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"Il lago dei cigni" riapre l'Arcimboldi di Milano: "Il pubblico ha voglia di balletto"

Caterina Calvino, direttrice dell'Accademia Ucraina di Balletto, ha raccontato a Tgcom24 la ripartenza dopo la pandemia

Dopo mesi di silenzio, il Teatro degli Arcimboldi di Milano ha rialzato il sipario nel segno della tradizione con un classico senza tempo: "Il lago dei cigni". Un appuntamento irrinunciabile per il teatro, che ogni anno ospita sul palco gli allievi dell’Accademia Ucraina di Balletto. A Tgcom24 la direttrice Caterina Calvino ha raccontato: "Per soddisfare la richiesta del pubblico siamo passati dai due spettacoli previsti a sette repliche."

"Il lago dei cigni" è in scena al Teatro Arcimboldi di Milano dal 10 al 13 Giugno. Gli allievi dell'accademia propongono il celebre balletto nella sua forma più pura e tradizionale, con due ballerini che negli ultimi anni hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso: Alina Nanu (prima ballerina del Teatro dell’Opera di Praga) e Michal Krcmar  (primo ballerino del Teatro dell’Opera di Helsinki). Il 12 e 13 Giugno in scena anche "La Fille Mal Gardee", divertente commedia con protagonista Nadejda Scepaciova, ex prima ballerina del Teatro dell'Opera della Moldavia, nel ruolo della dolce Lise.

 

"Il lago dei cigni" è il primo spettacolo ad andare in scena dopo molto tempo. Com'è stato tornare sul palco?
Emozionante. Con il "Lago dei cigni" abbiamo riaperto la stagione dell'Arcimboldi, anche se abbiamo dovuto apportare qualche modifica alla produzione. Per rispettare il distanziamento tra spettatori abbiamo dovuto moltiplicare le repliche, passando da due a sette

 

Il balletto, invece, è rimasto uguale?
Lo spettacolo è rimasto invariato e siamo riusciti a mantenere l'orchestra, anche se con un organico ridotto. Anche i primi ballerini, del teatro dell'Opera di Helsinki, ci sono venuti incontro. Avevano tutti tanta voglia di tornare in scena.

 

"Il lago dei cigni" non è l'unico titolo ad andare in programma...
Per tradizione affianchiamo al "Lago dei cigni" un titolo meno conosciuto,"La fille mal gardée", in modo da avvicinare il pubblico ad altri titoli del repertorio classico. Capita anche che gli allievi vadano in scena la mattina con un titolo e la sera con l'altro.


Un grossa sfida per i ballerini...
Sicuramente, ma dico sempre loro che questa è un'occasione unica. In tempi normali non avremmo mai avuto l'opportunità di fare così tante repliche in un teatro come Arcimboldi, è una grandissima opportunità. Nel male, questo è un lato positivo per gli allievi...


La risposta del pubblico è stata molto positiva...
Sono anni che collaboriamo con Arcimboldi e gli spettatori hanno imparato a conoscere il livello dei nostri spettacoli. Ci siamo ritrovati ad avere una grossa fetta di pubblico non legata direttamente all'accademia. Questa per noi è una grossa soddisfazione


Come ha affrontato l'Accademia i mesi di lockdown?
Il nostro settore è stato uno dei più colpiti dalla pandemia, ma abbiamo avuto il privilegio di aver sempre potuto lavorare. Nei mesi di lockdown abbiamo ampliato il convitto, creando un'enorme bolla per permettere ai ballerini di studiare.


Per settembre tornerà tutto alla normalità?
A livello organizzativo torneremo alla normalità, invece credo che questa esperienza abbia dato una spinta ai ragazzi. Hanno provato sulla loro pelle cosa vuol dire rischiare di non poter ballare, la cosa che amano di più...

 

 

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