Alessandro Preziosi detective nella serie "Masantonio - Sezione scomparsi"
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L'attore ha svelato in che rapporti è con Andrea Eduardo, avuto da Rossella Zito, ed Elena, avuta da Vittoria Puccini.
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Da decenni Alessandro Preziosi è uno dei volti più amati della tv, ma sul lato privato ha ammesso al "Corriere della Sera" di avere qualche rimpianto. Quello più grande riguarda i due figli Andrea Eduardo, avuto nel 1995 da Rossella Zito, ed Elena, nata nel 2006 dalla relazione con la collega Vittoria Puccini. La sua condizione di papà separato non gli ha infatti permesso di stare loro accanto quanto avrebbe voluto: "Ho il grande rimpianto di aver fatto il padre e non il genitore".
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"Il genitore lo fai quando vivi con i tuoi figli sotto lo stesso tetto e questo è di certo un ruolo che mi manca", ha spiegato l'attore. "Avrei voluto vivere di più quella dimensione quotidiana, poi magari non sarei stato abbastanza bravo... ma è proprio il non saperlo il problema. Avrei preferito non sapere altre cose rispetto a questa". Nonostante questo, è felice di averli messi al mondo: "La paternità mi ha permesso di esplorare il senso della vita. Chiaramente lo dico con il senno di poi, ma sicuramente devo alla paternità l’attenzione a quella meravigliosa opera d’arte che è l’uomo, non c’è proprio dubbio". Inoltre ammette che le mamme hanno fatto un ottimo lavoro con i suoi ragazzi: "Il dato di fatto, però, è che loro sono venuti su benissimo".
Con Vittoria Puccini, a inizio millennio, formò una delle coppie più romantiche della tv e a vent'anni di distanza non rinnega il suo passato da "bello" delle fiction: "Non è stato un limite, se fossero tutti così limiti... Nei miei lavori credo che abbia contato al cinquanta per cento. L’altro cinquanta dipendeva da altro. Poi, certo, il tempo passa, i figli crescono, cambiano le letture, vivi i primi lutti. E' normale che cambi anche la percezione della bellezza". E su "Elisa di Rivombrosa", che gli regalò una popolarità inaspettata, ammette: "Non ero all’altezza di quel prodotto così ben fatto, della mia partner Vittoria (Puccini), della regista Cinzia Th Torrini. Sono stato messo dentro una cosa e ho scoperto di non saperne nulla".
Il ruolo del Conte Fabrizio era diventato quasi una gabbia per lui: "Per un lungo periodo ho sempre affrontato ruoli in costume, mi proponevano sempre quelli. Quando è arrivato 'Mine Vaganti' ebbi difficoltà gigantesche nell’essere naturale e raccontare un personaggio contemporaneo. Ricordo cosa mi disse Özpetek quando finii la mia prima battuta: 'Bene, questa la andiamo a dire al Teatro Valle', come a sottolineare che dovevo esprimermi in un modo più naturale. Per me è stato un grande maestro, ho scelto di lasciarmi andare con lui". Dopo il film la sua carriera si è quindi diversificata e ha ricoperto ruoli molto diversi da loro. Negli ultimi anni l'abbiamo visto nei panni del detective Masantonio, in quelli di medico accusato di violenza sessuale per "Non Mentire" e al fianco di Claudia Pandolfi nel film tv "Mio fratello, mia sorella".