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Al cinema "Lo spartito della vita", una storia di famiglia tra conflitti e rimpianti

Dall'11 settembre il film di Matthias Glasner che ha vinto alla Berlinale 2024 come miglior sceneggiatura

24 Ago 2025 - 13:23
 © Ufficio stampa

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La vita è un posto complicato. Ce lo racconta il regista tedesco Matthias Glasner che porta sugli schermi italiani dall'11 settembre "Lo spartito della vita", Orso d'Argento Migliore Sceneggiatura alla 74esima Berlinale. Attingendo alla propria esperienza autobiografica, racconta in cinque capitoli la vita e le storie di una famiglia che ormai non è più tale, tra malattie, rapporti sentimentali caotici, tormentati e disfunzionali, anaffettività, figli smarriti, fragilità profonde e i grandi temi dell’esistenza. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.

Un film non consolatorio

  Il film tedesco in originale si intitola "Staben", che vuol dire Morte. E proprio quando questa si presenterà alla porta di casa, i membri della famiglia, che si sono allontanati da tempo, finalmente si ritroveranno. E faranno un consunto delle loro relazioni. Amaro, drammatico, un'autoanalisi tra rimpianti e sensi di colpa. E il merito del film è proprio il non essere consolatorio, seguendo anche l'ispirazione cinematografica di Ingmar Bergman, che raramente  è stato conciliatorio. L'opera di Matthias Glasner, nonostante il titolo, non è una meditazione sulla morte bensì sul vivere. E non è affatto deprimente, nonostante il tema. Il film è stato presentato in anteprima alla Berlinale del 2024 dove ha ottenuto l'Orso d'Argento Migliore Sceneggiatura, Miglior Film Giuria Lettori Morgenpost Readers, Miglior Film Cinema Tedeschi d'Essai, Miglior Film Tedesco del 2024.

La trama

 I Lunies non sono più una famiglia da molto tempo. Fino ad allora autonomi e indipendenti, Lissy e Gerd, che vivono in una cittadina nel nord della Germania, si trovano in una fase critica della propria vita. Gerd, affetto da demenza, sfugge al controllo di Lissy ed è per lei sempre più ingestibile. A sua volta Lissy, un tempo solida e forte, inizia a mostrare segni di fragilità fisica ed emotiva. La coppia ha due figli, Tom e Ellen, molto impegnati con le proprie vite, anch’esse complicate. Tom, direttore d’orchestra, è alle prese con la direzione di "Sterben" un brano composto da un amico difficile da gestire e, al contempo, è in attesa di diventare padre della figlia dell’ex compagna. Ellen invece, che lavora come assistente in uno studio dentistico, cerca di dare pace alla propria vita instabile e tormentata iniziando una relazione con un medico sposato con cui condivide la passione per l’alcool. È questo il momento in cui Lissy e Gerd avrebbero più bisogno dei propri figli: la loro precaria situazione di salute potrebbe essere l’occasione per un riavvicinamento catartico e per rivelare quelle emozioni e confronto sincero che il tempo ha nascosto con implacabile freddezza e che ora il poco tempo a disposizione potrebbe finalmente portare alla luce. Ma antiche incomprensioni e segreti inespressi affiorano con prepotenza, rendendo la riconciliazione sempre più difficile.

L'esperienza autobiografica

  Il regista ha spiegato quanto il suo film sia fortemente intriso di elementi autobiografici: "Sono seduto in un caffè, a pochi passi dal nostro appartamento. La mia prima figlia, appena nata, sta aspettando che la porti al parco per potersi finalmente addormentare. Anch’io vorrei dormire, ma non ci riesco. Guardo fuori dalla finestra, sulla strada. E vedo i fantasmi dei miei genitori, che non sono mai stati qui, in piedi in mezzo al traffico. Sono morti di recente, in rapida successione, dopo un lungo periodo di sofferenza. Voglio finalmente avvicinarmi a loro, cosa che non sono mai riuscito a fare durante la loro vita. E l’unico modo per avvicinarmi a qualcosa o a qualcuno è farci un film”, racconta Glasner, che spiega poi: "Così inizio a scrivere. All’inizio solo dei miei genitori, poi mi rendo conto che non funzionerà se non ci sono anch’io. Così scrivo anche di me. E poi improvvisamente di tutto. Di tutta la mia vita, come la conoscevo prima di trovare una nuova famiglia".

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