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Paola Turci è "Viva da morire": "Ogni tanto posso alzare la voce anch'io"

Esce venerdì 15 marzo il nuovo album della cantautrice. Tgcom24 ne ha parlato con lei

Paola Turci è
ufficio-stampa

Dopo l'antipasto rappresentato da "L'ultimo ostacolo", il brano con cui è andata al Festival di Sanremo, venerdì 15 marzo esce "Viva da morire", il nuovo album di Paola Turci.

Dieci tracce prodotte da Luca Chiaravalli e che vedono le firme di autori come con Shade, Nek e Federica Abbate. "E' un album inaspettato, che non avevo in programma - dice la Turci a Tgcom24 -. Ho voluto sperimentare anche timbri vocali inediti: ogni tanto alzo la voce anche io".

Due anni fa, con la pubblicazione di "Secondo cuore", Paola Turci aveva al contempo chiuso un cerchio e aperto una nuova strada di fronte a sé. Diceva di sentirsi leggera, "come a 20 anni". Forse è per questo che, del tutto inaspettatamente, è arrivato questo nuovo album. Un lavoro sospeso tra passato, presente e futuro, dove trova spazio ancora la tematica del rialzarsi e riprendere il cammino, ma anche il piacere di dire qualche, il vivere felicemente gli opposti che compongono il proprio carattere, rivedere la propria adolescenza. E raccontarsi come forse mai prima d'ora in "Piccola", canzone di chiusura di un album che inizia con "L'ultimo ostacolo", dove Paola parla di suo padre. Un album importante, figlio dell'ennesima collaborazione con Chiaravalli, in cui Paola ha trovato un mentore ma anche un'anima con la quale trovare l'equilbrio sul filo di comuni esperienze traumatiche (un incidente d'auto per la Turci, cinque operazioni a cuore aperto per il produttore) che hanno cambiato il corso della loro vita.

Paola Turci è
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La prima cosa che colpisce è l'estrema varietà stilistica dei brani. E' qualcosa che volevi sin dall'inizio o è venuta spontaneamente?
Non c'è stata nessuna premeditazione. Né sull'album né sul suo sound. Non era proprio nei piani quello di fare un nuovo disco in tempi così rapidi dopo "Secondo cuore". C'erano altre cose, al di fuori della musica che avevano bisogno del proprio spazio. E comunque un disco non "decidi" di farlo. Viene quando i tempi sono maturi. Per qualcuno questo è il disco più intenso, per alcuni il migliore. Dopo "Secondo cuore" pensavo che un altro disco avesse bisogno più tempo, era stato un disco così completo per chiudere un determinato discorso.

Qual è stata la scintilla?
Con Luca c'era solo la curiosità di sentire alcuna canzoni. Un paio a dire il vero già c'erano. "L'arte di ricominciare" era nata proprio in chiusura del disco precedente. L'avevamo provinata e lasciata lì, anche perché non pensavamo potesse essere l'inizio di un altro disco e poiu era tematicamente affine al precedente. Poi ascoltando delle canzoni sono rimasta colpita da alcune e ho iniziato a fermarle fino a quando ho capito che c'erano tutti i presupposti per un disco. Per questo è uscito così eterogeneo, assolutamente non concettuale, molto privato e personale anche se qui si sostituisce l'"io" con il "noi".

In molti brani ti sei messa alla prova con timbri vocali per te inediti.
Sono ccoperte che una persona viva e vitale vuole fare per comprendere il sé e come stare al mondo. Sono una che ama rischiare. Il tema delle altezza vocale è un tema che con Luca abbiamo trattato sin dall'inizio. Lui mi aveva sentito interpretare cose su tonalità diverse e mi ha spinto perché tirassi fuori cose diverse dal solito. Non che non lo avessi mai fatto ma lo facevo cantando canzoni di altri. Per le mie cose mi appoggiovo su una voce calda, non urlata. E invece posso alzare la voce anche io.

Il brano "Viva da morire" era destinato a J-Ax, un rapper, quindi in teoria lontano dal tuo mondo. Cosa ti ha colpito al punto da volergliela "portar via"? 
Ho sentito quello che diceva, la modernità. Poi mi è piaciuta questa strofa rappata, anche se poi io l'ho cantata un po' perché non posso stare senza melodia. Magari un'altra volta, ma adesso era prematuro. Mi aveva colpito la sua vitalità, esprimeva un mio stato d'animo. Spesso ho questo tipo di energia, spiritualmente sono una ragazzina.

Credi che la naturalezza con cui è arrivato questo album sia il frutto del lavoro fatto con "Secondo cuore"?
Essermi soffermata su me stessa mi ha aiutata a scoprire quanto sia importante per me parlare di noi. Anche se non si legge c'è una condivisione di uno stato d'animo con Luca Chiaravalli che è il mio mentore. Non è solo un produttore. Ma una persona con cui condivido la consapevolezza che poteva finire tutto e ora che siamo vivi possiamo fare qualsiasi cosa.

DATE INSTORE TOUR:
16 marzo DISCOTECA LAZIALE H. 17.00 Via Giolitti ROMA
17marzo FELTRINELLI H.18.00 Piazza Piemonte MILANO
22 marzo FELTRINELLI RED H. 18.00 Piazza della Repubblica FIRENZE
23 marzo FELTRINELLI H. 18.00 Piazza dei Martiri NAPOLI
24marzo FELTRINELLI H. 15.00 Via Melo BARI e FELTRINELLI H. 18.30 Via dei Templari LECCE

A maggio Paola Turci presenterà i nuovi brani in due importanti eventi live che si terranno il 13 maggio a Milano a Teatro degli Arcimboldi e il 20 maggio a Roma all'Auditorium Parco della Musica. A novembre partirà invece il tour teatrale. Ecco le date:

12 novembre – Torino- Teatro Colosseo
14 novembre – Bologna – Teatro Celebrazioni
15 novembre – Mestre – Teatro Corso
19 novembre – Parma – Teatro Regio
21 novembre – Senigallia - Teatro La Fenice
23 novembre – Lecce– Politeama Greco
26 novembre – Catania – Teatro Metropolitan
27 novembre – Palermo – Teatro Golden
30 novembre – Reggio Calabria – Teatro Cilea
2 dicembre – Napoli – Teatro Augusteo
4 dicembre- Forlì – Teatro Fabbri
9 dicembre – Firenze – Teatro Verdi

Paola Turci è
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