PAROLE COMMOVENTI

L'addio di Richard Branson alla moglie in una lettera social: "Ti amerò per sempre"

L’imprenditore annuncia la scomparsa di Joan Templeman, compagna di mezzo secolo, condividendo un messaggio intenso e affettuoso che ha commosso i follower

26 Nov 2025 - 14:36
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Richard Branson ha scelto i social per dare voce a uno dei momenti più difficili della sua vita: la morte della moglie Joan Templeman, scomparsa all’età di ottanta anni. "Sono distrutto ti amerò per sempre Joan". In un messaggio carico di emozione, l’imprenditore ha voluto ricordare la donna che gli è rimasta accanto per quasi cinquant’anni, definendola "la mia migliore amica, la mia roccia, la mia luce guida, il mio mondo". Parole semplici e potenti, che hanno immediatamente attraversato il web avvolgendo la notizia in un’ondata di affetto e commozione. Il ritratto che emerge è quello di un amore profondo e costante, rimasto saldo nonostante una vita vissuta tra sfide, successi e progetti ambiziosi.

Le parole di Branson e il ricordo di un amore lungo una vita

  "Con il cuore spezzato, vi comunico che Joan, mia moglie e compagna per 50 anni, è scomparsa. È stata la mamma e la nonna più meravigliosa che i nostri figli e nipoti avrebbero mai potuto desiderare". Nel suo post, Richard Branson non si limita a comunicare una perdita: racconta un legame. Quel filo invisibile che negli anni ha intrecciato carriera, famiglia e quotidianità. La sua dichiarazione, affidata alla semplicità delle parole, restituisce la dimensione più umana di un uomo spesso associato alle imprese visionarie e alla sfida continua ai propri limiti. Dietro l’immagine del magnate e del pioniere degli spazi suborbitali, c’è un marito che oggi saluta la donna che ha accompagnato ogni passo della sua avventura personale e professionale.

Un incontro semplice, una storia straordinaria

  La loro storia nasce nel 1976, in un contesto lontano dai riflettori. Joan lavorava in un negozio vicino a uno studio di registrazione, un luogo attraversato da musicisti, tecnici e sogni in costruzione. È lì che Branson la notò, attratto dalla sua discrezione e dalla sua autenticità. Da quell’incontro prese forma una relazione costruita senza clamore, nutrita da gesti quotidiani e da una complicità che negli anni è diventata un punto fermo. Tre anni dopo, i due si sposarono su Necker Island, isola delle Vergini Britanniche acquistata dall'imprenditore nel 1979: un dettaglio che sembra uscito da un romanzo, ma che nella loro storia resta soprattutto il simbolo di un’unione lontana dalla spettacolarizzazione.

Joan, presenza riservata e cuore della famiglia

  Nonostante la notorietà del marito, Joan ha sempre scelto la via della riservatezza. Madre e poi nonna, è stata per la famiglia il centro silenzioso e solido su cui tutti potevano contare. Le descrizioni che Branson ha spesso fatto di lei negli anni restituiscono l’immagine di una donna gentile, seria, capace di mantenere i piedi per terra anche di fronte ai successi più luminosi. Una presenza equilibrata che, con eleganza e discrezione, ha contribuito a dare stabilità all’universo spesso frenetico dell’imprenditore. Per questo oggi, oltre al dolore personale di Branson, si percepisce quello di una famiglia intera che perde la propria guida più calma.

Il dolore condiviso con la comunità online

  Non è la prima volta che Branson sceglie i social per condividere momenti cruciali della propria vita, ma questa volta il tono è diverso: più intimo, più fragile, più umano. In poche frasi, lascia intravedere un lutto che va oltre il dolore individuale e che abbraccia chiunque abbia conosciuto Joan o abbia seguito la loro storia nel tempo. Il suo messaggio si trasforma in un invito a ricordare la bellezza dei legami che resistono al trascorrere degli anni, quelli che non hanno bisogno di clamore per essere veri. I commenti arrivati da ogni parte del mondo testimoniano quanto la notizia abbia toccato anche chi non li ha mai incontrati, creando una comunità di vicinanza attorno alla famiglia.

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