Secondo una ricerca, il 22% della popolazione imposta il proprio termostato su 20 gradi centigradi
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Gli italiani sono uno dei popoli che soffrono di più il freddo in Europa. È quanto emerge da una ricerca di Tado, secondo cui il 22% della popolazione imposta il proprio termostato su 20 gradi centigradi. Non solo: il 16% alza o abbassa la temperatura di casa di nascosto dai propri familiari. Il tutto al netto delle regole e del calendario per l'accensione dei riscaldamenti.
Per condomini e abitazioni, la regola base è quella di impostare al massimo 20°C, con riscaldamenti accesi solo dopo le 5 del mattino e spenti entro le 23. È tuttavia contemplata una tolleranza di due gradi.
Il primato di popolo più freddoloso d'Europa resta saldamente nelle mani degli spagnoli, il Paese con la percentuale più alta di utenti a impostare il termostato a una temperatura superiore ai 22°C. Al contrario, i francesi sono la popolazione che resiste meglio alle basse temperature, con il 30% di loro che imposta il termostato a 19°C.
Le città del Nord Italia (soprattutto Milano, Torino e Venezia) restano le prime ad aver accesso i termosifoni (dal 15 ottobre), mentre al Centro-Sud il riscaldamento parte più tardi, tra metà novembre e inizio dicembre. Ma al di là delle differenze climatiche, ciò che cambia è il rapporto degli italiani con il comfort e il risparmio energetico: il 2025 segna un equilibrio sempre più sottile tra la voglia di caldo e l'attenzione ai costi in bolletta.
Il termostato è spesso il fulcro di piccole "tensioni domestiche". Nel 46% delle famiglie italiane è il marito o partner maschile a decidere la temperatura ideale, mentre nel 10% dei casi sono i figli a dire la loro: una percentuale tra le più alte d'Europa. Non mancano poi gli italiani che ammettono di alzare o abbassare il riscaldamento di nascosto dagli altri membri della famiglia. Si tratta del 16%, un dato di poco più alto rispetto a quello dell'area di lingua tedesca (15%), ma più basso di quello spagnolo (34%). Un altro dato curioso riguarda il fatto che quasi un terzo degli italiani lascia il riscaldamento acceso per i propri animali quando esce di casa. Un'abitudine meno diffusa rispetto ad altri Paesi europei.