A "Mattino Cinque News" il parroco della chiesa di Santa Giulia: "Ci scusiamo per il ritardo"
© Da video
L'oratorio organizza una festa serale, ma i vigili interrompono tutto. È successo a Torino, nel quartiere Vanchiglia, dove sabato 10 maggio la parrocchia aveva realizzato una gara musicale tra ragazzi che però si è protratta oltre le 23.30, superando l'orario concordato e autorizzato dal Comune. Sono bastati pochi minuti di ritardo ed è scattato l'intervento dei vigili che hanno immediatamente intimato di fermare la manifestazione. A "Mattino Cinque News" interviene Don Paolo Pietroluongo, il parroco della chiesa di Santa Giulia che, osservando le regole, ha bloccato la festa con qualche rammarico.
Don Paolo Pietroluongo, ai microfoni del programma di Canale 5, ribadisce di aver voluto rispettare le regole per dare il buon esempio e perché la manifestazione effettivamente si stava svolgendo al di fuori dell'orario concordato. L'unico appunto del parroco riguarda un minimo di tolleranza, considerando la situazione della zona di piazza Santa Giulia durante le ore notturne. "Proprio in questa via qui è pieno di spacciatori, soprattutto nel weekend. Venerdì e sabato è abbastanza fuori controllo per tutto il contesto che conosciamo e che riguarda la malamovida", spiega il parroco. Riguardo all'interruzione del concerto, invece, racconta: "Erano le 23.38 e mancava di fatto l'ultima canzone, per cui 5 minuti e avrei terminato. Mi ero reso conto che ero fuori dai tempi, ma dieci metri più in là c'erano gli spacciatori. Pensavo di poter sforare di 10 minuti, ma poi è arrivata la municipale che ci ha chiesto giustamente di smettere perché eravamo oggettivamente fuorilegge e, quindi, ci scusiamo per questo ritardo"
"Sono salito sul palco e, a malincuore, ho dovuto interrompere la manifestazione perché le regole le voglio rispettare e volevo dare il buon esempio alle 700 persone e ai 300 giovani che erano lì ad ascoltare il concerto. Non sono comunque arrabbiato, l'ho presa come un'occasione di educazione per le persone che erano lì", aggiunge Don Paolo Pietroluongo. E precisa: "Le regole vanno rispettate ma, come le rispettiamo noi, vanno rispettate anche dagli altri".