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Da Pesaro a Urbino, cercando l'Italia bella. E buona

Itinerari irrinunciabili nelle Marche, per chi ama sposare lʼarte e la cultura con sapori dʼeccellenza

Le Marche sono uno strepitoso compendio delle bellezze d'Italia e il percorso che porta dall'adriatica Pesaro fino alla splendida Urbino riserva sorprese piacevolissime, paesaggi idilliaci, brani di storia interessanti.

Con qualche splendida digressione...

Dal lungomare di Pesaro, con il suo centro storico regno dello shopping, fino Urbino, splendida cittadella universitaria sulle colline marchigiane, dominata dall'antico Palazzo Ducale: questo lo spunto per un piacevole week-end giocato fra mare e modernità, da una parte, e storia e natura dall'altra.

Da Roma al Rinascimento - Pesaro è una città che guarda al futuro, forte di un importante passato, di cui resta testimonianza nelle sue antiche origini romane, nelle tracce lasciate dalla dominazione delle famiglie Sforza, Della Rovere e Malatesta dal XIII al XVII sec., con il rinascimentale Palazzo Ducale e il palazzo della Paggeria. Andando dalla costa verso l'entroterra, ci si imbatte nella rete di fortificazioni volute da Federico da Montefeltro per proteggere i confini del Ducato di famiglia, costruzioni che, alla fine del XV secolo arrivarono a superare le venti unità.

Urbino patrimonio dell'Umanità - Urbino merita da sola una visita: le piazze del centro storico, i palazzi signorili, i punti panoramici, la città antica circondata dalle mura e dichiarata dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità, le facoltà universitarie... Da non perdere una visita a Palazzo Ducale, al Monastero di Santa Chiara e a Piazza San Francesco. La Galleria Nazionale delle Marche si trova nel palazzo Ducale di Urbino, definito “città in forma di Palazzo”, esemplare dimora del Rinascimento che rispecchia la personalità guerriera e al tempo stesso illuminata e colta del suo Signore Federico da Montefeltro. Vi sono esposte decine di capolavori , fra cui la “Flagellazione” di Piero della Francesca, “La Muta” di Raffaello, una predella di Paolo Uccello, l'”Ultima Cena” e la “Resurrezione” di Tiziano. Celebre il misterioso dipinto “Prospettiva di città ideale” (1480 c.) che fu punto di partenza di alcuni fra i maggiori problemi prospettici, urbanistici, di architettura e di spazio che, nel passaggio dal primo al secondo Rinascimento, fondarono la civiltà moderna.

Urbino, non solo arte e cultura - Ma anche un'enogastromia d'eccellenza in cui spicca la casciotta che, prodotta con una miscela di latte ovino e vaccino, ha un gusto del tutto particolare, erbaceo, dovuto alle foglie di noce e di castagno utilizzate per la sua stagionatura e viene proposta anche con stuzzicanti varianti (ad esempio al tartufo o al peperoncino). Le casciotte più apprezzate provengono dall'entroterra: in particolare pregiatissima, quanto difficile da trovare, è quella di Casteldelci. Le casciotte sono anche la base di una gustosa prelibatezza, il formaggio di fossa, interrato alla fine di agosto nelle fosse di Talamello e fatto "risorgere" a fine novembre.

La rocca di Cagliostro - Per chi dispone di un pò di tempo irrinunciabile la digressione - circa un'ora emezza in auto partendo da Urbino - per ammirare la meravigliosa e possente Rocca di San Leo: nel 1441 Federico da Montefeltro strappa la rocca di San Leo agli odiati Malatesta. Situata in una posizione naturalmente strategica, a strapiombo sulla Valle Marecchia, è circondata da una cortina angolata, racchiusa tra due torrioni, e rappresenta un'applicazione esemplare del pensiero dell'architetto Francesco di Giorgio, che la ridisegnò nel 1479, secondo quanto sviluppato nei suoi Trattati di architettura. Nel 1795 il conte Giuseppe Balsamo, mago e veggente meglio noto come Cagliostro, muore prigioniero nelle sue segrete, conferendo mistero e ulteriore fascino alla rocca.