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Ultimo aggiornamento: 2 mesi fa

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Usa, Trump silura il procuratore Siebert: "Non si è dimesso, l'ho licenziato"

La Casa Bianca critica Barack Obama per le sue dichiarazioni sulla sospensione dello show di Jimmy Kimmel: "Non ha idea di cosa sta parlando". Per Kamala Harris si tratta di "abuso di potere"

20 Set 2025 - 22:15
 © Ansa

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"Non ha lasciato, l'ho licenziato". Lo afferma Donald Trump in merito al passo indietro del procuratore Erik Siebert, che il presidente aveva incaricato di indagare su due dei suoi nemici, la procuratrice di New York Letitia James e l'ex direttore dell'Fbi James Comey. Siebert ha rassegnato le sue dimissioni, dopo che Trump aveva detto che lo avrebbe voluto vederlo "fuori" dall'incarico. Siebert è finito nel mirino del tycoon perché non ha incriminato James e Comey, due dei nemici del presidente Usa. Intanto non si placano le polemiche per la sospensione dello show di Jimmy Kimmel. La Casa Bianca risponde all'ex presidente Obama che aveva parlato di "coercizione governativa". "Non ha idea di cosa sta parlando, la decisione di sospendere Kimmel "è stata presa da Abc. Posso assicurarvi che non è venuta dalla Casa Bianca e che non c'è stata alcuna pressione da parte di Trump", ha sottolineato la portavoce Karoline Leavitt. Duro anche il commento di Kamala Harris che ha parlato di "abuso di potere. L'amministrazione sta attaccando i critici e usando la paura come arma per mettere a tacere chi vuole parlare". 


Gli effetti diretti dei dazi sul Pil dell'area dell'euro sarebbero negativi, più marcati qualora aumentassero anche i dazi europei sui beni statunitensi (retaliation). La maggiore incertezza sulle politiche commerciali ridurrebbe la domanda per investimenti, accentuando ulteriormente il calo del prodotto e riducendo l'inflazione. Sono le stime di uno studio, intitolato "Effetti macroeconomici sull'area dell'euro di dazi sulle importazioni", pubblicato nella collana "Questioni di economia e finanza" della banca d'Italia. Un eventuale ribilanciamento dei portafogli internazionali favorirebbe l'attività economica e, tramite l'apprezzamento del cambio, ridurrebbe l'inflazione, aggiunge l'analisi.


Oggi l'Afghanistan non appartiene a nessuna potenza straniera e il nostro popolo non permetterà che Paesi stranieri dominino sul proprio destino. Lo ha detto Fasihuddin Fitrat, capo di Stato maggiore dell'Esercito dell'autoproclamato emirato islamico dell'Afghanistan, controllato dai talebani, in risposta alle recenti dichiarazioni di Donald Trump riguardo al ritorno delle forze statunitensi alla base aerea di Bagram. "Non ci pieghiamo alle pressioni e non siamo disposti a negoziare sugli interessi nazionali", ha aggiunto, sottolineando che l'Afghanistan "non sarà mai disposto a concludere accordi sotto pressione o con la forza".


Donald Trump chiede alla ministra della giustizia Pam Bondi di agire rapidamente per perseguire i suoi nemici, identificati nell'ex capo dell'Fbi James Comey, nel democratico Adam Schiff e nella procuratrice di New York Letitia James. "Non possiamo più rimandare, in gioco c'è la nostra reputazione e la nostra credibilità. Mi hanno messo in stato di accusa due volte e incriminato cinque volte sul niente. Giustizia va fatta ora", ha detto Trump sul suo social Truth.


"Se l'Afghanistan non restituisce la base aerea di Bagram a coloro che l'hanno costruita, gli Stati Uniti d'America, accadranno cose brutte!!!". Lo scrive il presidente Usa, Donald Trump, in un post sul suo social Truth.

Donald Trump è personalmente coinvolto nella preparazione del discorso che pronuncerà ai funerali di Charlie Kirk, con attenzione all'impatto che l'attivista ha avuto sul movimento Maga. Lo riferisce Cnn citando alcune fonti.


"Stiamo assistendo a un abuso di potere. L'amministrazione sta attaccando i critici e usando la paura come arma per mettere a tacere chi vuole parlare. Non possiamo restare in silenzio o mostrarci compiacenti di fronte a questo attacco alla libertà di parola". Lo afferma Kamala Harris intervenendo sulla sospensione dello show di Jimmy Kimmel. Al suo post su X ha risposto Elon Musk rispolverando un tweet di Harris nel 2019 in cui la ex vicepresidente chiedeva la sospensione dell'account Twitter di Donald Trump, aleggiando l'idea che Harris allora fosse favorevole alla censura. 


"Non ha lasciato, l'ho licenziato". Lo afferma Donald Trump in merito al passo indietro del procuratore Erik Siebert, che il presidente aveva incaricato di indagare su due dei suoi nemici, la procuratrice di New York Letitia James e l'ex direttore dell'Fbi James Comey. Siebert ha rassegnato le sue dimissioni, dopo che Trump aveva detto che lo avrebbe voluto vederlo "fuori" dall'incarico. Siebert è finito nel mirino del tycoon perché non ha incriminato James e Comey, due dei nemici del presidente Usa. Secondo quanto riportato dal New York Times, Siebert non ha trovato abbastanza prove per incriminare James per frode e ha sollevato dubbi su una possibile incriminazione contro Comey. La sua uscita segue un acceso dibattito all'interno dell'amministrazione, con alcuni consiglieri di Trump e diversi repubblicani che avevano consigliato al presidente di mantenere Siebert. La ministra della giustizia Pam Bondi e il suo numero due Todd Blanche hanno dietro le quinte difeso Siebert dagli attacchi dei colleghi, soprattutto quelli di William Pulte, il responsabile della Federal Housing Finance Agency alleato di Trump, che ne aveva chiesto al sostituzione con un procuratore in grado di portare avanti l'incriminazione di James e Comey. 


Il presidente dell'Argentina, Javier Milei, martedì avrà un incontro bilaterale con il presidente Usa Donald Trump a New York. Lo ha annunciato il portavoce della presidenza argentina. 


"Vogliamo che il Venezuela accetti immediatamente tutti i prigionieri e le persone provenienti da istituti psichiatrici, compresi i peggiori del mondo, che la 'leadership' venezuelana ha costretto a trasferirsi negli Stati Uniti d'America. Migliaia di persone sono state gravemente ferite e persino uccise da questi 'mostri'. Fateli uscire dal nostro Paese, subito, o il prezzo da pagare sarà incalcolabile!". Lo scrive il presidente Usa, Donald Trump, in un post sul suo social Truth. 


La Casa Bianca critica Barack Obama per le sue dichiarazioni sulla sospensione dello show di Jimmy Kimmel. "Non ha idea di cosa sta parlando. La decisione" di sospendere Kimmel "è stata presa da Abc. Posso assicurarvi che non è venuta dalla Casa Bianca e che non c'è stata alcuna pressione da parte del presidente degli Stati Uniti", ha detto la portavoce Karoline Leavitt in un'intervista a Fox, sottolineando che era con il presidente "quando la notizia è stata diffusa nel Regno Unito". Obama ha definito lo stop dello show una "coercizione governativa".


"E' presto per dire come va la guerra dei dazi, ma per ora il made in Italy ha retto l'urto: ha una forza straordinaria. Il vero pericolo può arrivare dalla sovrapproduzione cinese che si riverserà sul mercato europeo". Lo dice il ministro Adolfo Urso in un'intervista all'Huffington Post, sollecitando l'Europa a proseguire le trattative sulle esenzioni "per ottenere progressi anche per i prodotti che contengono elementi di acciaio e alluminio, per i quali la confusione su quali tariffe praticare scoraggia l'esportazione". Secondo Urso "per il momento i dati sull'export verso gli Usa sono positivi, aspettiamo cosa accadrà in questo trimestre prima di trarre un bilancio". 


Pechino "rispetta la volontà delle imprese e le incoraggia a impegnarsi in negoziati commerciali basati sulle regole di mercato per raggiungere soluzioni conformi alle leggi e ai regolamenti cinesi e raggiungere un equilibrio di interessi". È quanto ha detto un portavoce del ministero del Commercio sulla questione TikTok, replicando alla richiesta di fornire ulteriori dettagli sui progressi compiuti sul dossier nei colloqui tra Cina e Usa. "Ci auguriamo - ha aggiunto il portavoce nel resoconto dei media statali - che gli Stati Uniti collaborino con la Cina nella stessa direzione e rispettino fedelmente i propri impegni".


Il presidente Usa Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per la creazione di una "gold card" da un milione di dollari per chi vuole emigrare nel Paese, la versione per super-ricchi della "green card". "Facciamo arrivare persone che hanno avuto molto successo. Spenderanno molti soldi per entrare. Pagheranno invece di attraversare il confine a piedi", ha detto Trump. "Il presidente Trump - si legge sull'account X della Casa Bianca - firma un ordine esecutivo per aprire nuove strade a persone straordinarie che si impegnano a sostenere gli Stati Uniti, consentendo loro di venire e contribuire all'America attraverso un'immigrazione accelerata. The Trump gold card".

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