Il trentenne si è accanito sull'animale fino a quando i vicini non hanno chiamato i carabinieri. Con la legge Brambilla rischia una multa salatissima e anche il carcere
© Tgcom24
È successo tutto all'alba di giovedì, nel comune toscano di Figline Valdarno. Un uomo di poco più di trent'anni si è accanito sulla sua cagnolina di dodici anni riducendola in fin di vita. L'animale, un bassotto di piccola taglia, poco ha potuto contro la furia di chi avrebbe dovuto prendersi cura di lui. L'animale ora si trova in condizioni critiche.
"Quando lo abbiamo preso in affidamento – hanno fatto sapere i volontari dell'Enpa di San Giovanni Valdarno - le sue condizioni erano complesse. Ora l’abbiamo affidata a una clinica veterinaria". Al momento è complicato capire se ce la farà visto che fa fatica anche solo ad alimentarsi e respirare. Probabilmente sarebbe già morta se i vicini di casa, allarmati, non avessero allertato subito i carabinieri. Le forze dell'ordine sono arrivate nell'abitazione alle sei e mezzo del mattino, interrompendo l'aggressione.
L' uomo, in chiaro e pesante stato di alterazione, è stato a sua volta portato in ambulanza all’ospedale Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli per le cure necessarie. Ora rischia: il maltrattamento crudele dell'animale, a maggior ragione qualora dovesse sfociare nella morte, è considerato giuridicamente ancora più grave. La nuova legge sul maltrattamento degli animali, entrata in vigore pochi giorni fa, prevede infatti pene ancora più pesanti per reati del genere, arrivando a contemplare multe fino a 60mila euro e più anni di carcere in casi come quello di Figline.