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Valle dell’Aniene: natura magica, storia e borghi gioiello

A pochi chilometri da Roma una terra ricca di storia, di grande pregio paesaggistico e di intensa spiritualità, dominata dalla figura di San Benedetto  

Valle dell'Aniene: un luogo del cuore tra natura, storia e religiosità

A poche decine di chilometri da Roma, percorrendo la strada che da Tivoli porta verso Teramo e seguendo il bacino del fiume Aniene, si incontra un territorio ancora incontaminato ma dalla storia antichissima, di grande bellezza naturale e disseminato di borghi gioiello. La Valle dell’Aniene con le sue montagne a tratti aspre e coperte di boschi, i numerosi sentieri ideali per passeggiate e trekking, è il luogo perfetto per immergersi nella bellezza e nello stesso tempo conservare il distanziamento sociale imposto dalla pandemia di Covid. Esplorando la regione si possono scoprire borghi pittoreschi, gioielli dell’arte e luoghi dalla forte spiritualità, ripercorrendo cammini fino a eremi e santuari fondati da San Benedetto. Quando poi l’appetito si fa sentire, la cucina locale è generosa di buoni sapori, in perfetta simbiosi con un territorio e una cultura gastronomica molto legata ai locali prodotti della terra. 

LA STORIA PIÙ ANTICA – Il fiume Aniene era, ed è tutt’ora, una delle principali fonti di approvvigionamento idrico per Roma. Alcuni antichi acquedotti partivano proprio da qui: nei pressi della graziosa cittadina di Vicovaro., lungo il versante roccioso a picco sul fiume,  si possono ammirare i cunicoli degli acquedotti romani dell’Aqua Marcia e dell’Aqua Claudia, ormai in disuso. In questo stesso luogo, intorno al VI secolo, si insediarono alcuni anacoreti, fondatori di una comunità monastica che, per un certo periodo di tempo fu retta da San Benedetto da Norcia, fondatore dell’Ordine monastico che da lui prende nome. Da visitare sono le splendide grotte affrescate utilizzate come cappelle e dedicate ai santi Cosma e Damiano. Gli appassionati di arte romana non devono perdere, a pochi chilometri di distanza presso il comune di Licenza, la villa romana di Orazio, donata da Mecenate nel 33 a.C., nella quale il poeta latino si ritirò per godere della vita semplice e dedicarsi alla lettura, alla meditazione e alla filosofia. 

 

I LUOGHI DELLO SPIRITO – Questo tratto di valle, dominato dai Monti Simbruini e Lucretili, porta ovunque le tracce della figura spirituale di San Benedetto: un modo dinamico per scoprire questi luoghi di arte e di fede è percorrere i numerosi Cammini, oggi percorsi dai pellegrini ma anche dagli appassionati di trekking, che collegano i santuari e gli eremi in cui il Santo visse o soggiornò. Oltre agli eremi di Vicovaro, nei quali il Santo visse durante la sua fase da cenobita, è da non perdere il meraviglioso Monastero di Subiaco, costruito dai monaci nell’Alto Medioevo intagliando la roccia viva del Monte Taleo e tutto proteso sulla valle sottostante. Qui, oltre alle due emozionati chiese Superiore e Inferiore dagli splendidi affreschi medievali, si può visitare la Grotta di Benedetto o Sacro Speco, nella quel il frate si ritirava in preghiera. Qui il Santo avrebbe concepito la sua Regola fondata sulla preghiera e sul lavoro, anche se la stesura definitiva avvenne nel Monastero di Montecassino qualche tempo dopo, nell’anno 534. Un altro luogo affascinante da visitare, sempre a Subiaco, è il complesso di Santa Scolastica, nel quale continua tutt’oggi la vita dei monaci benedettini. A San Benedetto è intitolato anche un importante Cammino che, passando per Subiaco, collega Norcia, luogo natale del Santo, con Montecassino, per 300 chilometri di strada molto frequentata dai devoti e dagli sportivi, sulle orme del Santo patrono d’Europa. 

 

I BORGHI GIOIELLO – I paesaggi della Valle dell’Aniene sono così belli da aver ispirato molti pittori dell’Ottocento che, durante il loro Grand Tour, facevano tappa in particolare presso il Castello del Gallo a Mandela, proprio per ritrarre le vedute che si godevano da questo luogo sulle colline circostanti, considerate come paesaggio perfetto e ideale. Ma anche il borgo di Anticoli Corrado è stato considerati un luogo di grande interesse artistico, per i suoi panorami, per gli scorci pittoreschi e per le intense ispirazioni che sapeva suscitare. Anticoli Corrado è stato così soprannominato il “Paese degli artisti” e ha ospitato personaggi della levatura di Arturo Martini, Pablo Picasso e Marcel Duchamp. Tra il 1920 e 1930 erano oltre una cinquantina gli studi d’arte presenti in paese, si dice anche a causa della particolare bellezza delle donne del posto, spesso utilizzate dai pittori come modelle e muse ispiratrici. Le opere donate dagli artisti hanno creato il nucleo di una interessante collezione, ospitata dal locale Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, inaugurato nel 1935. Molto pittoresco è anche il vicino borgo di Roviano che, oltre a un bel castello, tra vicoletti e minuscole piazze, conserva testimonianze etno-antropologiche del Lazio nel Museo della Civiltà Contadina. Meritano una visita anche il borgo di Arsoli, amato da Luigi Pirandello; la pittoresca Cervara di Roma, tutta abbarbicata sulla cima di un aspro pendio dei monti Simbruini e celebre per le sculture intagliate nelle pareti rocciose, alla quale Ennio Morricone ha dedicato una sua composizione, e il borgo di Affile. Passando per Vicovaro, non si deve mancare una passeggiata per il centro storico, per ammirare il Tempietto di San Giacomo Maggiore, nel quale è conservata un’immagine della Madonna considerata miracolosa, e il Palazzo Clerici Bolognetti. 

 

I BUONI SAPORI – La Valle dell’Aniene è una terra di prodotti genuini e di sapori intensi e generosi. Tra le specialità di Vicovaro, per soddisfare il palato e la golosità, sono da assaggiare le sagne, una pasta fatta a mano con farina di farro, e la polenta con le lumache; Anticoli Corrado è la patria dei cazzarejji, una particolare pasta di farina di grano e granturco condita con pomodoro e aglio; Subiaco invece è il luogo in cui mangiare strozzapreti, fagioli al coccio, pappaciucco e polenta con spuntature di maiale. Da non perdere è la Fagiolina di Arsoli, un delizioso legume presidio Slow Food, da gustare in memorabili minestre, e un buon bicchiere di ottimo Cesanese di Affile, ottenuto da antichi vitigni autoctoni. 
 

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