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"Oldboy" torna al cinema dopo 16 anni: ecco la versione restaurata del cult

Nelle sale dal 9 giugno il film di vendetta per antonomasia di Park Chan-Wook, vincitore nel 2004 del Gran Premio della Giuria Festival di Cannes

A sedici anni dalla prima uscita, torna dal 9 giugno nelle sale italiane la versione restaurata di "Oldboy", il capolavoro di Park Chan-Wook, che aveva vinto nel 2004 il Gran Premio della Giuria Festival di Cannes conquistando poi gli spettatori di tutto il mondo con la sua potenza e il mix di iperrealismo e non-sense, lacrime, disperazione e sangue. Considerato oggi punta di diamante del cinema coreano, il film dal forte impatto visivo analizza il tema della vendetta, in bilico tra necessità catartica e inutilità. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.

Il film, che si presenta nel suo formato originale di ripresa 2.35:1, con audio 5.1., è stato rimasterizzato in 4K nel 2019, realizzato attraverso la scansione del negativo originale 35mm, con la supervisione costante del regista. Il lungo processo di rimasterizzazione, durato un anno, è stato effettuato in una suite certificata Dolby Vision in Corea del Sud. Per il nuovo grading è stato scelto il formato HDR, che ha prodotto un risultato superiore alla masterizzazione originale per la visione Home Theatre, grazie allo sfruttamento dell'intera gamma dinamica presente sul negativo originale.

 

"Oldboy" è il secondo capitolo del trittico sulla vendetta iniziato dal regista con "Sympathy for Mr. Vengeange" e che si conclude con "Lady Vendetta". È tratto da un manga giapponese, creato nel 1997 da Tsuchiya Garon e disegnato da Minegishi Nobuaki. Park Chan-Wook ha portato la storia dal Giappone alla Corea, trasformandola da un fumetto di otto volumi a un film di quasi due ore, rimanendo molto fedele allo spirito del manga, con un tocco personale.

 

Oh Dae-su viene rapito e rinchiuso in una prigione privata, senza sapere per quanto tempo vi rimarrà. Dopo quindici anni viene rilasciato e ha un unico desiderio: vendicarsi. Ma deve scoprire chi lo ha rapito e perché. Mido lo aiuterà a risolvere il mistero ma la scoperta della verità sarà per lui solo l’inizio del suo incubo più atroce. 

 

La vendetta non è un piatto che va servito freddo per Park Chan-Wook: non libera l’autore dalla pesantezza del gesto ma anzi lo lega a doppia mandata a quel passato che vorrebbe dimenticare. All'epoca dell'uscita, il regista aveva parlato del suo interesse per il tema in quanto "vendicarsi è un comportamento che non ha alcun senso, che non riporta in vita le persone che non ci sono più, eppure che spesso non si può evitare. Pur non avendo senso la vendetta richiede moltissime energie per portare a termine l'azione. Chi si vendica è consapevole del fatto che la sua vendetta non porterà a nulla, ma non è capace di fermarsi. Questa vacuità dell'azione con il dispendio di molte energie è un tema che mi affascina molto dal punto di vista psicologico". 

 

"Oldboy" torna al cinema dopo 16 anni in versione restaurata

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