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Per Alessandro Preziosi e Claudia Pandolfi legami di famiglia e disabilità mentale in "Mio fratello, mia sorella"

La coppia di attori è protagonista del film tv in onda in prima visione in chiaro il 25 novembre, in prima serata su Canale 5


Per Alessandro Preziosi e Claudia Pandolfi legami di famiglia e disabilità mentale in "Mio fratello, mia sorella" - foto 1
Ufficio Stampa Mediaset

Alessandro Preziosi e Claudia Pandolfi sono i protagonisti di "Mio fratello, mia sorella", film tv di Roberto Capucci che va in onda venerdì 25 novembre in prima serata su Canale 5, in prima visione in chiaro.

Scritto a quattro mani da Capucci e Paola Mammini, "Mio fratello, mia sorella" ha alla base una “scommessa” postuma fatta da un padre che cerca di rimediare ai suoi errori costringendo i propri figli a convivere per un anno e darsi la possibilità sia di ritrovarsi dopo tanti anni, che di perdonarsi l’uno con l’altra.

 

 

Oltre ad Alessandro Preziosi e Claudia Pandolfi, il film vede nel cast Ludovica Martino, Francesco Cavallo, Stella Egitto e Caterina Murino. Alla morte del padre, Tesla (Claudia Pandolfi) e suo fratello Nik (Alessandro Preziosi), si ritrovano, per un singolare patto successorio, a dover convivere per un anno sotto lo stesso tetto, pur non essendosi più visti da più di vent’anni. Nella casa vivono anche i figli di Tesla: Sebastiano (Francesco Cavallo), un violoncellista di grande talento affetto da schizofrenia ad alto funzionamento, al quale la donna ha dedicato la vita e un’ossessiva e soffocante protezione, e Carolina (Ludovica Martino), con la quale invece ha un rapporto difficile e conflittuale. La convivenza difficile innescherà scontri e continui battibecchi tra Nik e Tesla, due fratelli agli antipodi, e la nascita di un inaspettato forte legame tra Nik e suo nipote Sebastiano. Col tempo tutti troveranno pian piano un equilibrio, fino a quando una serie di eventi porteranno i personaggi a dover fare i conti con le proprie paure e segreti, in un difficile viaggio verso il perdono e l’accettazione di sé stessi e dei loro legami affettivi e familiari.

 

Il rapporto tra due generazioni di fratelli, Nik e Tesla e dei figli di lei, Sebastiano e Carolina, è alla base di questo quadrilatero relazionale, che si incrocia tra generazioni anche nei rapporti e nelle responsabilità genitoriali, e negli effetti che queste hanno nel carattere e nelle azioni dei personaggi e, in un certo senso, di ogni essere umano. Al di fuori della “famiglia” agiscono solo due altre figure, per certi versi in antitesi tra loro, tra passato e presente, ma che hanno un ruolo importante nello svolgersi delle vicende: Emma (Stella Egitto) e Giada (Caterina Murino). Il film parla di relazioni, protezione, ossessione, accettazione, dipendenza reale ma anche affettiva, conflitti e perdono. Centrale è anche il tema legato alla disabilità mentale e nello specifico la schizofrenia, di cui soffre Sebastiano. Il lavoro di ricerca e di credibilità di questa importante patologia, poco conosciuta e considerata rispetto a quanto si dovrebbe, è stato lungo e accurato e grazie al supporto della SIP (Società Italiana Psichiatria) e di alcuni tra i più importanti psichiatri in Italia, si è cercato di rendere il più possibile verosimile e accurata la descrizione della patologia.

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