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Marco Mengoni: "Sono uscito dall'abisso, dal buio e adesso respiro di nuovo"

Si intitola "Atlantico" il nuovo album dellʼartista in uscita oggi contemporaneamente in tutta Europa

“Due anni e mezzo fa sono partito per un lungo viaggio… al mio ritorno è nato “Atlantico”...”, così Marco Mengoni presenta alla stampa il suo nuovo album: “Un disco della maturità nel quale ho voluto condividere le mie esperienze di viaggio mentale e fisico, un disco in cui non parlo più di storie finite, ma di consapevolezza...”, dice l'artista a Tgcom24.

“Ho attraversato l'oceano in lungo e in largo più volte e mi sono reso conto di quanto è grande e di quante culture tocchi. Quando sono partito ero scarico e privo di energie, avevo bisogno di nuovi input dovevo allontanarmi dalla mia realtà...”.

Da Cuba, “terra di grandi constasti” a New York e poi Portogallo, Messico, Tanzania, Emirati Arabi... Mengoni ha viaggiato in lungo e in largo per il mondo, per quasi due anni, per approdare infine a “Atlantico”, disco che rompe con il passato e guarda al futuro.

Quindici tracce in cui alle contaminazioni musicali tra ritmi salseri e rumberi, rap, elettro pop e fado, come nella bellissima "Amalia" dedicata ad Amalia Rodriguez, voce rappresentativa dell'universo musicale portoghese, in cui l'artista "ospita" Vanessa Da Mata e i Selton, si intreccia un percorso di analisi e introspezione: “E' stato un viaggio arduo, ho tirato fuori delle cose che avevo lasciato nella cassetta del congelatore, volevo mettere sullo stesso piano, tragedia, nostalgia sofferenza e felicità. E' come se ad un certo punto io sia emerso dall'acqua, dall'oceano, dagli abissi, dopo averli esplorati...”, come spiega a Tgcom24: “Quando arriva questo momento ti senti davvero diverso, una persona nuova. Quando riesci a capire i tuoi limiti, ad ascoltarli e allora respiri di nuovo, vivi di nuovo”.

Un lavoro discografico multidisciplinare, come dimostra l'Atlantico fest, una tre giorni di eventi a Milano (fino al 1 dicembre) durante i quali, per la prima volta un progetto musicale si traduce in occasioni di incontro, tra mostre, conferenze, interviste...un nuovo modo di ascoltare attraverso diverse experience.

Ma anche un disco “impegnato”: "Un album che si chiama Atlantico non poteva che essere vicino all'ambiente, mi sono legato con National Geografic, contro l'uso delle plastiche usa e getta che soffocano il mare e all'associazione Passepartout e Casa Chiaravalle, che si occupano di donne e migranti”. Con un messaggio ben preciso: “Bisogna combattere per le cose giuste, abbattere i muri che si stanno ricreando nel mondo, lo trovo assurdo. Per me i confini non esistono. Pochissimo tempo fa è stato buttato giù un muro, mi sembra che si stia tornando indietro...".

"Condivisione" una delle parole chiave dell'album: “Mi sono sbloccato nella mia intimità artistica, sono sempre stato restio a fare duetti, ma in Atlantico ho superato anche questo limite ed è nata così la collaborazione con Tom Walker per “Hola (I say). Sono rimasto stregato dalla sua voce al primo ascolto. Con Tom adesso siamo amici, fratelli. Mi è molto piaciuto lavorare con lui”.

“Rivoluzione” l'altra parola significativa, che dà il titolo ad uno dei brani più intensi della tracklist, prodotto dai Rudimental, e il cui testo è una riflessione interiore su come accogliere e attraversare tutti i constrati che la vita offre: “Ho preso ad esempio delle figure come Frida Kahlo ('La casa azul', ndr) e Muhammad Alì ('Siamo tutti Muhammad Ali', ndr), figure forti e rivoluzionarie. Io volevo fare delle piccole rivoluzioni all'interno di me stesso e loro sono stati i miei modelli: ogni giorno è importante trovare una motivazione, una nuova spinta a rialzarsi anche dopo una caduta, il coraggio di combattere per gli ideali che riteniamo importanti... ”.

Mengoni inizierà con cinque live in Europa, a Berlino, Zurigo, Monaco, Parigi e Madrid per poi tornare in Italia, nei palazzetti con il suo "Atlantico Tour", che partirà il prossimo 27 aprile da Torino e prevede tre appuntamenti a Milano(4 maggio nuova data),tre serate anche all'Arena di Verona (26 maggio nuova data) e due a Roma (10 maggio nuova data). Niente stadi, come invece si pensava: "Sono una persona molto razionale e cauta. Ho deciso di proseguire il percorso nei palazzetti perchè era più giusto. Per gli stadi c'è tempo...".