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Da Amalfi a Furore, la Costiera delle meraviglie

Adorata da artisti e registi del calibro di Rossellini e Bergman, è una delle mete italiane preferite dagli stranieri

25 Mar 2016 - 07:00

Le sue vedute panoramiche sono ritenute fra le più belle del mondo: la Costiera Amalfitana, solcata da una litoranea di settantina di chilometri scavata nelle rocce scoscese a picco sul mare tra i golfi di Salerno e Napoli, è uno degli itinerari più fotografati al mondo ed è fra le mete italiane in assoluto più adorate dagli stranieri. Non solo per l'indiscutibile bellezza ed unicità della natura, ma anche per la piacevolezza della vacanza che qui si può trascorrere, fra arte e storia, vita attiva e relax, cibi dai sapori unici e vini di gran lignaggio. Tutelata dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità, la Costiera è punteggiata da una manciata di incantevoli paesi e cittadine stretti tra il blu intenso del mare e il verde della macchia mediterranea. Il profumo è quello dei limoni, dei gelsomini, del rosmarino e delle erbe aromatiche che vi crescono spontanee.

Partendo da Amalfi, il nostro itinerario ci porta a scoprire quello che è il tratto più selvaggio della Costiera, fino a Furore. Amalfi è la più antica delle quattro Repubbliche marinare italiane: la quattrocentesca Tavola amalfitana, primo esempio di codice marittimo, è conservata al Museo civico. E' bello vagabondare in libertà fra scalinate e sottoportici sotto cui si affacciano piccole boutiques e negozi di prodotti tipici. Da non perdere assolutamente una visita all'imponente duomo di Sant'Andrea, in stile arabo-normanno. Amalfi è da quasi mille anni la città della carta. Per comprendere il processo di produzione di questo prezioso materiale e osservare da vicino gli antichi - e funzionanti - mulini ad acqua, basta fare una visita al Museo della carta, appena fuori dal centro storico, là dove inizia la Valle dei Mulini (visita guidata). Una curiosità: l'inventore della bussola fu un amalfitano, nel 1302, passato alla storia col nome di Flavio Gioia. Nome e cognome sarebbero però frutto di un errore di trascrizione, e quindi il vero nome del geniale inventore rimane sconosciuto.

Il paese delle Sfogliatelle - Oltre Amalfi, Conca dei Marini, arroccata sulla roccia con le sue caratteristiche architetture in pietra framezzate ad orti e vigneti, è un piccolo gioiello e la sua spiaggia è annoverata fra le più belle d'Italia. Qui la star è la grotta di Smeraldo, così chiamata per i riflessi creati dal sole che si riflette sull'acqua cristallina e tinteggiano le sue pareti di mutevoli e varie intonazioni di verde. A renderla unica le stalattiti e stalagmiti che- fatto rarissimo- emergono dal mare. Conca dei Marini è la quint'essenza della mediterraneità. Accanto alle sue bellezze paesaggistiche conserva un segreto: fu qui infatti che, alla fine del 1600, le suore Domenicane di clausura del Monastero di Santa Rosa inventarono le oggi conosciutissime Sfogliatelle di Santa Rosa, straripanti di crema pasticcera e di amarene, dolce simbolo della Costiera Amalfitana a cui viene dedicata una partecipatissima festa la prima domenica di agosto.

Il monastero divenuto resort - Caduto in parte in rovina, il Monastero è stato acquistato nel 2001 dall' imprenditrice americana e raffinata collezionista d'arte Bianca Sharma, che ne era rimasta abbagliata vedendolo dal mare, arroccato su uno spuntone di roccia. In oltre 10 anni di restauri eseguiti con profondo rispetto filologico, lo ha trasformato in uno dei Resort più esclusivi al mondo, Boutique Hotel dal fascino straordinario, con una lussuosa Spa scavata nella roccia. Da tutte le sue camere e suite si gode un'impareggiabile vista sul golfo di Salerno, la stessa che si ha nuotando nella piscina a sfioro che pare continuare nel mare, ricavata sul più basso dei terrazzamenti del giardino ombreggiato da ulivi centenari ed essenze mediterranee. Negli orti, lo Chef Christof Bob coltiva verdure, frutta, erbe aromatiche che vanno a comporre la sua apprezzatissima cucina mediterranea.

La Costiera più selvaggia - Da Paiano (la cui chiesa di San Luca Evangelista vale una sosta per ammirarne lo straordinario pavimento di maioliche), si entra nel tratto più selvaggio e a strapiombo della Costiera Amalfitana, in cui la montagna pare squarciata da gole profonde, come quella, incantevole, di Furore. Al largo, i tre scogli (Li Galli) delle sirene cantate da Omero nell'Odissea. Furore, noto come il Paese Dipinto grazie ai coloratissimi murales realizzati negli anni da noti artisti, è uno dei set più scenografici del cinema italiano. Fra i primi, Roberto Rosellini vi ha ambientato un episodio del suo film Il Miracolo e con Anna Magnani, che ne era la protagonista, vi aveva comprato casa. Affascinati dall'incanto e dall'unicità del luogo, a breve distanza vi hanno girato episodi dei loro film Pasolini, Bergman e altri grandi maestri. Ex borgo di pescatori, restaurato e recuperato con amore dai suoi abitanti e dai molti viaggiatori che ne sono rimasti incantati e vi hanno acquistato casa, Furore racconta la sua storia nell'ecomuseo, che raggruppa strutture industriali quali cartiere e mulini risalenti al XVII secolo.

Il tuffo nel fiordo - Una curiosità che richiama appassionati e curiosi da tutto il mondo è il Campionato mondiale delle grandi altezze, in cui si cimentano tuffatori di tutto il mondo gettandosi a capofitto nell'acqua verdissima del fiordo. Eccellenti i vini che provengono dagli arditi terrazzamenti su cui sono piantate antiche vigne, incomparabile la cucina che mette in tavola quanto di meglio viene prodotto dalle materie prime, frutto generoso di questa terra fertilissima e di questo mare pescoso. Ne è il portabandiera più autentico e conosciuto l'Hostaria Bacco, panorama incomparabile sul Golfo, cucina semplice e di qualità che attinge a piene mani alla tradizione e mette in tavola primi piatti lavorati a mano come i Ferrazuoli di Nannarella, i Cavatelli si capperi di Furore, il Filetto di Bacco, totani e patate.

Per informazioni: www.incampania.com

Informazioni metereologiche in tempo reale: www.meteo.it

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