E' stato uno dei più grandi musicisti della sua generazione. Celebre tra l'altro per i suoi dischi con Miles Davis e negli ultimi trent'anni per essere parte del celebre trio di Keith Jarrett
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È morto a 83 anni Jack DeJohnette, tra i maggiori batteristi della storia del Jazz che durante la sua carriera ha collaborato con star come Miles Davis , Sonny Rollins e Charles Lloyd oltre ad essere membro fisso del trio di Keith Jarrett.Il decesso è stato confermato dalla casa discografica Ecm, che aveva pubblicato molti dei suoi lavori, e dalla sua assistente personale, secondo cui DeJohnette sarebbe morto per insufficienza cardiaca congestizia.
DeJohnette nacque a Chicago nel 1942 e iniziò a suonare il pianoforte dall'età di cinque o sei anni, come ricordava lui stesso. Strumento che continuò a studiare anche quando, da adolescente, si avvicinò alla batteria. Esordì cantando doo-wop in un gruppo vocale e suonando rock'n'roll, ma gradualmente si avvicinò al jazz e dalla fine degli anni '50 formò un suo trio. Abbandonò l'università e si trasferì a New York a metà degli anni '60 per dedicarsi più seriamente alla musica, portando con sé la batteria e solo 28 dollari.
Il suo rapporto con la Ecm iniziò nel 1973 con "Ruta e Daitya", un album in duo con Keith Jarrett che in seguito lo volle a comporre la trentennale ritmica del suo trio, insieme a Gary Peacock. Oltre alle uscite con i suoi gruppi come Compost, Gateway e New Directions, DeJohnette suonò con Jan Garbarek, Pat Metheny e altri. Vincitore di due Grammy, il più recente dei quali nel 2022 con Skyline (una collaborazione con Ron Carter e Gonzalo Rubalcaba) come miglior album jazz strumentale, DeJohnette è stato anche nominato National Endowment for the Arts Jazz Master nel 2012.