L'azienda sanitaria locale e l'Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle sono accusate di aver ordito un sistema di appuntamenti fittizi per eludere le norme sulle liste di attesa. Accertamenti dalla Regione
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Stasera, domenica 21 settembre, nel nuovo appuntamento con Fuori dal coro, in onda in prima serata su Retequattro, Mario Giordano darà spazio, tra i tanti temi, a una lunga inchiesta sull'Asl di Cuneo e sull'Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle, accusate di aver ordito un sistema di prenotazioni fittizie e appuntamenti fantasma per eludere le norme nazionali sulle liste di attesa.
"Ho prenotato tramite il Cup Piemonte. La mia ecografia era segnata a un orario strano notturno. Allora, ho letto meglio: c'era scritto che quella data non era reale, fissata il 28 agosto alle 00.16". E, ancora: "Ho fatto la prenotazione per una Tac e mi è apparsa una data un po' sospetta: il 26 dicembre alle 5.52 del mattino". Queste alcune delle testimonianze, che, raccolte dalla trasmissione, sembrerebbero comprovare l'esistenza di un meccanismo studiato perché le violazioni della legge non vengano registrate.
Ai microfoni di Fuori dal Coro, la replica di Giuseppe Guerra, direttore generale dell'Asl Cuneo 1. "Il nostro è un meccanismo per superare un vincolo tecnico del sistema informatico di inserimento in lista d'attesa. Non è un trucchetto. Dieci giorni d'attesa vuol dire che io devo fare una prestazione in classe B entro dieci giorni, per legge […]. Questa data iniziale è quella che voi chiamate farlocca, ma non è farlocca, per un motivo tecnico e legale, che è la data che dice quando un paziente è stato inserito. Poi, c'è l'erogazione. Quello che importa è che non è cambiata la data: è l'erogazione sull'inizio, e quindi la data è perfettamente rispettata", ha detto. "Quella roba lì, la Regione ce l'ha sanzionata. Non sanzionata. Ci ha detto: 'Voglio fare degli accertamenti'. Ha stoppato tutto", ha ammesso Guerra.