L'INTERVISTA

Mew presenta "Quando nessuno ci vede": "Mi piace quando il dolore si trasforma in luce"

Dopo Amici e Sanremo Giovani, la cantautrice pubblica il suo primo EP, un lavoro intenso e personale che racconta la rinascita dopo la fragilità: "Ogni canzone nasce da un momento difficile, ma trova sempre un risvolto positivo"

di Massimo Longoni
09 Ott 2025 - 00:19
 © Simone Biavati

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Si intitola "Quando nessuno ci vede" l'Ep di esordio di Mew. La cantante di San Donà di Piave arriva a questo traguardo dopo essersi messa in luce ad "Amici", dove dovette abbandonare improvvisamente per affrontare al meglio un momento di depressione, e a "Sanremo giovani", dove l'anno scorso è arrivata a un passo dalla finale. Ora presenta al pubblico sei brani che racchiudono al meglio la sua poetica, fatta di temi personali, introspettivi e spesso riflessivi. "Tutte queste canzoni sono in fondo accomunate da diverse tipologie di momenti che possono essere complicati o di difficoltà o di fragilità - ci spiega lei -.  Ma in tutti questi momenti poi c'è sempre un risvolto positivo".

Mew lancia il suo Ep "Quando nessuno ci vede"

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© Simone Biavati
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Cosa rappresenta per te la pubblicazione di questo Ep?

Sicuramente è un passo molto importante per me. È il mio primo Ep, quindi è una cosa veramente che sento dentro. È come un po' aver partorito, sinceramente, perché ci ho messo un bel po', però sono contenta. Parla di cose importanti per me, di temi importanti che mi piace che la gente comprenda, in qualche modo.

Partiamo da "Buia", uscito come singolo pochi giorni fa ma nato addirittura cinque anni fa...

È il mio primissimo brano.

Era nato già in questa forma o nel corso degli anni si è evoluto in qualche modo?

L'ho ripreso in mano e ci ho lavorato. La strofa è rimasta melodicamente identica a come l'avevo scritta cinque anni fa. È il primo pezzo che ho scritto in vita mia e ci sono molto legata per ovvie ragioni, mi ricorda un po' la mia prima volta nella musica.

È un brano che racconta di un momento difficile e poi nel descriverlo laddove c'è violenza, non necessariamente fisica, non c'è vero amore, quindi è un tema particolarmente caldo sentito in questi tempi. Quindi è un brano che parla a tante e a tanti.

In tutti i miei pezzi mi piace toccare degli argomenti che vivono tante persone, dei quali magari fanno fatica a parlare o a esprimere. In questo caso, in "Buia", si parla di una relazione malsana, che non per forza deve essere una relazione amorosa, può essere anche un rapporto familiare o di altro tipo. Mi piace dare il messaggio di lasciare in questa parte buia quello che ci fa stare male. Ci vuole del tempo, però secondo me è una cosa che si può fare, è esattamente quello che ho fatto io e oggi mi piace ricordarlo come un ostacolo superato. Diciamo che tutti questi sei pezzi sono in fondo accomunati da diverse tipologie di momenti che hanno in comune l'essere complicati o il presentare difficoltà o fragilità.

Le tue canzoni nascono da esperienze personali. In genere scrivi dopo che hai attraversato un determinato momento oppure un brano può essere uno sfogo nel momento preciso in cui una cosa accade?

Dopo perché riesco a metabolizzarli e capire le cose negative e positive di un determinato momento. Però ci sono anche tanti pezzi che ho iniziato a scrivere mentre vivevo determinate cose però sinceramente poi le ho riprese in mano trasformandoli sempre in qualcosa poi di positivo perché secondo me da tutti questi momenti che apparentemente sembrano cupi, tristi e quant'altro, poi c'è sempre un risvolto diciamo positivo e quindi ti direi che ho iniziato a scriverli meglio poi dopo aver passato determinate situazioni sicuramente.

Quando hai capito che la musica poteva essere un mezzo non solo di comunicazione e di espressione ma anche un mezzo per elaborare e magari sanare alcune ferite?

Ma secondo me fin da subito. Fin da subito soprattutto quando ho iniziato a scrivere perché prima io ho sempre vissuto di cover quindi di pezzi di altri che comunque erano una forma un po' di terapia per me però poi quando ho iniziato a scrivere ho capito che effettivamente era il modo migliore per esprimere quello che magari avevo tenuto dentro per tanto tempo e quindi secondo me fin da subito assolutamente da quando ho cominciato.

Nei titoli si trovano parole inventate o modificate, come "Posatenebre" e "Tttutta la vita". Come mai?

L'avevo fatto anche con "Hyperlacrime", un altro pezzo vecchio. "Posatenebre" è uno dei miei pezzi preferiti di sempre e secondo me rendeva proprio l'idea di quello che voleva essere il brano in sé. Diciamo che penso sempre tanto ai titoli dei miei pezzi perché voglio che siano originali, incisivi e che spieghino fin da subito di cosa può parlare il brano.

Un anno e mezzo fa tu hai partecipato ad "Amici" dove sei uscita all'improvviso nel momento in cui sembravi una delle favorite. Hai mai ripensato a quel momento rimpiangendo l'occasione persa?

© Simone Biavati

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Sono sincera, ci penso spesso e mi sarebbe piaciuto tanto poter portare avanti quel percorso nella maniera più serena possibile, vivermelo come andrebbe vissuto. Al tempo stesso poi capisco di aver fatto la scelta giusta per me e che era l'unico modo per me per riuscire a ritrovarmi e non finire in un buco nero che sarebbe durato sicuramente molto di più e quindi... sì ci penso ho sicuramente perso un'occasione sotto quel punto di vista, ma ne ho aperte tante altre anche a livello personale umano. Sono contenta così, le cose dovevano andare così e sono felice lo stesso.

Cosa ti ha lasciato quell'esperienza? Che tipo di tesoro ti sei fatta di quei mesi?

Ho capito tante cose, sono cresciuta molto sia a livello musicale sia umano. Comunque quando sei lì dentro ti trovi in una condizione molto strana, atipica. Io mi porto a casa sicuramente dei ricordi e delle emozioni molto forti, sia positive che negative, perché penso che ci siano tante sfumature però lo ricordo comunque in una maniera molto intensa.

Cos'è per te la felicità?

Forse lo devo ancora scoprire, però per me la felicità si racchiude in piccoli momenti. Ho solo l'idea che non si possa essere sempre felici però ci sono dei momenti e delle situazioni che poi provi, senti queste emozioni e poi vivi anche un po' di ricordi e quindi io la felicità la racchiudo in queste cose qua. Anche nei ricordi e basta. Forse devo ancora capire il segreto per essere felice però ci sto lavorando, sicuramente adesso sono molto felice se penso a tutto il lavoro che ho fatto.

Qual è la cosa a cui tieni di più che arrivi a chi ascolta le tue canzoni?

Vorrei capissero che ciò di cui parlo può essere vissuto anche in una maniera positiva, che si può uscire da determinate situazioni scomode e che si può trovare la chiave per stare bene e per affrontare qualsiasi tipo di disagio. Vorrei che le mie canzoni arrivassero alle persone in una maniera positiva, anche se parlo di cose pesanti vorrei che il risvolto fosse brillante, lucente e positivo.

Se guardi ai prossimi mesi hai un desiderio particolare?

Indubbiamente per quanto riguarda la musica mi piacerebbe fare un bel Sanremo, ne sarei veramente contenta. E se guardo al futuro prossimo iniziare a cantare in giro, a fare i miei concerti, essere vicino alla gente. 

La tracklist di "Quando nessuno ci vede"

1. Buia

2. Quando nessuno ci vede

3. Conto alla rovescia

4. Diavolo custode

5. Posatenebre

6. Tttutta la vita

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