Figli adolescenti: come gestire i primi innamoramenti

Consigli per destreggiarsi con un teenager stregato dalla prima "cotta"

- I problemi, se così si vogliono chiamare, non terminano certo con l’età infantile dei figli. Infatti, la preadolescenza e l’adolescenza sono, per antonomasia, tra le fasi più difficili e faticose della vita di un genitore. Le situazioni “critiche” in questo periodo di grandi cambiamenti ormonali, emotivi e relazionali, non si contano. Dalla scuola alle liti tra fratelli, passando dalle situazioni conflittuali con gli amici e finendo nei temuti amori adolescenziali. Un adolescente che si innamora per la prima volta, o che crede di essere innamorato, va innanzitutto rispettato e non ridicolizzato né minimizzato nei suoi sentimenti. Infatti ciò che a mamma e papà sembra una buffa e innocua cotta, per un teenager diventa un gigantesco problema, se non una fonte di ansie più o meno forti.

Figli adolescenti: come gestire i primi innamoramenti

Non ridicolizzare l’amore adolescenziale - Succede davvero molto spesso. Si scopre che il proprio figlio è innamorato (per confidenza spontanea, per caso o per invasioni della privacy) e immediatamente scatta la ridicolizzazione (in buona fede, certo) del suo sentimento. Dalle prese in giro “bonarie” sino alla minimizzazione dell’amore adolescenziale (“Figurati, sai quante volte ancora ti innamorerai...”), questi giudizi gratuiti e non richiesti possono creare seri disagi a un adolescente. Perché per un teenager innamorato, l’amore è comunque “assoluto” e spesso combattuto, se non addirittura impossibile. E così è certamente stato anche per i genitori, che non dovrebbero dunque mai difettare di empatia e rispetto nei confronti dei figli.

Non essere invadenti - Un conto è interessarsi della vita dei propri figli e un altro conto è invadere quella sacrosanta dimensione di privacy di cui un adolescente ha bisogno. A meno che non sussistano ottime motivazioni per farlo (sospetti di bullismo, violenza, dipendenze), un genitore non dovrebbe mai sbirciare tra i messaggi e le mail dei figli, né tra le pagine di un diario segreto dimenticato per caso su una scrivania (sono ancora molte le ragazze a confidarsi scrivendo). Le informazioni dovrebbero, infatti, giungere dal diretto interessato in un clima di confidenza e fiducia reciproca.

Coltivare il dialogo - Perché un figlio adolescente possa sentirsi libero di confidare emozioni, sentimenti e tormenti, è fondamentale che sussista un rapporto di fiducia con i genitori. E questo tipo di relazione non si costruisce dall’oggi al domani, né si improvvisa. La fiducia in un genitore nasce e cresce all’interno di uno scambio costruttivo e dalla capacità dell’adulto che educa di mettersi in discussione. La creazione di un dialogo sano e basato sulla fiducia inizia, quindi, già a partire dalla prima infanzia.

Non metterlo in imbarazzo - Può capitare che il figlio adolescente decida di far conoscere ai genitori, l’amata o l’amato. In questo caso, è importante mantenere un comportamento equilibrato e basato sul buonsenso. Dunque, non ostile certamente ma neppure eccessivamente invadente. Gli interrogatori di terzo grado non sortiscono mai un buon effetto, sia che vengano condotti con il sorriso sulle labbra e l’aria amichevole, sia che si tratti di una vera e propria sfilza di domande a scopo indagatorio. Ciò non significa che non si possa parlare o dialogare con gli amici o gli amori dei propri figli, ma semplicemente che si faccia attenzione a non esagerare, né in un senso né nell’altro.

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