"Il periodo estivo favorisce avvenimenti tragici perché il terreno è secco e le operazioni militari sono più facili", spiega il diplomatico. Che "vede" per Gaza una pace vicina. In Ucraina, invece, bisognerà aspettare "il possibile incontro Putin-Trump a settembre"
"Siamo all'apice dell'epidemia delle guerre, che purtroppo funestano tutto il mondo. Il periodo estivo di solito favorisce avvenimenti tragici, perché il terreno è secco e le operazioni militari sono più facili. E c'è anche una certa disattenzione delle persone sul tema, visto che sono in vacanza. Poi esiste anche una certa assuefazione alle guerre. Insomma, è un momento difficile, pericoloso", spiega l'ambasciatore Giovanni Castellaneta a Tgcom24.
Esiste qualche speranza di una presta risoluzione del conflitto in Ucraina? "C'è un affollamento di incontri, non solo tra Mosca e Kiev, e questo è benefico", sottolinea l'ambasciatore Castellaneta. Che però avverte: "Sono tutte riunioni preparatorie a un grosso evento che non arriverà adesso, ossia l'incontro tra il presidente americano Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, che potrebbe tenersi a settembre, alla presenza anche della Cina. Se ci si parla è comunque una buona cosa, sono incontri per discutere di dettagli, come scambi di prigionieri, che faranno parte di un accordo finale". Che ruolo potrà avere l'Europa nella pacificazione a Est? "Nell'accordo finale l'Unione europea dovrebbe essere parte principale per aspetti futuri di una pace duratura e garantita e per la ricostruzione dell'Ucraina".
A Gaza, invece? "Qui l'accordo dovrebbe essere più vicino, abbiamo raggiunto il massimo della 'insopportabilità' degli attacchi, come detto da Leone XIV. Dovremmo essere giunti alla fase finale di un negoziato vero che possa far tacere le armi", conclude l'ambasciatore Castellaneta.