteChef, 15 per EmergentePizza e 10 per EmergenteSala – unico contest nazionale dedicato alla sala. Un'occasione per premiare non solo i migliori, ma anche per riflettere, nei talk che hanno accompagnato la manifestazione, su come sia cambiata la ristorazione e dove stia andando.
Nel Salone delle Feste della Villa Reale, gremito di giornalisti, chef, imprenditori e istituzioni, sono stati svelati i vincitori. Matteo Faenza (Mogano - Formello, Lazio) è il nuovo EmergenteChef 2025. A lui è andato anche il palcoscenico del futuro, mentre a Pietro Giudici (Arnolfo*) è stata assegnata una meritata menzione speciale. Il premio "Miglior Pane" è andato a Sabino Calabretto (Casanova a Grotta Palazzese, Puglia), mentre il miglior abbinamento vini è stato realizzato da Alessio Currò (Il Cappero - Vulcano, Sicilia).
A dominare nella pizza è stato Antonio Coppola (Fratelli Coppola - Milano), che si è imposto come EmergentePizza 2025. La menzione speciale è stata assegnata ad Antonello Scatorchia (Glamour, Basilicata), che ha ricevuto anche il premio per il miglior abbinamento vini. Il miglior fritto lo ha firmato Antonio Mariniello (Pala e Mattarello, Toscana), mentre Gianfranco Zanfradino (Zanfa Bros, Firenze) ha conquistato il premio sostenibilità, tema centrale in questa edizione. Nella sala ha brillato Elisa Agarinis (Agli Amici* - Godia*, Friuli Venezia Giulia), che si è aggiudicata il titolo di EmergenteSala 2025. A Francesco Mario Passaretti (Le Cattedrali, Asti) è andata la menzione speciale, oltre al premio “Miglior Pane” insieme a Gabriele Bove (Pasha - Puglia).
Le finali si sono svolte in tre location simbolo dell’ospitalità brianzola: la Villa Reale di Monza (con lo storico Teatrino di Corte per le prove teoriche), l’Istituto Alberghiero “A. Olivetti”, che ha messo a disposizione i suoi laboratori, e l’Hotel De La Ville, teatro della "Cena di Gara" e quartier generale dell’evento.
Ma Emergente non è solo competizione: è anche visione. Tre talk pomeridiani hanno tracciato una mappa del futuro. “Il mondo della pizza è cambiato radicalmente” ha messo in scena maestri come Franco Pepe, Renato Bosco, Giorgio Agugiaro e Dominga Cotarella, che hanno analizzato l’evoluzione del prodotto più popolare d’Italia in chiave imprenditoriale. “Il futuro della sala”, moderato da Lorenza Vitali, ideatrice di EmergenteSala, ha acceso i riflettori sulla centralità dell’accoglienza. Tra gli ospiti, Simone Giorgi (Park Hyatt Milano), Federico Gordini (Milano Wine Week) e Renata Cumino, dirigente scolastica dell’Olivetti. A chiudere, un confronto d’eccezione sulla figura dello chef, da esecutore a protagonista, guidato da Eleonora Cozzella (Il Gusto - Repubblica), con ospiti come Massimo Bottura, Antonia Klugmann, Sara Scarsella e Paolo Vizzari.
L’edizione 2025 ha visto la partecipazione delle istituzioni locali, regionali e nazionali – con il saluto in video del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – e anche una rappresentanza speciale dello sport, con i calciatori dell’AC Monza Andrea Carboni e Leonardo Colombo.
Come da tradizione, la premiazione si è chiusa con una torta celebrativa preparata dai ragazzi della Cooperativa sociale In-Presa di Carate Brianza, un gesto simbolico che unisce formazione, inclusione e futuro. Proprio il futuro è stato il grande protagonista di questa edizione: quello dei giovani talenti, della cucina italiana e della cultura dell’ospitalità.
Un premio che, anno dopo anno, continua a rinnovarsi restando fedele alla sua vocazione: scoprire chi farà grande la ristorazione italiana di domani. E, visti i nomi di oggi, il futuro è già qui.
Di Indira Fassioni