Publitalia ’80 e Ce.R.T.A analizzano come comunicazione e racconto mediatico influenzino la percezione dell’evento e attivino nuove rotte del turismo religioso
Basilica di San Pietro © Istockphoto
Cinque mesi dopo l’apertura della Porta Santa, il Giubileo 2025 si conferma un evento capace di attrarre milioni di fedeli e di influenzare profondamente i flussi turistici a livello nazionale.
Secondo i dati del Ce.R.T.A, il Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sono già oltre 5,5 milioni i pellegrini arrivati a Roma, mentre un ulteriore milione è atteso per la Giornata Mondiale della Gioventù, in programma dal 28 luglio al 3 agosto. Lo studio è stato presentato durante l’evento “Giubileo 2025. Pratiche di viaggio spirituale e impatto sui territori”, organizzato da Cattolica per il Turismo in collaborazione con Ce.R.T.A e Publitalia ’80. Secondo il professor Massimo Scaglioni, che guida il centro di ricerca, i timori iniziali sulla tenuta della città si sono ridimensionati, con un andamento di presenze che si mostra sostanzialmente in linea con quello dell’ultimo Giubileo.
Il Giubileo 2025 sta producendo effetti evidenti non solo su Roma ma anche sui territori limitrofi, come l’Umbria – che nel primo trimestre ha registrato un +8% di presenze, con Assisi protagonista grazie alle sue 218mila presenze – e Napoli, dove si stimano 4 milioni di turisti provenienti dalla Capitale. A sostenere questa espansione è anche il ruolo della comunicazione: "Comunicazione e media sono decisivi per indirizzare i flussi nel nostro Paese, più che mai quando accadono grandi eventi di catalizzazione come il Giubileo quest'anno e l'anno prossimo le Olimpiadi di Milano e Cortina", afferma Matteo Cardani, direttore generale Marketing di Publitalia ’80. "La comunicazione e l'informazione, se ben fatta, può aiutare a creare attrazione non solo per l’epicentro di questi territori – parliamo di Roma – ma anche per tutte le regioni adiacenti". In questo contesto, anche la tecnologia gioca un ruolo chiave: strumenti digitali come la WebApp “Cammini della Fede” facilitano l’organizzazione dei percorsi sacri e l’accesso a itinerari religiosi e culturali, rafforzando il turismo a vocazione spirituale.
Lo studio del Ce.R.T.A ha inoltre identificato diverse tipologie di viaggiatori che partecipano al Giubileo, rivelando un panorama in evoluzione dove la motivazione religiosa si intreccia sempre più con esigenze personali e stili di vita. Dall’eremita in cerca di silenzio e natura al pellegrino mosso dalla devozione, fino a chi affronta il viaggio con entusiasmo o alla ricerca di autenticità, il turismo spirituale si sta trasformando in un’esperienza complessa e personalizzata. Una nuova fase di ricerca quantitativa, prevista per l’autunno, approfondirà questi aspetti su un campione di viaggiatori italiani ed europei, con l’obiettivo di comprendere il valore del viaggio spirituale oggi e le sue interconnessioni con altre forme di turismo.
I risultati completi saranno presentati a novembre all’Università Cattolica.