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Abruzzo: in bicicletta lungo la Costa dei Trabocchi

Una rete di piste ciclabili sul mare o sulle colline, tra storia, natura e splendidi borghi

Abruzzo: la bellezza della Costa dei Trabocchi

Uno splendido litorale punteggiato dalle caratteristiche "macchine da pesca", un entroterra ricco di storia e tante gioie della buona tavola

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Una vacanza sostenibile tra mare e colline, alla scoperta di antiche tradizioni, di borghi ricchi di storia e di bellezze dell’architettura, senza dimenticare le gioie del palato: tutto questo è la Costa dei Trabocchi, un tratto di litorale abruzzese compreso tra Ortona e Vasto.

Qui si incontrano le caratteristiche “macchine da pesca” chiamate trabocchi o trabucchi, oggi in pratica non più utilizzate ma sempre elemento che caratterizza il paesaggio costiero. Un tratto di litorale che si può scoprire e godere anche in lentezza, grazie a una rete di piste ciclabili che si snoda in tutta l’area: la linea costiera è fiancheggiata dalla ciclopedonale chiamata Via Verde, ma da essa si dirama una intera rete di tracciati dirette verso l’interno, tra colline, antichi villaggi e meraviglie dell’architettura, tutte da scoprire.

I trabocchi sono l’elemento che più caratterizza il panorama costiero. Si tratta di antiche macchine da pesca che, curiosamente, non appartengono tanto alla tradizione marinaresca quanto a quella contadina. L’agricoltura locale non dava un sostentamento sufficiente alla popolazione rurale, la quale non aveva a disposizione una fonte adeguata di proteine per integrare la propria dieta. Per completare con il pesce il fabbisogno alimentare senza la necessità di affrontare il mare con una barca, dato che la maggior parte di loro non sapeva nuotare, i contadini locali preferirono utilizzare questo ingegnoso sistema di pesca, praticato da una piattaforma su palafitte protese sul mare. Le strutture sono collegate alla spiaggia da una passerella di legno, dato che i litorali sono per lo più sabbiosi e l’acqua poco profonda; da qui venivano calate in mare delle grandi reti, sospese a lunghe pertiche di legno e azionate con un argano. Le reti venivano issate quando i pescatori avvistavano i banchi di pesce che transitavano sopra di esse. I pesci, man mano che la rete veniva issata, vi rimanevano imprigionati e diventavano preda pronta per essere catturata e… finire in padella. Questo sistema di pesca è oggi abbandonato per la sua bassa redditività, ma i trabocchi continuano ad esistere: sul litorale abruzzese se ne contano una trentina, alcuni dei quali sono ormai praticamente in rovina, ma molti sono stati restaurati e ospitano oggi piccoli e caratteristici ristoranti. La pesca continua a essere praticata, soprattutto a scopo dimostrativo e didattico, su alcune strutture, tra cui il trabocco di Punta Tufano: qui è possibile scoprire il funzionamento di questa curiosissima macchina e, non ultimo, gustare alcuni deliziosi piatti della tradizione marinara. 

 

Per ammirare la bellezza del litorale e magari sostituire l’auto con un mezzo più ecologico almeno durante le vacanze, si può sfruttare la comodità della pista ciclopedonale che corre lungo la costa a un passo dal mare e dalle spiagge, lungo il tracciato della vecchia ferrovia ormai dismessa. In alternativa, se desideriamo esplorare un tratto più distante dalla nostra base, possiamo caricare la bici sul treno in una delle numerose piccole stazioni della zona, spostarci comodamente fino al punto prescelto e da lì cominciare la nostra esplorazione sulla costa o verso l’interno, lungo uno dei numerosi tracciati organizzati anche in percorsi tematici. Ci sono gite per tutte le gambe, come i più impegnativi “Colline e vigneti” (con partenza da Francavilla a mare e arrivo a Lanciano: 50 Km circa di pedalata per un dislivello di 990 metri), oppure la più tranquilla “Valle del Foro”, una passeggiata di circa 45 minuti sempre da Francavilla a Mare fino a Miglianico lungo circa 13 km di percorso con appena 40 metri di dislivello. Di bellezza mozzafiato è il tratto di ciclabile costiera che da Casalbordino arriva a Punta Aderci, attraversando l’omonima Riserva Naturale: la pista, in parte su sterrato e quindi particolarmente adatta alle mountain bike, è un nastro di terra bianca che costeggia un mare incredibilmente azzurro, a contrasto con il verde dei prati di graminacee e cardi in fiore, e con gli oliveti e i vigneti che si affacciano fino alla linea costiera. Anche qui, non mancano i trabocchi e le belle spiagge, anche se la fruizione di questo tratto di costa è regolato dalla normativa del Parco.  

 

Scendendo più a sud si arriva a Vasto: la zona balneare è molto attraente, con la sua lunga spiaggia sabbiosa che invita a tuffi e bagni di sole, ma non si deve perdere una visita a Vasto Alta, un vero gioiello di storia, dove ammirare ad esempio l’imponente e cinquecentesco Castello Caldoresco, l’aragonese Palazzo d'Avalos, con i suoi splendidi giardini alla napoletana, il Duomo dedicato a San Giuseppe, del quale resta una incantevole facciata trecentesca. E al termine della visita, non si può mancare una foto ricordo con lo sfondo del Portale della Chiesa di San Pietro, una vera finestra affacciata a poca distanza dallo spettacolare paesaggio offerto dalla costa. 

 

Merita una visita anche Ortona, situata poco più a nord: completamente devastata durante la seconda guerra mondiale, ha una storia antichissima che risale a epoche pre-romane. Conserva i resti di un'imponente fortezza aragonese e una interessante basilica dedicata a San Tommaso. Chi ama l’arte e un pizzico di misticismo, deve assolutamente recarsi, anche in bicicletta (meglio in questo caso a pedalata assistita per non fare troppa fatica in salita), a Rocca San Giovanni, per ammirare l’Abbazia di San Giovanni in Venere. Questo emozionante complesso trecentesco, situato nel comune di Fossacesia, deve il suo nome a un preesistente santuario dedicato a Venere Conciliatrice, poi rimodellato dai Benedettini.  La chiesa, incantevole nella sua semplicità quasi austera, ha uno splendido portale e un interessante abside triplo orientato verso il mare. Bellissimo è anche il chiostro, la cui particolarità è di essere “aperto”, ovvero con il colonnato solo su tre lati. Dalla terrazza si gode un panorama mozzafiato sulla costa.

 

E se dopo tanta arte e tanto pedalare si fosse colti dalla fame, la cucina abruzzese regala al palato grandi soddisfazioni: impossibile non godersi una bella scorpacciata di arrosticini, universalmente celebri, oppure assaporare il classico “brodetto”, con tutto il gusto del mare. Chi apprezza i salumi non potrà fare a meno di percorrere qualche chilometro fino al borgo di Scerni, dove su trova l’Accademia della Ventricina dove assaggiare questo delizioso salume, dal sapore intenso e piccante, realizzato solo con parti nobili del maiale, sale, peperone in polvere dolce e piccante e finocchietto, per una vera esplosione di sapore che difficilmente si potrà dimenticare. 
 

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