no all'omologazione dei prodotti

Cibo sintetico, il ministro Lollobrigida: "Pronti a difendere i nostri valori"

Per il ministro dell'Agricoltura, l'Italia può sviluppare la sua economia "puntando su eccellenze che nessuno può portare via dai territori"

03 Dic 2022 - 16:35
La sudorazione estiva ci porta a dispendere liquidi e sali minerali: per reintegrarli dobbiamo assumerli con il cibo perché il nostro organismo non è in grado di produrli. © Istockphoto

La sudorazione estiva ci porta a dispendere liquidi e sali minerali: per reintegrarli dobbiamo assumerli con il cibo perché il nostro organismo non è in grado di produrli. © Istockphoto

Le carni sintetiche costituiscono un rischio anche per la cultura italiana e "difenderemo i nostri valori con ogni atto normativo possibile". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, intervenuto a Palermo all'evento organizzato dalla Coldiretti. "L'Italia - ha aggiunto - può sviluppare la sua economia puntando su eccellenze che nessuno può portare via dai nostri territori". La sovranità alimentare, ha rilevato il ministro, va intesa come un "elemento culturale che mette al centro la capacità di un popolo di determinare il suo sistema produttivo e che cosa vuole mangiare, ma non siamo in questa condizione".

"Il mondo - ha proseguito Lollobrigida - si va evolvendo verso un'omologazione che abbassa i costi di produzione a scapito della qualità e la qualità è il nemico delle grandi concentrazioni finanziarie. E' un rischio da scongiurare assolutamente, sarebbe un danno insostenibile per la nostra economia oltre che per la nostra cultura". "Anche le produzioni siciliane  - ha aggiunto - sono un esempio di eccellenza locale che possono essere volano per lo sviluppo del Sud. I nostri migliori prodotti vengono costantemente aggrediti da quei meccanismi come l'Italian sounding, che raggirano i consumatori sull'autenticità degli alimenti, o come i tentativi di imporre il cibo sintetico. Noi siamo consapevoli che un modello scorretto di produzione è una condanna ad una alimentazione che penalizza soprattutto i più poveri".

Il ministro ha poi concluso: "Io da conservatore non posso accettare che sia cancellato quel percorso virtuoso e millenario che lega la terra alla tavola. Non sono né un reazionario né un retrogrado, piuttosto consapevole che le nuove sfide richiedono nuovi strumenti scientifici e tecnologici ma devono essere orientati da valori e principi saldi che caratterizzano la nostra civiltà. Difenderemo in Europa e in tutti i consessi internazionali le nostre produzioni di qualità' dalla minaccia dei cibi realizzati in laboratorio, dalle etichette fuorvianti e dalla concorrenza sleale". 

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