Ore prima della tragedia, una lite accesa tra padre e figlio durante la festa natalizia di Conan O’Brien. L’indagine punta ora sui movimenti di Nick dopo la notte del party
Mentre il mondo del cinema americano è ancora sotto shock per l'omicidio del regista Rob Reiner e di sua moglie Michelle, proseguono le indagini che si sono concentrate da subito sul figlio Nick Reiner, arrestato con l'accusa di omicidio. Intorno a lui, nelle ultime ore, emergono dettagli inquietanti: una lite con il padre e tracce di sangue in una stanza d'albergo dove avrebbe trascorso la notte.
Secondo quanto riportato da "People" e da "TMZ", Rob Reiner e il figlio Nick avrebbero avuto una discussione molto accesa durante una festa natalizia organizzata da Conan O'Brien sabato sera, poche ore prima dell'omicidio. Testimoni descrivono una scena tesa, con Nick visibilmente agitato e il padre che avrebbe cercato di calmarlo. I due sarebbero poi usciti separatamente dall'abitazione del conduttore, e da quel momento i loro destini si sarebbero divisi in modo drammatico. Rob e la moglie Michele avrebbero fatto ritorno a casa, mentre Nick, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe diretto altrove.
Nelle ore successive, Nick Reiner avrebbe infatti preso alloggio in un hotel di Santa Monica, venendo registrato alle 4 del mattino. Testimoni che lo hanno visto fare il check in lo avrebbero descritto come "sconvolto", ma nulla faceva pensare a una violenta colluttazione. Quando il personale dell'albergo è entrato nella stanza la mattina seguente, ha trovato la camera in condizioni anomale. Come riportato da "TMZ", avrebbero trovato la doccia piena di sangue e tracce ematiche anche sul letto, oltre a una finestra coperta da lenzuola. Un dettaglio che, secondo gli investigatori, potrebbe indicare un tentativo di nascondere qualcosa. Nonostante le tracce, Nick non presentava ferite visibili al momento dell'arresto, avvenuto poche ore dopo il ritrovamento dei corpi dei genitori nella villa di Brentwood. Gli inquirenti stanno ora cercando di stabilire se quel sangue sia compatibile con le vittime e di ricostruire gli spostamenti dell'uomo tra la festa e l'albergo.
Figlio d'arte, cresciuto tra i set e le sceneggiature, Nick Reiner aveva condiviso con il padre anche un frammento doloroso della sua vita. Insieme avevano scritto "Being Charlie", film del 2015 diretto dallo stesso Rob, ispirato proprio alla battaglia di Nick contro la tossicodipendenza e agli anni difficili trascorsi lontano da casa. Negli anni successivi aveva parlato pubblicamente delle sue fragilità e dei percorsi di riabilitazione affrontati, raccontando una ricerca di equilibrio mai davvero conclusa. Una storia che oggi assume contorni tragicamente diversi, mentre la polizia lavora per chiarire cosa sia accaduto in quelle ore di dicembre.