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Mantova, Festivaletteratura: cinque giorni all’insegna del buon leggere

Edizione n. 25 per la rassegna internazionale, con 300 ospiti e tanti appuntamenti dal vivo. Dall’8 al 12 settembre

Ufficio stampa

L’appuntamento è a Mantova da mercoledì 8 a domenica 12 settembre: sono i giorni di Festivaletteratura, la grande rassegna culturale che anima le strade e le piazze della città con incontri, dialoghi con gli autori, spazi di confronto tra saperi umanistici e scientifici, con tanti appuntamenti dal vivo in più rispetto allo scorso anno, ma sempre nel massimo rispetto di tutti i protocolli sanitari e all’insegna della sicurezza. Sono quasi 300 gli autori presenti, per raccontare il nostro tempo, anche riprendendo format già sperimentati con successo, come le “lavagne” e la “panchina epistolare”. Una ricca sezione è dedicata ai lettori più giovani e in particolare ai bambini

C’è ancora posto per il futuro? Quante forme di intelligenza esistono? Fare cultura riscalda il pianeta? Che cosa vuol dire real fiction? I pochi sono meglio dei molti? Quanta invenzione fa bene alla Storia? Parlare di genere in letteratura vuol dire…? Un lago può scrivere poesie? Sono queste e molte altre le domande su cui ci si interroga durante i giorni del Festival. Il Festival è soprattutto una grande conversazione sulla letteratura e un momento in cui scoprire e lasciarsi prendere dalle storie, dai meccanismi dell’intreccio, dalle ragioni dei personaggi, da ascendenze e discendenze letterarie. Tra gli autori e le autrici presenti spiccano tra gli altri Colum McCann, l'islandese Jón Kalman Stefánsson, l'inglese Ruth Padel, Milo De Angelis, Antonio Scurati fino a Carlo Verdone nel ruolo di scrittore. Tra i più attesi ci sono anche Alice Walker, voce iconica della cultura afroamericana, l'attivista e scrittrice statunitense Rebecca Solnit e Bernhard Schlink, uno dei massimi esponenti della narrativa tedesca contemporanea. Ci sono anche scrittori che si sono recentemente imposti all'attenzione dei lettori di tutto il mondo come Benjamin Labatut, Mariana Enriquez, Santiago Roncagliolo, Fouad Laroui e Aleksej Ivanov ed economisti come Gaël Giraud, Anne Case e Angus Deaton, premio Nobel 2015.

 

I difficili mesi della pandemia portano prepotentemente in primo piano dimensioni e pensieri di carattere globale, a cominciare dall’ambiente. Festivaletteratura ha da sempre una spiccata consapevolezza green: il tema del cambiamento climatico e delle azioni da mettere in atto per contrastarlo vanno ben oltre i cinque giorni della manifestazione: il Festival infatti ha aderito a progetti europei come C-Change, dedicato alla riduzione dell’impatto ambientale degli eventi culturali, all’elaborazione di modelli e protocolli di monitoraggio, per ideare processi di compensazione del proprio impatto ecologico sul territorio. All’interno del programma, oltre a numerosi appuntamenti “verdi” dedicati a scarti, ecosistemi, cattura della CO2, geoingegneria climatica declinata in laboratori per ragazzi, letture, micro-lezioni, ci sono confronti che raccontano le trasformazioni di intere geografie e le loro già drammatiche conseguenze: sono coinvolti  
da diverse prospettive, tra gli altri, Christiana Figueres, Andri Snaer Magnason, Luca Mercalli.

 

Grande attenzione è riservata alla scienza, alla tecnologia e alle sue conseguenze sui meccanismi cognitivi umani; trovano spazio le diverse intelligenze (animale, vegetale, minerale, artificiale) che popolano la realtà: tra gli autori in prima linea ci sono gli scienziati Giorgio Vallortigara, Peter-Godfrey-Smith e Joseph LeDoux, il filosofo Slavoj Žižek e il  premio Nobel Daniel Kahneman.

 

Un altro tema che trova grande spazio è il rapporto con il territorio, dalle profondità della terra alle vette del mondo, o lungo le vie percorse nei secoli da mercanti e carovanieri: tra i protagonisti troviamo narratori, saggisti, alpinisti, viaggiatori nello spazio e nella memoria come, tra gli altri, Robert Macfarlane, Kapka Kassabova, Marco Belpoliti, Nives Meroi, David Bellatalla, oltre al programma radiofonico “Terre rare” condotto da Nicola Feninno. La pandemia ha cambiato radicalmente il confine tra l’ambiente addomesticato della casa e il mondo esterno che rischia di essere percepito sempre più come estraneo e potenzialmente ostile: da qui si sviluppa una riflessione filosofica sull’abitare e sulla ridefinizione dei rapporti tra città e natura che coinvolge Emanuele Coccia, Luca Molinari, Marco Filoni, Annalisa Metta, Elena Granata. 

 

Si parla anche di evoluzione delle società contemporanee, tra crisi delle democrazie e crescenti diseguaglianze, tramonto degli ideali e nuova attualità del conflitto di classe: questi temi sono affrontati dagli interventi di Nadia Urbinati, Marco D’Eramo, Michael Sandel, Carlo Cottarelli, Pascale Molinier, Massimo Livi Bacci, Giuseppe Pignatone, e gli economisti Gaël Giraud, Anne Case e Angus Deaton, premio Nobel 2015.

 

I piccoli lettori trovano spazio libero di esperienze, gioco e interazione fisica con libri, parole, racconti di suoni e immagini presso la Casa del Mantegna, con dinamici incontri/azione: si comincia con un momento di lettura e ascolto, dal quale si sviluppa un’attività di laboratorio e di esplorazione, come una fantasia partecipata. Punta di diamante di questo programma è la narratrice americana Susie Morgenstern alla quale si affianca l’estrosa presenza di artisti-scrittori di fama internazionale, tra cui Canizales, Anete Melece e Ole Könnecke. 

 

Per conoscere in dettaglio gli appuntamenti del Festival e le modalità di partecipazione, sito internet www.festivaletteratura.it. 

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