Teo Mammucari torna con "Cultura Moderna"
© ufficio-stampa-mediaset
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Dal 28 novembre, dal lunedì al venerdì, alle 20.20 su Italia 1: alla conduzione Teo Mammucari affiancato dal cabarettista Carlo Kaneba e dalla showgirl Laura Lena Forgia
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A 10 anni dalla prima edizione torna in tv "Cultura Moderna", il game show sui vip ideato da Antonio Ricci, in onda su Italia 1, dal 28 novembre, dal lunedì al venerdì, alle 20.20. Alla guida, Teo Mammucari, già conduttore della prima stagione, affiancato dal cabarettista Carlo Kaneba e dalla showgirl Laura Lena Forgia nel ruolo della "Marzullina". "Dico sempre che fare cultura in tv è contronatura, come arare un campo con il phon", sottolinea Ricci.
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Lo scopo del gioco è di indovinare l'identità di un ospite vip misterioso. Per farlo, i 5 concorrenti in gara si esibiranno uno dopo l'altro in prove di danza, canto, cabaret, acrobazie etc. Alla fine di ogni numero, riceveranno un voto e, in base al punteggio ottenuto, avranno diritto a ricevere altrettanti indizi sull'identità del vip misterioso. Chi avrà ottenuto il punteggio massimo avrà la chance di indovinare il nome dell'ospite fra 5 opzioni, assegnando le restanti agli altri quattro concorrenti. Vincitori ed eventuali ripescati fra i migliori primi classificati si batteranno infine per una finalissima che vale 100 mila euro.
"Andare contro 'Striscia la Notizia' sembra una mia perversione - ha sottolineato Ricci - ma con il suo vantaggio di oltre 10 punti nel target commerciale sul competitor di Rai 1, bisogna andare a rosicchiare un po' di ascolto per far sì che Italia 1 si ravvivi". Il gioco va in scena in uno studio modellato come una libreria: "Ma i libri sono volutamente finti, perché la cultura moderna non presuppone l'esistenza del libro". Non a caso, dopo le prime puntate e per il resto del programma il nome dell'ospite misterioso apparirà su un telefonino.
Come da tradizione di Ricci, il gioco è molto provocatorio: "Dimostrare come la tv non sia un luogo dove è possibile il ragionamento, dove qualunque tipo di complessità ha difficoltà di essere assimilato e concepito: come nei talk show, dove tutti vengono a esporre i propri pregiudizi". La sigla della trasmissione è cantata da Philippe Daverio.