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In Toscana, il Palio dei Somari

Asinelli protagonisti in un appuntamento con la tradizione e con il Medioevo a Turrita di Siena dal 16 al 24 marzo.

In Toscana, il Palio dei Somari - foto 1
istockphoto

I somarelli, per un giorno, vivono la loro rivincita e rubano la scena ai loro cugini più nobili, i cavalli: Il Palio di Turrita di Siena, antico borgo toscano di antica origine, è infatti tutto dedicato a loro.

La corsa dei somari si svolge, come ogni anno, nella domenica successiva al 19 marzo, Festa di San Giuseppe. I festeggiamenti però cominciano in anticipo: già da sabato 16 il grazioso borgo toscano si immerge nel Medioevo, facendone rivivere consuetudini e atmosfere.

Il Palio dei somari è stato istituito nel 1966, quando un'associazione locale istituì questa festa popolare in onore del santo protettore dei falegnami, san Giuseppe; nello stesso tempo la manifestazione si proponeva di costituire un motivo di ritrovo e di attrazione per tutti gli abitanti di Torrita di Siena che in passato, in genere per motivi di lavoro, erano stati costretti ad emigrare e trasferirsi altrove. La festa si ispira alla semplicità e alla tenacia degli artigiani locali, maestri nella lavorazione del legno. Accanto ai falegnami e al loro fianco nel duro lavoro quotidiano, ci sono da sempre gli asini, con la loro resistente tenacia e la loro pazienza. A buon diritto, dunque, ne diventano protagonisti. La festa comincia sabato 16 marzo, giorno in cui vengono aperte nel centro storico le taverne gestite dalle contrade. Nel corso della giornata e in quella successiva si possono assaggiare i tipici piatti della tradizione locale, con piatti prelibati, tra cui i pici conditi con sugo di carne, oppure l'aglione, la bistecca chianina, le frittelle di riso. Ci sono anche balli medioevali e spettacoli itineranti di giullari, giocolieri e cantastorie.

Il culmine della festa si raggiunge domenica 24 marzo: la mattina le otto contrade si presentano nella piazza del centro storico di Torrita di Siena e, dopo la Santa Messa nell'antica chiesa romanica di Santa Flora e Lucilla, si svolge l'esibizione degli sbandieratori, al suono dei tamburi e delle chiarine medioevali. Le contrade formano quindi un corteo aperto dai cavalieri e dagli arcieri medioevali con gli antichi stemmi di Torrita di Siena e dei suoi quattro castelli (Ciliano, Guardavalle, La Fratta e Montefollonico), che percorre le antiche vie del paese.

La corsa si svolge nel pomeriggio e impegna a coppie gli asini che rappresentano le otto contrade in lizza in quattro batterie eliminatorie. Le quattro contrade che riescono a superare il turno vengono ammesse alla sfida finale, mentre le quattro sconfitte si sfidano in una batteria di recupero: la vincitrice viene riammessa alla corsa finale. La gara conclusiva si svolge in tre giri di pista e la contrada vincitrice ha come premio il drappo dipinto, il Palio, che viene poi trasportato insieme al fantino nella sede della relativa contrada.