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La condanna a morte della camorra: uccidete Pocho, il cane antidroga

Il cane è lʼidolo della questura di Napoli, perché da alcuni anni, grazie al suo fiuto "stupefacente" permette il sequestro di ingenti quantità di sostanze illegali in tutta la provincia

E' la star della sezione narcotici della Questura di Napoli, ma sulla sua testa pende la condanna a morte della camorra.

Pocho, il jack russel terrier da qualche anno assoldato come cane anti-droga, ha questo nome (in spagnolo "Piccolino") per la sua statura e come il campione argentino Lavezzi è un asso nel suo campo, il contrasto al traffico di droga a Napoli e provincia. Grazie al suo fiuto "stupefacente", infatti, è considerato l'incubo degli spacciatori; in particolare, per i risultati conseguiti nelle aree cittadine ad alto indice criminale come i quartieri di Scampia e Ponticelli.

Pocho ha indossato la divisa nel 2013, quando aveva 8 mesi. Era stato acquistato da una famiglia da un allevamento, ma non potendolo più tenere, lo avevano donato alla polizia. E ora su di lui, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, c'è una taglia.

Gli straordinari risultati nella lotta alla droga sono possibili grazie all'intesa di Pocho con il suo conduttore: in più la piccola stazza permette al cane di infilarsi anche nei luoghi più stretti e difficili, cunicoli, armadi, container. E le sue imprese sono celebrate sulle pagine social della Questura di Napoli.

Nel reparto cinofili dell'ufficio prevenzione generale con il jack russel, anche Dorian, pastore tedesco; i due cani sono impiegati spesso insieme in operazioni a Napoli, provincia e sulle isole del Golfo.