L'INIZIATIVA BENEFICA

Ventiquattro firme dell'architettura milanese a sostegno del progetto Dora in Madagascar

Si intitola "La stanza senza finestre, disegni per Dora" ed è una mostra nata per raccogliere fondi per la costruzione di un centro scolastico polifunzionale ad Antanandava, comunità isolata sull'isola africana

25 Set 2025 - 17:42
1 di 3
© Ufficio stampa
© Ufficio stampa
© Ufficio stampa

© Ufficio stampa

© Ufficio stampa

Ventiquattro architetti, che rappresentano un grande tassello dell'emancipazione di Milano e di molte altre città nel mondo, si sono riuniti per l'ultima tappa di un'iniziativa benefica che coniuga l'architettura e il design alla solidarietà, facendo accadere qualcosa di raro. Oltre a ogni sovrapposizione, oltre ogni barriera professionale, i 24 studi di architettura, progettazione e design - spesso competitor nella scena professionale - hanno fatto squadra attraverso una mostra di opere uniche nate da conversazioni, scambi e condivisioni. Il tutto per una causa benefica: costruire un villaggio nel villaggio, un centro polifunzionale composto da asilo, scuola, infermeria e mensa, destinato a bambini e donne di Antanandava, una comunità isolata del Madagascar

La mostra-progetto

 La stanza senza finestre, disegni per Dora è una mostra-progetto inaugurata lo scorso anno che si è arricchita in ogni sua tappa di nuovi autori, di importanti patrocini istituzionali e sostenitori con il desiderio di dare un supporto concreto a una buona causa. Esposta per la prima volta lo scorso ottobre al Bam Open Air Design e visitata dai milanesi e dal pubblico della kermesse nel parco de La Biblioteca degli Alberi, l'iniziativa pochi giorni dopo ha raccolto 10mila euro battendo i disegni - per l'occasione stampati a tiratura unica su pannelli fonoassorbenti - durante un'asta privata benefica. A fine maggio è stata ospitata per una cinque giorni espositiva aperta al pubblico all'Adi Design Museum di Piazza Compasso D'Oro.  

L'esposizione delle opere

 Il 16 settembre, in una collaborazione corale nella scenografica location dell'Hub Lombardini 22, messa a disposizione dall'omonimo studio, sono state esposte le opere originali e autenticate, realizzate e donate da "insoliti" artisti architetti. Gli autori hanno interpretato liberamente il tema della mostra, ispirandosi a una caratteristica fondamentale del progetto Dora ideato dall'architetto Marco Splendore: un luogo essenziale in cui ogni perimetro si fonde con lo spazio esterno di Antanandava, un contatto imprescindibile per la vita del villaggio. Non si tratta di confinare o delimitare, ma di concepire spazi fluidi e senza barriere, da qui il concept "Stanze Senza Finestre". Un titolo emerso da questa riflessione e dalla proposta del designer artista Mario Trimarchi - fra gli autori - e sposato con entusiasmo da Luciano Galimberti, presidente Adi e Adi Museum. 

La serata si è sviluppata attorno alla mostra dei quadri originali e agli autori, con un concerto della pianista e concertista Barbara Boni, raccogliendo in totale 11mila euro. Il ricavato sarà interamente devoluto a Wip For People per sostenere la costruzione di Dora. L'iniziativa de "La Stanza senza Finestre", realizzata anche grazie alla collaborazione e al sostegno di aziende come Caimi e Medit, ha rappresentato un'occasione inedita che ha ingaggiato, attraverso un gesto di solidarietà, per Dora, riflessioni su tematiche che attualmente sono tra le sfide dell'architettura moderna e delle creatività di chi costruisce: aggiungere valore all'utilizzo dello spazio, con la consapevolezza di costruire soprattutto per le persone e nel rispetto di risorse sempre più scarse, dandosi regole e immaginando scenari possibili per lo sviluppo, rigenerando e difendendo con fermezza il nostro pianeta. 

I progetti in Madagascar

 Grazie alle prime raccolte fondi, Wip For People ha già potuto avviare i lavori di Dora: dopo i rilievi, il progetto e le fattibilità, a giugno 2024 sono partiti i lavori di bonifica dei terreni, è stato eretto il perimetro in muretti a secco e gettate le fondamenta della prima aula, oggi ufficialmente completata e già attiva. Il cantiere funziona con manodopera e materiali locali, contribuendo allo sviluppo educativo e sociale e alla creazione di lavoro per la comunità. La costruzione della prima delle undici aule previste si è conclusa con successo e sono già iniziati i lavori per la seconda. Ad oggi, grazie alla Onlus Wip For People, sono stati inviati in Madagascar 63mila euro

Nicola Di Troia, presidente della onlus, commenta così la serata: "È molto importante assistere all'unione di queste eccellenze del mondo dell’architettura per un obiettivo comune rimarchevole: costruire, perché è quello che sappiamo fare, un futuro per chi vive in difficoltà. Credo che questo sia un gesto potente e generoso che con l'inizio dei lavori ci ha già consentito di portare un miglioramento nelle condizioni di vita del territorio di Antanandava. Ringraziamo di cuore chi ha abbracciato Dora e chi preso parte a questa raccolta fondi. Dora è il primo progetto di Wip For People, siamo emozionati di vederlo crescere anche grazie a questa speciale iniziativa”.  

I protagonisti

 I protagonisti di "La stanza senza finestre, disegni per Dora" sono 967arch, Nick Bewick, Luca Bonazzoli, Chiara Caberlon, Christian Catania, Paola Silva Coronel, Alfonso Femia, Valentina Fisichella, Luciano Galimberti, Gino Garbellini, Agostino Ghirardelli, Antonio Gioli, Gio Latis, Roberto Murgia, Silvia Porro, Michele Pugliese, Michele Rossi, Paolo Ravasi, Raffaella Razzini, Laura Rinaldi, Marco Splendore, Filippo Taidelli, Giuseppe Tortato, Mario Trimarchi e Alessandro Zoppini.

Cos'è Wip For People

 Wip For People è una onlus fondata nel 2024 da un gruppo di architetti con l'obiettivo di mettere le proprie competenze al servizio di comunità in difficoltà. Il primo progetto è la costruzione di una scuola con asilo, mensa e infermeria nel villaggio rurale di Antanandava, in Madagascar, dove oggi non esistono strutture educative o sanitarie. Situato nella parte nord-occidentale dell'isola, Antanandava si trova al centro di una regione popolata ma priva di collegamenti: la scuola diventerà un punto di riferimento per tutta la comunità. Il progetto si chiama "Dora", parola che in greco significa "dono", e mira a diventare un simbolo di istruzione, salute e nutrimento per l'intera area.

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri