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"The Witches Seed", Irene Grandi strega il pubblico nel musical di Stewart Copeland

Nella rappresentazione tre donne vengono accusate di essere streghe e devono affrontare i pregiudizi di una città infestata dalla peste

the witches seed
Lorenza Daverio

Ha debuttato in prima mondiale a Tones Teatro Natura "The Witches Seed", spettacolare e immersiva opera rock firmata dal geniale musicista e fondatore dei Police Stewart Copeland, con i brani di Chrissie Hynde dei Pretenders che si aggiungono alle composizioni di Copeland e Irene Grandi nel ruolo di protagonista.

La visionaria creazione di un musicista ai vertici del rock mondiale, le canzoni di una cantautrice di primo piano della scena pop-rock internazionale e una grande interprete della musica italiana al suo debutto nel teatro musicale contemporaneo si fondono per una storia di streghe, persecuzioni, illusioni e piani diabolici ambientata nel passato per raccontare anche il nostro presente.

 

"The Witches Seed", Irene Grandi nel musical di Stewart Copeland

 

 

"The Witches Seed" è prodotto dalla Fondazione Tones on the Stones che per 15 anni ha realizzato l'omonimo festival in Val d'Ossola dedicato all'opera contemporanea a carattere immersivo e alle sperimentazioni elettroniche. Dopo l'edizione speciale Before and After del 2020, Tones on the Stones nel 2021 si è definitivamente stabilito nella Cava Roncino di Oira Crevoladossola e ha dato il via a Tones Teatro Natura, uno spazio performativo realizzato in un'ex cava di granito e sviluppato secondo principi di modularità, trasparenza e flessibilità, all'insegna della sostenibilità e di un diverso rapporto con il paesaggio naturale. Uno spazio/ecosistema dedicato alla ricerca artistica, all'innovazione, alla conoscenza e al benessere individuale e collettivo situato in un territorio montano di rara bellezza, tra boschi, vigneti terrazzati e antichi borghi in pietra.

 

Proprio in questo scenario mozzafiato ha debuttato l'opera di Copeland, caratterizzata anche da un cast artistico e produttivo quasi tutto al femminile. Nata da un'idea della direttrice artistica, nonché soprano, Maddalena Calderoni, "The Witches Seed" è il frutto della collaborazione creativa di sei grandi artisti, a partire da Stewart Copeland che ha composto le musiche dell'opera. Polistrumentista, compositore, fondatore e batterista di una band iconica come i Police, Copeland vanta 60 milioni di dischi venduti nell'arco della sua carriera, 5 Grammy Awards e ha scritto le colonne sonore di film indimenticabili come "Rusty il selvaggio" di Francis Ford Coppola, "Wall Street" e "Talk Radio" di Oliver Stone e "Piovono Pietre" di Ken Loach.

 

Alla creazione sonora dell'artista americano si aggiungono alcune canzoni composte da un altro nome di punta del pop-rock degli ultimi decenni, la cantautrice Chrissie Hynde, leader dei Pretenders, che irrompono nella partitura come elemento di rottura nell'orchestrazione contemporanea. Il ruolo da protagonista dell'opera è affidato a Irene Grandi, artista eclettica dal timbro inconfondibile, tra le più amate del pop-rock italiano, con oltre 25 anni di carriera alle spalle e collaborazioni con artisti come Pino Daniele, Jovanotti, Vasco Rossi, Fiorella Mannoia, Carmen Consoli, Stefano Bollani. Al suo fianco la stessa Maddalena Calderoni e un altro soprano di chiara fama, Veronica Granatiero. Artefice del libretto è invece il drammaturgo britannico/irlandese Jonathan Moore, nome ben noto alle più prestigiose istituzioni teatrali internazionali e autore per la Bbc, che vanta collaborazioni con compositori del calibro di Michael Nyman, Ludovico Einaudi e lo stesso Copeland. A dirigere l'orchestra sarà l'irlandese Eimear Noone - prima donna nella storia a salire sul podio dell'orchestra nel corso della 92esima premiazione degli Oscar e compositrice di alcune colonne sonore di videogiochi come World of Warcraft, tra i più venduti al mondo - mentre la regia provocatoria e visionaria è firmata da Manfred Schweigklofer, personalità artistica capace di attraversare ed interpretare le più diverse forme espressive.

 

Le video scenografie immersive, che verranno proiettate sulle pareti rocciose della cava, sono firmate dalla concept&visual artist di fama internazionale Edvige Faini, che da anni collabora con i più prestigiosi studi di produzione hollywoodiani (ha lavorato su film come "Il pianeta delle scimmie", "Pirati dei Caraibi", "300" e "Sin City", per citarne soltanto alcuni) e con le più rinomate game house mondiali (da concept artist ha sviluppato video giochi cult "Assassin's Creed Unity" e "Final Fantasy XV").

 

Ispirato a documenti storici, agli atti processuali degli anni della più cruenta Inquisizione e alle più affascinanti leggende delle culture montane del centro Europa, "The Witches Seed" è una storia di streghe, persecuzioni, illusioni e piani diabolici: tre donne, abituate a lavorar sodo, vengono accusate di essere streghe e dovranno affrontare i pregiudizi di una città infestata dalla peste, riuscendo a evitare il peggio in un modo davvero spettacolare. Attraverso il racconto - ambientato in un periodo storico di crisi economica, sociale e politico-spirituale dovuta alla pestilenza e al diffondersi di nuove fedi ed eresie delle accuse - della sopraffazione e della tortura di tre donne da parte della Chiesa più oscurantista, lo spettacolo sembra dunque parlare della nostra condizione attuale, in un mondo sconvolto da una crisi pandemica e sull'orlo di sprofondare in un nuovo medioevo digitale, in cui la lotta per i diritti individuali delle donne e di tutti è di fondamentale importanza per gettare le basi di una rinascita.

 

Per questa spettacolare produzione, la Fondazione Tones on the Stones conta su un network trasversale, a partire da due eccellenze: l'Orchestra Filarmonica Italiana e la Nemo Academy per le animazioni e gli effetti speciali delle video scenografie. La realizzazione dei costumi è affidata alla Satoria Klemann che sta utilizzando preziosi materiali messi a disposizione da Manifattura Domodossola mentre la ricerca scientifica e l'organizzazione di tutta la documentazione storica è stata realizzata grazie alla collaborazione con il progetto Donne si fa Storia.

 

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