La faida a Settimo Milanese

Il trapper Shiva condannato a sei anni e mezzo per la sparatoria contro il clan di Rondo da Sosa

Nello scontro a fuoco di luglio 2023 rimasero feriti due membri della crew rivale. Gli avvocati del trapper: “Si stava difendendo”. E annunciano il ricorso

10 Lug 2024 - 17:31

Il trapper Shiva, nome d’arte di Andrea Arrigoni, è stato condannato a sei anni e mezzo per la sparatoria avvenuta l’anno scorso davanti al suo studio di registrazione a Settimo Milanese. All’artista sono stati contestati i reati di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione della pistola, tuttora non rinvenuta. Nello scontro a fuoco vennero feriti alle gambe due membri del gruppo del trapper rivale Rondo da Sosa, all'anagrafe Mattia Barbieri.

Il pubblico ministero Daniela Bartolucci chiedeva una condanna a 7 anni di carcere. Al contrario, la difesa ha sempre puntato all’assoluzione. Secondo gli avvocati, l’artista si stava infatti “difendendo da una spedizione paramilitare”. Nel cortile dell’etichetta discografica Milano Ovest Shiva era stato avvicinato da due lottatori professionisti di MMA, arti marziali miste, il 25enne Alessandro Maria Rossi e il 30enne Walter Pugliesi.

I due sarebbero stati incaricati da Rondo da Sosa di vendicare alcuni insulti online di Shiva. Ritrovandosi di fronte i due lottatori, il trapper aveva quindi estratto l’arma, ferendoli alle gambe. Al termine dell’udienza, l’avvocato difensore ha ribadito: “Shiva è consapevole della propria innocenza e ha fiducia nella giustizia”.

I legali: "Faremo ricorso"

  Al trapper è stata riconosciuta l'attenuante del risarcimento del danno alle presunte vittime, mentre sono state escluse quella della provocazione e le generiche. I difensori Daniele Barelli e Marco Campora hanno già annunciato che presenteranno ricorso. "Rispettiamo, come sempre, la sentenza - ha detto Barelli -, ma siamo convinti di tutto quello che abbiamo sostenuto fin dall'inizio e ci aspettiamo risposte". Shiva è accusato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione della pistola, mai trovata. "Abbiamo sempre sostenuto che non sussiste affatto il delitto di tentato omicidio - ha aggiunto il legale Campora -, abbiamo dimostrato con una consulenza balistica che tutti i colpi sono stati sparati verso il basso. Impugneremo, consapevoli che giudici di grado superiore potranno avere una visione diversa e derubricare il reato".

Arrestato a ottobre, il trapper si trova agli arresti domiciliari dopo essere stato scarcerato a fine febbraio. I suoi avvocati hanno anche fatto sapere che presenteranno un'istanza di revoca della misura cautelare.

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