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Addio a Carlo Vichi, fondatore della Mivar e padre dei televisori italiani

Aveva fondato lo storico marchio nel 1945: è stato il primo produttore di tv in Italia

È morto a 98 anni Carlo Vichi, fondatore dello storico marchio Mivar. Il gruppo, evoluzione della Vichi Apparecchi Radio (Var) da lui fondata nel 1945, è stato il primo produttore di tv in Italia.

Il primo produttore di tv in Italia - Le sue sono state le prime televisioni prodotte in Italia. Corre l'anno 1945 quando Carlo Vichi, originario del comune toscano di Montieri, in provincia di Grosseto, ma cresciuto a Milano, avvia l'avventura imprenditoriale che lo avrebbe portato a diventare il patron dei televisori italiani, fondando a Milano la Vichi Apparecchi Radio (Var). Nel laboratorio in via Tommei 5 si producono radio e valvole a livello artigianale. Quasi 20 anni dopo, nel 1963 viene inaugurato quello che sarebbe diventato lo storico stabilimento di Abbiategrasso, in via Dante 45, alle porte della città. Qui, nel 1968, si sposta l'intera attività produttiva e al marchio Var viene anteposta la sigla "Mi" di Milano: nasce la Mivar.

 

 

Gli anni d'oro - Dopo la fondazione, la neonata azienda gode dei benefici del boom economico, arrivando a contare fino a mille dipendenti. È un successo che si porta avanti per tutti gli anni '70 e '80, soprattutto grazie alla sua capacità di adeguarsi ai cambiamenti del mercato. Come quando, a partire dagli anni '70, l'azienda risponde al progressivo calo della domanda di apparecchi radiofonici - anche per la sempre più agguerrita concorrenza straniera - puntando tutto sul settore delle tv. Anche qualche tempo più tardi, con l'arrivo in Italia della tv a colori, l'azienda riesce comunque ad adeguarsi ai progressi della tecnologia avviando la produzione di televisori adatti al nuovo standard di trasmissione. 

 

Il declino - La rivoluzione dei mercati portata dal nuovo millennio - globalizzazione e delocalizzazione - muta nel profondo anche il settore delle tv. Le multinazionali, attratte dai minor costi di produzione, iniziano a spostare le loro produzioni nel Paesi dell'Europa dell'Est e della Cina. I prezzi più bassi dei loro apparecchi, unita all'introduzione delle tecnologie di ultima generazione, come le tv a schermo piatto e poi le smart tv, infliggono una dura battuta d'arresto alla Mivar. Vichi e la sua azienda tentano per alcuni anni di seguire le nuove tendenze del mercato, ma le difficoltà diventano sempre più evidenti. Nel giugno 2013 esce la prima smart tv Mivar. Ma, nonostante il prezzo contenuto, anche a causa della crisi in atto, il modello non verrà mai prodotto in ampia serie. Le linee di produzione dei televisori Mivar si fermano definitivamente nel 2013: la Mivar allora contava dodici operai che si occupavano solo di assistenza e manutenzione. Vichi era talmente legato alla sua azienda, che in diverse occasioni dichiarò che per il suo funerale avrebbe voluto "una bella festa all'interno della nuova Mivar".

 

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