In uno dei teatri cult della scena milanese, la grande attrice novantenne esalta e commuove con Lezione d’amore
di Roberto Ciarapica© Ufficio stampa
Pina Fantozzi sarà la sua seconda identità per sempre, per la massa addirittura la prima, ma Milena Vukotic (che ha certamente legato la sua fama più pop al personaggio con cui tanti anni fa affiancò Paolo Villaggio) è irrimediabilmente Pina e non lo è affatto. Come direbbero gli olistici, tutti i pezzi di Milena Vukotic, compreso quello - per molti, appunto, preponderante - di Pina Fantozzi, non faranno mai lei. A ricordarcelo è un bellissimo spettacolo in scena al teatro Parenti di Milano dal 23 aprile al 18 maggio: Lezione d’amore - Sinfonia di un incontro.
La vita e la carriera di questa donna che fin da bambina ha seguito il padre e girato il mondo, che ha imparato a suonare e ad amare la musica grazie a sua mamma, che parla correntemente cinque lingue, che ha vissuto nelle capitali d’Europa, del cinema e del teatro, è in un certo senso riassunta in Lezione d’amore, in cui Milena Vukotic - 90 anni portati come un velo di tulle - della pur bravissima, indimenticabile Pina Fantozzi non mostra più niente, se non la bravura, immensa, con cui ha saputo attraversare i generi, così come gli strumenti (il teatro, il cinema, la televisione) e pure i registi (Buuel, Bertolucci, Fellini, Ozpetek), spinta da una passione potente, incrollabile come una fede, che solo i migliori, a volte, sanno riconoscere e trasformare in arte.
Milena Vukotic è una delle attrici più “sincere” del teatro e del cinema italiano: lo sta confermando in Lezione d’amore, una storia ispirata al film Harold e Maude e, soprattutto, al romanzo Madame Pylinska e il segreto di Chopin (scritto da Eric-Emmanuel Schmitt nel 2020).
Andrée Ruth Shammah ne ha tratto in qualche modo la “sua” storia, e quella di Milena Vukotic, curando la regia di questo piccolo, delicatissimo, capolavoro (non a caso sempre sold out, e già inserito nel programma della prossima stagione).
Una storia perfettamente cucita addosso al fisico, alla vita, al carattere, alla voce, alla cadenza, al curriculum, ma anche alla mente spalancata e pulsante di una divina Milena Vukotic, così vera come forse non si era mai vista.
Lezione d’amore ha tante cose dentro, alcune sembrano arrivare dal mondo della stessa regista: si parla di Shoah, ad esempio; si parla di un amore senza tempo tra un’anziana musicista con un passato oscuro e un giovane ragazzo dai tratti autistici (interpretato da Federico De Giacomo, già strepitoso protagonista nel fortunato spettacolo del Parenti: “Chi come me”). La storia di un incontro apparentemente senza speranza, tra una novantenne innamorata della vita e un minorenne ossessionato dal nulla, si sviluppa in poco più di 30 incontri, alcuni dei quali solo raccontati dalla voce narrante (il testoriano, bravissimo, Andrea Soffiantini, una specie di sibilante maschera buffa che regalerà un piccolo, grande colpo di scena).
Dopo un’inevitabile prima fase di incontro/scontro, fra Madame A e Antoine, mentre Parigi cambia stagioni attraverso le finestre di questa casa fatta a piramide (in cui la vita si inocula per forza di gravità), il rapporto cambia, diventa altro: addirittura “osceno” per la madre del ragazzino, che si immagina pose carnali tra i due ed è pronta a denunciare tutto alla polizia. Ma diventa invece appassionato, delicatissimo, di iniziazione alla vita. La musica non è quella del piano, a cui i due dovrebbero sedersi per suonare spartiti, ma è la sinfonia dell’esistenza, così com’è e così come si dovrebbe percepire. Madame A insegna al suo giovane “studente” che non contano tanto le note, quanto i silenzi tra l’una e l’altra (e il relativo significato che gli si riesce a dare).
Nel finale si accenna a un altro tema importante: l’eutanasia. Ma per Madame A - donna dalle sconfinate visioni, musicista dal senso del tempo perfetto - non è intesa come un addio tragico ma come una dipartita consapevole, lucida, dolce, viva. Sarà il suo lascito più importante, il suo più riuscito inno alla vita. Che cambierà per sempre quella di Antoine.