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Luciano Uzzo: "La piscina è oggi una coccola accessibile ed ecologica"

Il direttore generale di Piscine Desjoyaux Italia racconta a TgcomLab l'intuizione del fondatore e le richieste attuali del mercato

La piscina per tutti.

Con questo obiettivo è nata nel 1966 l’azienda francese Desjoyaux, in Italia dal 2010 e oggi la più grande rete di punti vendita monomarca nel settore delle piscine interrate. Presente in 85 paesi con 500 show-room e più di 5mila collaboratori, il gruppo ha rivoluzionato le tecniche di costruzione e gestione di quello che fino a poco tempo prima era considerato un articolo di lusso per pochi privilegiati, e oggi è diventato economico, semplice ed ecologico. Luciano Uzzo, direttore generale di Piscine Desjoyaux Italia racconta a TgcomLab l'intuizione del fondatore e le richieste attuali del mercato.

Come è arrivato a ricoprire l'incarico attuale? 

Ho una formazione classica ma sono sempre stato incuriosito e appassionato dalla tecnologia, tanto che durante le scuole medie pubblicavo software su riviste di settore. Ho deciso quindi di iscrivermi a una facoltà scientifica. Non volendo gravare sulla mia famiglia, sostenevo gli studi universitari con alcuni lavori ed è così che mi sono innamorato della vendita, un amore che mi ha accompagnato nel corso di tutta la mia vita professionale. Terminati gli studi, ho fatto esperienza internazionale in alcune aziende multinazionali, lavorando come direttore commerciale in Italian Wine Brands, Virgin Group, Festina Group. Un giorno, tramite una società di head hunting sono venuto in contatto con il Gruppo Piscine Desjoyaux, società leader nel mondo delle piscine residenziali.

Dalla sua sede nella Loira Francese, l'azienda ha un modello di business basato sull’apertura di show-room monomarca dedicati alla vendita e alla costruzione di piscine interrate. In quel preciso momento storico, a cavallo del 2010-2011, forte dell’esperienza maturata in patria e oramai in quasi 80 paesi nel mondo con una serie di importatori, Desjoyaux ha in animo di posizionarsi come azienda di riferimento in alcuni mercati strategici, con l’apertura di filiali dirette. Sono nate così filiali in Spagna, Germania, Stati Uniti e Brasile. Essendoci conosciuti e avendo riscontrato la presenza di valori condivisi, la famiglia Desjoyaux mi affida e io ho accolto con piacere l’incarico di aprire e sviluppare la filiale Italiana del gruppo.

 

Qual è l'elemento di forza della sua azienda?

Parlavo appunto di valori. La nostra è una realtà multinazionale, quotata in borsa presso Euronext, ma pur sempre familiare. L’approccio non è certo padronale, ma manageriale, eppure i valori familiari restano ben presenti e la condivisione degli stessi resta un punto di partenza nel quale ogni stakeholder si ritrova. E nei quali io mi ritrovo. Sono i valori della lealtà, del rispetto, del lavoro ma anche del divertimento e della condivisione. La storia di Piscine Desjoyaux ha qualcosa di magico, secondo me. Il fondatore, Jean Desjoyaux, nasce come fornaio, poi come costruttore. Nel tempo il lavoro non manca e per godere al meglio del poco tempo libero con la famiglia, oramai più di 60 anni fa Jean Desjoyaux decide di costruire una piscina a casa sua. Chiede alcuni preventivi ma la sua ricerca restituisce la dimensione di un mercato ancora abbozzato, frammentato, al punto che la decisione è presa. Jean Desjoyaux costruirà la sua piscina con le proprie mani. Questa esperienza avrà risvolti positivi quali la gioia di trascorrere bei momenti in famiglia e con gli amici, il relax, il divertimento, ma anche i problemi, le difficoltà legate al cantiere, alla manutenzione, ai costi di esercizio. I vicini di casa e gli amici sono tuttavia contagiati da questo nuovo prodotto e chiedono a Jean Desjoyaux di costruire per loro una piscina. Jean capisce quali opportunità offra il mercato ma anche i suoi limiti. Si mette al lavoro nel suo garage, fino a quando elabora due brevetti unici al mondo, che ancora oggi sono un vantaggio competitivo straordinario per la nostra azienda: una struttura piscina economica, ecologica e di rapida installazione e un sistema di microfiltrazione compatto, con una finezza di filtrazione eccezionale, che non necessita di tubazioni, locali tecnici, che non disperde acqua nell’ambiente, non richiede l’utilizzo intensivo di prodotti chimici, riduce i consumi e rende praticamente nulla la manutenzione.


Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel suo settore?

Il settore della piscina privata in Italia praticamente non esiste. Si tratta di un mercato che offre incredibili opportunità ma che va completamente ripensato. Fino a oggi le aziende si sono rivolte al mondo del lusso, degli architetti. Ma il vero mercato non è questo. Le opportunità oggi sono rivolte a chi vuole realizzare prodotti semplici, robusti, affidabili, ecologici, proposti al giusto prezzo alle famiglie. Si assiste a un fenomeno simile a quello visto per esempio nell’automotive, dove le vetture sono diventate sempre più piccole, ma più funzionali, più accessoriate, più accessibili e più ecologiche. Basta osservare una spiaggia affollata per capire quale sia l’esigenza del mercato. Pochi sono al largo a nuotare, la maggior parte delle persone resta seduta in riva a sguazzare. Nel nostro settore significa realizzare piscine piccole, poco profonde, che permettano di giocare con i bambini, prendersi la tintarella, sorseggiare una bibita, ma anche nuotare “da fermi” come correndo su un tapis-roulant, grazie al nuoto controcorrente.

 

Come è stato toccato il suo settore dall’emergenza covid?

Il nostro è un settore anticiclico. La casa è pur sempre un rifugio e nei momenti difficili, anche se le risorse diminuiscono, si assiste a quello che chiamiamo l’effetto coccola. Noi non ci rivolgiamo al mercato aspirazionale e vediamo il giardino come una stanza in più, da vivere ogni giorno. In questo senso il covid non è stato un limite, anzi, come per lo smart working è stato l'acceleratore di una tendenza già iniziata cinque, sei anni fa. La nostra azienda sta crescendo in tutto il mondo e la filiale italiana si assesta oramai a crescite annue nell’ordine del 30%.

 

Come si tiene aggiornato?

Come già detto, adoro la tecnologia. Sfrutto gli spazi liberi nella mia giornata per comprendere come si stia evolvendo e come possa aiutarmi a liberare i miei colleghi dai task più ripetitivi, così che possano dedicare la maggior parte del proprio tempo all’unica attività veramente a valore aggiunto, la cura dei nostri clienti, siano essi interni (la rete dei nostri dealer) o esterni (gli utilizzatori finali delle nostre piscine).

 

Quanti anni ha e come trascorre il suo tempo libero?

Ho compiuto da poco 50 anni. Ho tre figli. Cerco di dedicare loro la maggior parte del mio tempo libero, ma sono anche molto sportivo e pratico tutt’oggi arti marziali, altra passione che coltivo da quando ero ragazzo.

 

Ci racconta un aneddoto che le sta particolarmente a cuore?

Nei dieci anni di cammino a fianco della famiglia Desjoyaux ho percorso così tanti chilometri, ho visto così tante persone, vissuto così tante vicende particolari che ho pensato più volte di avere materiale per un buon libro o un format televisivo. Uno dei momenti che ricordo con maggiore affetto, però, sono i volti delle famiglie a cui abbiamo realizzato gratuitamente una piscina per il programma televisivo Extreme Makeover Home Edition, con Alessia Marcuzzi su Canale 5. Nasciamo in un liquido e il contatto con l’acqua resta sempre una esperienza magica che ci riporta bambini. La gioia negli occhi di quei bambini, che potevano finalmente avere qualcosa che mai avrebbero immaginato, è un ricordo che porterò sempre con me.

 

Quali sono i progetti futuri dell'azienda?

Oggi abbiamo 35 dealer. Vogliamo continuare lo sviluppo con l’obiettivo di superare i 100 show-room nei prossimi 3-5 anni. Vogliamo diventare il brand di riferimento per le famiglie italiane nel settore delle piscine interrate.

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