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Informazione di qualità o fake news: come cambia il mondo della rete?

La pandemia ha cambiato il modo di concepire il web. Il libro “La rete che vorrei” del professor Ruben Razzante raccoglie le testimonianze degli osservatori, istituzionali e privati, di questo mondo

Durante il lockdown, social network, store online, motori di ricerca hanno garantito servizi essenziali diventando sempre più importanti (e potenti). Le reti televisive hanno acquistato nuova centralità e le imprese, la pubblica amministrazione, i cittadini hanno allargato la loro dimensione digitale in modo impensabile. Si sono create nuove opportunità ma anche nuovi divari, si è verificata una sorta di “overdose tecnologica” che ha spazzato via vecchie consuetudini e ha aperto la strada ad abusi e dipendenze. Come trovare un nuovo equilibrio? Per rispondere a questa domanda nasce il libro “La rete che vorrei. Per un web al servizio di imprese e cittadini dopo il Covid-19” del professor Ruben Razzante (Franco Angeli, 158 pagine, 18 euro).

la rete che vorrei

“La pandemia ha cambiato il modo di concepire la rete, ha allargato il perimetro dei suoi possibili utilizzi” spiega il professor Razzante, “Basti pensare allo smart working, alla didattica a distanza, ai pagamenti elettronici. Tutto questo viene raccontato nel mio volume dagli attori protagonisti del mondo della rete, sia pubblico che privato”. Quest’anno Razzante è stato nominato esperto dell'Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network, istituita dal sottosegretario con delega all'Informazione e all'Editoria. A questo proposito spiega che “la disinformazione si può combattere solo se tutti gli attori della distribuzione di contenuti collaborano per marginalizzare i contenuti fake e per valorizzare l’informazione di qualità. È necessario uno sforzo comune che coinvolga tutta la filiera e che si basi su quattro pilastri: il rispetto delle leggi, la deontologia professionale di esperti e giornalisti, la sensibilizzazione culturale e le sinergie tra pubblico e privato”.

 

Impatto della digitalizzazione sulla produzione e distribuzione di beni e servizi, valore dei dati, tutela dei diritti degli individui e delle imprese nel web, integrazione multimediale, evoluzione dell'economia e della finanza, politiche dei colossi della rete in difesa delle imprese e degli utenti, qualità dei contenuti informativi, patologia dell'ecosistema mediatico e funzionamento delle democrazie: questi sono i temi affrontati nel libro, che si rivolge a quanti cercano di vivere in maniera sempre più consapevole e responsabile la loro dimensione digitale. “Pretendere di padroneggiare fino in fondo i cambiamenti che la rete sta vivendo equivarrebbe all'illusione di riuscire a trattenere in una mano tutti i granelli di sabbia raccolti. Occorre uno sforzo di maturo e operoso adattamento all'ambiente virtuale che non faccia mai venir meno la centralità irriducibile dell'uomo e la sua inarrivabile profondità”, commenta Razzante.

 

Il tema è particolarmente attuale alla luce dell’accordo tra Tim e Cdp per la creazione di una rete unica nazionale in fibra ottica. “Si tratta di un passaggio importante, al di là del modello organizzativo che verrà scelto, per due motivi – spiega Razzante - In primo luogo per le potenzialità di questa rete, che permetterebbe alle persone di collegarsi con la stessa velocità a prescindere dal luogo in cui si trovano. L’altra necessità da non dimenticare, è che lo Stato mantenga il controllo dei dati degli utenti affinché ci sia la garanzia che i valori della privacy siano rispettati”.

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