La star di "Ritorno al futuro" ha condiviso i suoi pensieri dopo 35 anni di convivenza con la malattia neurodegenerativa
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Michael J. Fox ha parlato della morte in una lunga intervista rilasciata al quotidiano britannico al Sunday Times, condividendo i suoi pensieri dopo 35 anni di convivenza con il Parkinson: "Vorrei semplicemente non svegliarmi più un giorno. Sarebbe davvero fantastico. Non voglio che la mia morte sia drammatica. Non voglio inciampare nei mobili e sbattere la test". All'attore 64enne icona di "Ritorno al Futuro" è stata diagnosticata la malattia neurodegenerativa nel 1991, quando aveva 29 anni.
L’attore ha parlato delle sue attuali condizioni di salute: "Non c'è una linea temporale, non ci sono fasi che si attraversano, non come accadrebbe, ad esempio, con il cancro alla prostata", ha detto a proposito della sua diagnosi. "È molto più misteriosa ed enigmatica. Non voglio inciampare sui mobili o sbattere la testa". "Posso camminare, ma non è bello ed è un po' pericoloso", ha spiegato l'attore. Con il Parkinson, il cervello subisce danni progressivamente nel corso degli anni. I sintomi fisici includono tremori involontari di alcune parti del corpo, così come movimenti rallentati e altri problemi di mobilità. Intervistato recentemente da People, l'attore aveva parlato della necessità di ascoltare sempre il suo corpo: "Mi sveglio e comprendo come sarà la giornata, e cerco di adattarmi. Continuo ad affrontare nuove sfide a livello fisico e le supero".
Nell'intervista a People, che gli ha anche dedicato la copertina del numero di ottobre, Michael J. Fox ha parlato della sua vita. Il 14 ottobre è uscito il suo nuovo libro, "Future Boy", scritto in collaborazione con Nelle Fortenberry ("Still: A Michael J. Fox Movie e Michael J. Fox: Adventures of an Incurable Optimist"), un racconto di quando era protagonista allo stesso tempo della sitcom, "Family Ties" (Casa Keaton) e del film "Back to the Future". Oltre al libro, gli ultimi mesi sono stati pieni di impegni per l'attore, è stato sul set come guest actor per la terza stagione di "Shrinking", dopo aver annunciato il ritiro dalle scene nel 2000 a causa delle difficoltà legate alla sua malattia. "C'è sempre un momento in cui dico addio", scherza.
E' impegnato, inoltre, nel completare la versione audio del suo libro, e continua il lavoro con la sua fondazione, la Michael J. Fox Foundation for Parkinson's Research, fondata nel 2000. "L'ultimo anno è stato davvero positivo, molto stimolante", ha spiegato, ma ciò non vuol dire che non ci sono difficoltà per lui e ogni giorno deve ascoltare i messaggi che gli lancia il suo fisico prima di decidere cosa poter fare. "Mi alzo la mattina, capisco come andrà la giornata dal feedback del mio fisico e cerco di adattarmi. Vengo messo continuamente alla prova, giro tanto in sedia a rotelle e mi ci è voluto un po' per abituarmici". L'attore resta tuttavia positivo, ha anche quattro figli con la moglie Tracy, alla quale è legato da 37 anni: Sam, 36 anni, le gemelle Aquinnah e Schuyler, 30 anni, e Esmé, 23 anni.