Tra rock e melodia la band irlandese racconta il nuovo lavoro "Cuts & Bruises"
di Luca FreddiGli Inhaler sono riusciti a mettersi in mostra fino dal debutto. E questo nonostante gli inevitabili rischi legati al cognome altisonante del frontman Elijah Hewson, figlio di Paul Hewson, il Bono degli U2. Ma anche al suo timbro vocale simile a quello del padre. Ora arriva "Cuts & Bruises" che fa seguito all’album di debutto "It Won’t Always Be Like This", grazie al quale hanno raggiunto il 1° posto delle classifiche di Regno Unito e Irlanda. "E' stato impegnativo e difficile fare il secondo disco, anche perché le persone intorno a te non fanno altro che ricordarti quanto lo sia" hanno raccontato Elijah Hewson e Ryan McMahon alla presentazione dei nuovi brani che trasudano indie rock chitarristico, con echi di Arctic Monkeys e Killers, e melodie pop.
In "Cuts & Bruises" il quartetto irlandese formato, oltre che da Hewson e da McMahon, dal bassista Robert Keating e dal chitarrista Josh Jenkinson, ha confermato alla produzione Antony Genn, che è stato bassista per i Pulp, tastierista delle Elastica e soprattutto co-fondatore dei Mescaleros di Joe Strummer. Il titolo è stato scelto "pensando alle relazioni fra di noi: ci stiamo iniziando a rendere conto che essere in una band non è solo suonare, è anche avere momenti difficili e incomprensioni. E' come essere sposati, ci sono dei momenti difficili. Quando sei tra amici, suoni come se fosse un hobby, ma poi quando diventa un lavoro inizia a creare tensione. Noi in questo disco raccontiamo le cicatrici che rimangono da questo processo. Cicatrici, ma non ferite gravi, sono piuttosto segni che lascia il tempo".
Il loro primo album "era stato caratterizzato dalla scrittura durante il lockdown, le sessioni su zoom. Una sensazione strana. Ci sentivamo goffi a lavorare così". Invece per il secondo "è stata una benedizione per noi di tornare a lavorare davvero insieme. Essere di nuovo in una stanza a suonare insieme". Sul processo adottano hanno rivelato una particolare ispirazione per le nuove 11 canzoni: "Quando abbiamo iniziato a scrivere i brani dell'album, avevamo appena visto il documentario 'Get Back' sui Beatles, e ci ha aiutato e indirizzato. Volevamo tornare a essere di nuovo una band, che semplicemente si ritrova nella stanza a suonare, senza sapere davvero cosa sarebbe successo".
Gli Inhaler raccontano il loro apporccio musicale: "Quando avevamo quindici anni la cosa meno cool che potessimo fare era suonare la chitarra, lo sapevamo ma ci piaceva lo stesso. Ora forse l'hip hop e altri generi stanno diventando quello che la musica rock era alla fine degli anni ottanta e nei primi anni novanta, roba commerciale. Le persone oggi sono alla ricerca di qualcosa di più autentico, mi vengono in mente i Fontaines DC, le persone stanno tornando ad apprezzare quel suono, che poi è anche il nostro. Quindi per noi è una grande occasione". La band è cresciuta ascoltando rock chitarristico con precisi modelli e in futuro, la loro ambizione è invece quella di ispirare a loro volta nuove giovani band: "All'inizio ascoltavamo molte le band provenienti da Manchester negli anni ottanta e novanta, Smiths, Stone Roses, Happy Mondays, Joy Division. Poi siamo cresciuti ascoltando tanti generi diversi, quindi siamo un melting pot di idee, e adesso ci avviciniamo più a gente come Kings of Leon e Strokes".
La band ora si sente maturata ed è conscia di avere più sicurezza in quello che sta facendo: "Abbiamo un'idea più chiara di come vogliamo suonare. Credo che sia stato Bowie a dire che se stai fermo troppo tempo nella tua zona sicura, e sei morto. Beh, noi non vogliamo starci, in quella zona, è divertente fare tanti tipi di musica diversa".
Gli Inhaler saranno in Italia per tre date primaverili del loro nuovo tour. Si esibiranno il 13 maggio all’Estragon di Bologna, il 14 maggio all’Orion di Roma e il 16 maggio all’Alcatraz di Milano. Poi saranno nuovamente sui palchi con gli Arctic Monkeys, dopo aver aperto alcune date di Alex Turner e soci l’estate scorsa. La band promette: "Vogliamo rendere i nostri show memorabili per i fan, qualcosa in più rispetto a proporre semplicemente una canzone dopo l'altra. Vorremmo fare qualcosa di speciale, che non si dimentichi, vedremo se ce la faremo".