Alessandro Sampaoli si confessa a Tgcom
Alla fine sì, ammettiamolo, siamo tutti un po' Silvano. Il personaggio più buffo di Camera Cafè, il contabile sfortunato e maldestro che vive ancora con la mamma (ma non ditelo a lui!) è entrato, grazie anche alla sua innata e stralunata bontà, nel cuore degli spettatori. In pochi, però, sanno che dietro la maschera di Silvano Rogi c'è Alessandro Sampaoli, giovane e promettente attore che passa, con nonchalance, da Camera Cafè ad Euripide. E che a Tgcom svela pregi e difetti del suo personaggio.
Alessandro, ma questo Silvano, come è veramente?
Silvano è lo "sfigato" dell'ufficio, un mammone cronico e il capro espiatorio che viene bersagliato sempre da Luca e Paolo. Penso non l'abbiano ancora ucciso perché in realtà lui è il contabile, quindi a volte torna utile. In realtà, però, è una persona buona, lui vuole bene a tutti, nonostante lo trattino male. E' come un bambino che non capisce le cose, sempre fuori luogo
Quanto c'è di Alessandro in Silvano?
Fare gaffe ed essere, qualche volta, fuori luogo mi appartiene di certo. Per il resto c'è poco di me anche se devo dire che, a furia di essere Silvano, si sta impadronendo lentamente di me. Mi ha aiutato anche ispirarmi ad una persona che realmente conosco. Ma poi ammettiamolo: siamo tutti un po' Silvano
Calarsi nella parte, quindi, non deve essere stato facile
No, all'inizio ho avuto delle difficoltà. Ma il lavoro di gruppo con gli altri attori e con il regista (Cristophe Sanchez ndr) mi ha aiutato molto. Se riguardo i primi episodi mi rendo conto che Silvano era un ibrido, doveva ancora trovare la sua strada. Ma oggi mi sento completamente a mio agio. Anzi, appena mi trucco e mi metto i costumi mi ritrovo subito nella parte.
Lei ha avuto molte esperienze al cinema, anche fuori dall'Italia, ma in televisione si è visto poco. Come mai la scelta di lavorare a Camera Cafè?
In effetti non è che abbia mai avuto molto a che fare con la televisione. Tra l'altro non sono un cabarettista, né ho fatto programmi per il piccolo schermo. Quando c'era il cast mi hanno parlato di questa trasmissione, un progetto nuovo, interessante, magari anche una scommessa. Ho fatto, devo dire la verità, senza troppa convinzione il primo provino. Ne sono seguiti molti altri e più andavo avanti più mi rendevo conto di condividere questo progetto e che era un programma che mi sarebbe piaciuto molto fare.
Oltre che su Camera Cafè dove la possiamo vedere adesso?
Adesso sono molto impegnato perché a fine mese sarò al Leonardo da Vinci di Milano con le Troiane, di Euripide, per la regia di Serena Sinigaglia
Di sicuro la versatilità non le difetta...
No, sono contento anche perché sono andato a presentare lo spettacolo in una scuola insieme agli altri attori della compagnia. I ragazzi mi hanno riconosciuto, hanno voluto che facessi Silvano. Anzi, all'inizio sono rimasti anche un po' male perché nella realtà non gli somigliavo tanto. Ma poi si sono interessati anche ad Euripide.
Tornando a Silvano e al suo tormentone, chi è il più "togo" tra i colleghi di Camera Cafè?
Siamo tutti toghi! Siamo davvero un bel gruppo e io ho imparato tanto, soprattutto dai colleghi più smaliziati in certi campi, come Luca e Paolo. Comunque è stato fatto un gran bel lavoro dalla produzione, soprattutto nella scelta degli attori, volti magari semisconosciuti in televisione ma che insieme formano un bell'ufficio.
E' il momento della domanda decisiva: Silvano dice di vivere vicino alla mamma, mentre i maligni dicono che ci abiti insieme. Qual è la verità?
Non diciamolo a nessuno, ma vive con la mamma!
A proposito: non è che la vedremo in futuro?
E chi lo sa? Magari compare in ufficio a vendicare il figlio...