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Marco Carta, l'arresto in mezzo ai fan che chiedevano selfie | Chi è la fan/amica che era con lui

Fa ancora discutere il caso che ha visto coinvolto il cantante. La donna arrestata con lui è unʼinfermiera di Cagliari, sua fan accanita e da tempo diventata sua amica

Marco Carta, l'arresto in mezzo ai fan che chiedevano selfie | Chi è la fan/amica che era con lui - foto 1
ipa

Ci sono ancora dettagli da scoprire nell'arresto di Marco Carta, avvenuto venerdì sera a Milano.

Un arresto, secondo quanto riporta il "Messaggero", ostacolato involontariamente dai fan che, mentre il cantante veniva fermato dalla polizia municipale, si accalcavano attorno a lui per chiedere selfie e autografi. Insieme a Carta c'era Fabiana Muscas, infermiera 53enne di Cagliari, giunta a Milano proprio venerdì per trovare il suo amico Marco.

E' il "Corriere della Sera" a raccontare chi sia l'accompagnatrice del cantante, individuata come l'esecutrice materiale del furto, tanto che per lei, a differenza di quanto avvenuto per Carta, è stato convalidato l'arresto. Infermiera professionale, è da anni una fan accanita del cantante sardo, con il quale ha sviluppato un'amicizia diretta dopo la vittoria al Festival di Sanremo, nel 2009. Pare che di recente avesse manifestato ai colleghi l'intenzione di andarsene a vivere altrove, tanto che ha partecipato alla selezione per un posto nell'Azienda ospedaliera universitaria Sant'Andrea di Roma. 

Con quelli che sono riusciti a parlare con lei, la donna continua a professarsi innocente, ma le sei magliette trovate nella sua borsa la mettono in un posizione complicata. Tanto più che, secondo la ricostruzione del "Messaggero", quando la polizia ha trovato le magliette e il cacciavite usati per togliere le placchette antitaccheggio, Carta si sarebbe difeso dando la colpa alla donna: "E' stata lei - avrebbe detto -, è tutto nella sua borsa, io non ho fatto nulla, non ho rubato". Proprio il fatto di non essere in possesso delle magliette al momento del fermo ha salvato il cantante, che sarà processato il 20 settembre, in virtù di una sentenza della Cassazione del 2016 sulla detenzione della refurtiva.