La coppia presentava ferite da arma da taglio. A piangerla Barack Obama, Jerry O'Connell, James Woods e molti altri personaggi del mondo dello spettacolo e della politica
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Il regista di "Harry, ti presento Sally..." Rob Reiner, 78 anni, e sua moglie Michele Singer, 68, sono stati trovati morti nella loro villa a Los Angeles, nel quartiere di Brentwood. I corpi, riferiscono i media, riportavano lacerazioni compatibili con un coltello. La Divisione Rapine e Omicidi del Dipartimento di Polizia di Los Angeles sta ancora indagando. Contrariamente a quanto riportato dai media americani dopo la scoperta dei cadaveri, il vice capo della polizia di Los Angeles, Alan Hamilton, ha affermato in una conferenza stampa che "molti familiari sono e saranno interrogati", ma che "nessuno è stato arrestato; nessuno è stato interrogato come sospettato".
Figlio d'arte: il padre Carl Reiner, attore, comico, sceneggiatore, produttore televisivo, regista, commediografo e scrittore, è ritenuto un gigante della commedia Usa. Rob lo è stato a sua volta, con film come "Harry, ti presento Sally...". Nato il 6 marzo 1947 nel Bronx di New York da famiglia ebraica impegnata nel mondo del cinema (oltre al padre, che presto si affermò a livello internazionale, anche la madre Estelle era un'attrice), a 13 anni si trasferì a Los Angeles.
Nel 1971 si fece conoscere per la sua interpretazione del personaggio di Michael Stivic nella serie "Arcibaldo", che, oltre al successo, gli portò anche due Emmy Award.
Nel 1984 passò alla regia firmando il suo primo film, "This Is Spinal Tap". Ma fu la sua prima commedia brillante, "Harry, ti presento Sally...", nel 1989, a proiettarlo sulla scena internazionale con grande successo. Seguì la collaborazione con Stephen King nei film "Stand by Me - Ricordo di un'estate" e "Misery non deve morire". Nello stesso periodo realizzò "La storia fantastica".
Nel 1989 Reiner sposò in seconde nozze Michele Singer, anche lei attrice e produttrice, nota per aver partecipato a "Misery non deve morire" (1990), "Agenzia salvagente" (1994) e "Albert Brooks: Defending My Life" (2023).
Quarant'anni dopo il padre, anche per lui, nel 1999, arrivò una stella sulla Hollywood Walk of Fame. Grandi attori hanno lavorato con Rob Reiner. Tra loro, Jack Nicholson e Morgan Freeman in "Non è mai troppo tardi", Kathy Bates in "Misery non deve morire", Demi Moore e Tom Cruise in "Codice d'onore", Michael Douglas ne "Il presidente - Una storia d'amore", Bruce Willis e Michelle Pfeiffer in "Storia di noi due" e Kevin Costner, Jennifer Aniston e Shirley MacLaine in "Vizi di famiglia".
A piangere la morte di Rob Reiner e moglie Barack Obama, Jerry O'Connell, James Woods e molti altri personaggi del mondo dello spettacolo e della politica. Barack Obama ha ricordato che Reiner credeva profondamente nella bontà delle persone. L'attore Josh Gad che marito e moglie erano due delle anime più gentili e premurose che si possano immaginare. Il governatore della California Gavin Newsom ha definito Reiner il genio dal cuore grande dietro a tante delle storie classiche che amiamo.
Il sindaco di Los Angeles, Karen Bass, e l'ex presidente della Camera Nancy Pelosi hanno entrambe parlato di "una perdita devastante". Paul Walter Hauser ha affermato che il film "Codice d'onore" di Reiner è stato il motivo per cui è diventato attore.