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La "Golden Hour" di Tancredi: "Ho imparato a convivere con popolarità e debolezze"

L'ex allievo di "Amici" racconta a Tgcom24 com'è nato il suo secondo Ep, uscito il 21 gennaio

tancredi, golden hour
Ufficio stampa

Dopo mesi di crisi e difficoltà Tancredi ha finalmente trovato la sua "Golden Hour", titolo dell'Ep uscito il 21 gennaio.

Una dimensione di serenità e calma a cui è approdato grazie a "un percorso di autoanalisi. Volevo lanciare un messaggio positivo e questo titolo calzava a pennello, perché dopo un periodo di malessere arriva il momento in cui si trova la calma e la spensieratezza", spiega a Tgcom24

 

"Golden Hour", il titolo dell'Ep, rimanda a un'immagine di calma e serenità. Perché l'hai scelto?
Le prime canzoni che avevo scritto erano incentrate su una visione diversa, più pessimista. Verso la chiusura del progetto ho iniziato a stare meglio anche a livello personale. Volevo lanciare un messaggio positivo e questo titolo calzava a pennello, perché dopo un periodo di malessere arriva il momento in cui si trova la calma e la spensieratezza".

Qual è il messaggio che vuoi lanciare con questo progetto?
Accettare se stessi, con tutte le proprie debolezze i propri difetti. Cerco di mostrare i miei per far sentire anche gli altri più completi, non è sbagliato fare vedere le nostre debolezze.

 

Se dovessi ripercorre con i brani il tuo periodo di crisi, che percorso sarebbe?
"Groovie" racchiude tutto il processo; mentre "Tanto lo so", "Ho bisogno", "Veleno" e in parte "Paracadute" riflettono il mio momento di crisi. "Paranoie" coincide con il momento di transizione, mentre "Wah Wah" e "Golden Hour" sono quelle più leggere. "Golden Hour" è l'ultimissimo brano che ho scritto, è arrivato dopo il titolo dell'Ep. L'ho scritta di getto perché era una sensazione viva dentro di me, volevo lasciare un messaggio positivo come progetto e come persona.

 

E' stata una sorta di terapia...
E' stato un percorso di autoanalisi, perché negli ultimi mesi mi sono ritrovato a vivere in una nuova dimensione alla quale non ero pronto. Mi sembrava di stare vivendo la vita di un'altra persona ed ero a disagio. Appena mi fermavo a riflettere mi crollava tutto addosso, ero insoddisfatto. Nel corso dei mesi ho accettato che la mia vita fosse cambiata e a vivermi tutto in maniera più leggera.

 

Una situazione che forse hanno passato anche alcuni tuoi ex compagni, ti sei confidato con qualcuno di loro?
Sono rimasto in contatto soprattutto con Aka7ven, Deddy e ho sentito qualche volta Sangiovanni. In realtà non mi sono confidato con loro perché stavo lavorando su me stesso, l'ho raccontata solo alle persone che mi erano molto vicine e dopo un bel po' di tempo.

 

Come sei cambiato rispetto a un anno fa?
Adesso non ho più paura di fare cose normali, come uscire per fare una passeggiata. Per il futuro mi auguro di continuare a fare musica con lo stesso spirito e di affrontare gli alti e bassi che si presenteranno con positività, coltivando le amicizie di sempre. 

 

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