William Shatner, il Capitano Kirk di "Star Trek"
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L'attore 94enne avrebbe avuto un problema di glicemia. Le fonti di Tmz affermano che ora sta "bene"
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William Shatner, l'iconico Capitano Kirk della serie tv "Star Trek", è stato trasportato d'urgenza in ospedale dopo un'emergenza medica. Secondo quanto riporta Tmz, l'attore ha avuto un problema di glicemia mentre si trovava nella sua casa di Los Angeles e ha chiamato i soccorsi per precauzione. Qualche ora dopo lo stesso Shatner ha voluto gettare acqua sul fuoco senza dare però troppi dettagli: "Ho esagerato - ha scritto in un post su X -. Vi ringrazio tutti per l'interessamento ma sto benissimo. E continuo a ripetervi: non credete ai tabloid o all'IA".
Quando i paramedici sono arrivati a bordo di un'ambulanza hanno deciso di trasportare William Shatner in un ospedale locale dove potesse essere vistato. Le fonti di Tmz affermano che ora sta "bene" e "riposa tranquillamente".
Nato nel marzo 1931, l'attore ha 94 anni e, nonostante la lunghissima carriera che lo ha portato anche a ricevere un premio Emmy e un Golden Globe (entrambi per la serie "Boston Legal"), è noto al grande pubblico soprattutto per il ruolo del capitano James T. Kirk, che ha interpretato nella serie tv "Star Trek" dal 1966 al 1969 e poi in sette film dello stesso universo.
L'attore ha spesso parlato apertamente dei suoi problemi di salute e delle difficoltà che ha dovuto affrontare negli ultimi anni. All'inizio di quest'anno ha rivelato la sua lotta contro l'acufene, che dura da una vita. L'attore canadese l'ha attribuito alle riprese di un episodio di Star Trek del 1967 intitolato "Arena". Durante la produzione, si era trovato troppo vicino a un'esplosione di oggetti di scena, che ritiene abbia causato il problema (anche il suo collega Leonard Nimoy ne è stato colpito). Nel 2024 Shatner ha anche rivelato di aver ricevuto una diagnosi di melanoma al quarto stadio e di essere stato curato. Nel 2023 ha acconsentito a essere il protagonista di un documentario per lasciare qualcosa ai suoi nipoti: "Ho rifiutato diverse offerte di fare documentari ma non mi resta molto da vivere. Posso collassare ora mentre sto parlando oppure vivere per altri dieci anni, il mio tempo è limitato, e questo è un fattore. Ho dei nipoti, questo documentario è un modo per aprire un dialogo dopo la mia morte", aveva detto a Variety.
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