Il cantautore è al lavoro su due album in contemporanea, uno per il mercato spagnolo e uno in uscita in Italia
di Antonella Fagà© Alberto Cantù
Mr Rain è tornato. Dopo quasi un anno di assenza dal mercato discografico (italiano, ndr) e dai social, il cantautore multipremiato con 24 dischi di platino e 5 dischi d’oro, presenta il suo nuovo singolo "Effetto Michelangelo", fuori dal 14 novembre".
Dopo un lungo periodo di silenzio l'artista bresciano, diventato celebre per la sua partecipazione a Sanremo 2023 con il brano “Supereroi” e nel 2024 con "Due Altalene", ha svelato l’uscita del suo ultimo inedito riapparendo sui social con un annuncio a sorpresa.
A Tgcom24 il rapper quasi 34enne (li compirà il 19 novembre), al secolo Mattia Balardi, ha raccontato cosa è successo durante questa pausa di "riflessione e meditazione".
Mr Rain è finalmente tornato...
Sì, confermo. Ho trascorso un anno a rivedere le mie priorità. Mi sono fermato come release, pubblicazione social e altro, ma ho cominciato a lavorare su me stesso, a vivere e a scrivere tantissimo. Ho capito che voglio scrivere canzoni, per pura necessità, e forse sono stanco di vivere in un mondo dove tutto corre troppo veloce, dove contano soltanto i numeri, le vendite... Per quanto mi riguarda tutte queste cose, che sembrano fondamentali e necessarie al giorno d'oggi, forse non mi appartengono e voglio tornare a vivermi la mia musica. E' una questione di esigenza, di bisogno di dire, di scrivere qualcosa per stare meglio con me stesso e con tutte le persone che mi circondano
© Alberto Cantù
Un allontanamento quindi dalle dinamiche del mercato discografico in qualche modo...
Sì perché negli ultimi anni sono stato sopraffatto da un miliardo di cose, anche bellissime cose, tra cui il successo di "Supereroi" e Sanremo, ma questo mi ha portato in un workflow di lavoro veramente stressante, alla fine stavo per cadere nel vortice in cui ti ripeti: devo fare una canzone entro l'estate, devo assolutamente pubblicare qualcosa... . Quando ho cominciato a pensare in quel modo ho detto stop, devo fermarmi un secondo e lavorare su me stesso, sulla mia musica, mi chiudo in studio e lavoro solo
sulla mia scrittura sulle mie canzoni.
Un cambio di rotta insomma, anche se sei sempre stato un po' un cantautore fuori dal coro...
La musica va troppo a numeri, classifiche, vendite e si sta perdendo un po' quella poesia che io trovavo nei dischi di 15 anni fa.
Io ascoltavo Eminem che faceva uscire i dischi ogni 3-4 anni, lui aveva comunque tempo di vivere un po' vita, ora sembra che se non fai un disco all'anno non sei più nessuno. Io non voglio fare parte di questo sistema, ho scelto di seguire il mio percorso, che alla fine ho sempre seguito. Tutto il resto sono cose in più.
E rieccoti quindi con "Effetto Michelangelo"
Questa canzone è stata la prima che ho scritto in questo modo e spero che si percepisca. L'ho fatto per pura esigenza, per capire qualcosa di me, per fare meglio e così d'ora in poi voglio continuare a fare. Sono veramente felice di aver ritrovato questa vibe, questa attitudine e questo pezzo è molto importante perché segna un nuovo capitolo, è il primo singolo di un nuovo disco in arrivo nel 2026
Perché questo titolo?
E' un concetto psicologico secondo cui in una coppia due persone si aiutano a crescere e a diventare la versione migliore di se stessi prprio nel cambiamento. Non è un tentativo egoistico di plasmare o cambiare l'altra persona, ma in realtà è un'occasione, per entrambi, di crescita. In questa canzone il concetto dell'amore è portato veramente all'estremo e racconta secondo me la forma più pura e profonda di amore, cioè quella in cui per permettere all’altro di essere veramente se stesso si è disposti anche a lasciarlo andare.
E' qualcosa che hai vissuto personalmente?
Ho una ragazza da 10 anni, con cui sto molto bene. L'"Effetto Michelangelo" è un processo al quale sono arrivato col tempo e nel tempo, crescendo, lavorando su me stesso. Mi sono convinto che, se ci fossero veramente questo tipo di relazioni, dove uno smette di pensare soltanto a se stesso e al proprio ego pensando un po' di più anche agli altri, sarebbe sicuramente un mondo migliore. Capisco che non è una cosa molto diffusa. Viviamo in una società in cui siamo focalizzati su noi stessi... però sarebbe bello, è un po' un messaggio di speranza.
© Alberto Cantù
Hai detto che stai lavorando ad un nuovo album...
Non ad uno bensì a due. In questo anno intenso ho lavorato a un nuovo disco, che uscirà in Italia e contemporaneamente anche a quello in spagnolo, che ovviamente sarà fatto di inediti, non di traduzioni del disco in italiano, canzoni in spagnolo che moriranno in spagnolo. Puoi immaginarti la mole di lavoro.
Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo album?
Devo dire che ho ritrovato quella voglia, quella libertà artistica e tranquillità nel fare musica, che avevo un tempo. Sto cambiando anche l'approccio alla scrittura, sto scrivendo un po' più di pancia, magari tralasciando un pochino l'aspetto più poetico, ma in realtà scrivendo cose più di getto senza pensarsi troppo. Vorrei che si capisca, che ascoltando il testo venga fuori quello che provavo mentre stavo componendo l'album
Nell’ultimo anno ti sei molto dedicato al tuo progetto spagnolo, e dopo il grandissimo successo del brano ‘Superhéroes" con Beret, hai pubblicato altri due singoli in Spagna, prima in coppia con Zetazen e poi con Walls. Una passione per la Spagna?
Sì Il mondo spagnolo mi ha fatto innamorare, mi ha sempre colpito e da quando l'ho vissuto mi sono innamorato della Spagna come luogo, come lingua, come gente, come modo di fare musica. Per quello che ho scelto di cominciare questa nuova avventura ripartendo dal zero con il nuovo disco in spagnolo,
Questo mi dà un po' più libertà di sperimentare cose che non ho ancora fatto o che non ho mai fatto in Italia nel mio percorso.
Ovvero?
Sperimentare generi diversi, che magari qui, per questione di coerenza artistica e di fil rouge in un disco magari non stavano bene o cozzavano un po'. La mia musica ha sempre avuto un filo conduttore e comunque è sempre stata quasi complementare in ogni disco, anche se poi di album in album sono cambiato e ho cercato di sperimentare sempre un po' di più. Ma mai fuori dalla mia zona di comfort. In Spagna sto azzardando, per cercare di ampliare ancora di più i miei orizzonti, scoprire cose nuove. E questa cosa mi sta riempiendo il cuore di gioia
A che punto sei nel tuo percorso di crescita personale, nel superamento delle tue fragilità di cui hai spesso parlato nelle tue canzoni?
Credo che ogni giorno che passa, faccio un piccolo passo in più e mi sembra sempre il massimo rispetto a quello che ero prima, quindi credo che onestamente non smetterò mai di scoprire lati nuovi di me, ma posso dire di essere a un buonissimo punto. Riesco a capirmi, riesco a parlare liberamente di ciò che mi spaventa ... Non so dove sono e non so dove sto andando o dove finirò, magari smetterò di crescere domani e questo sarà il punto massimo, magari smetterò di crescere a cent'anni...
Hai un tour in programma?
Per ora no, l'anno prossimo sicuramente, perché è una delle cose che mi è mancata di più in assoluto è stata proprio cantare live, fare concerti, vivere o respirare quella sinergia che si crea con il pubblico. In quest'ultimo anno è una cosa che mi è mancata veramente tanto. Uno dei miei sogni è fare dei live anche in Spagna o magari in Sud America.
Non ci tradire però, mi raccomando
Assolutamente no.