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Giffoni Film Festival scalda i motori con i primi titoli, tra discriminazioni e sessualità

Il tema scelto per la 54esima edizione del festival è "L'Illusione della distanza"

Giffoni Film Festival scalda i motori con i primi titoli, tra discriminazioni e sessualità - foto 1
Ufficio stampa

Sono stati scelti i primi titoli scelti della 54esima edizione del Giffoni Film Festival, in programma dal 19 al 28 luglio a Giffoni Valle Piana.

Il tema dell'edizione 2024 è "L'Illusione della distanza" declinata in diverse accezioni. Al centro dei titoli selezionati troviamo infatti le discriminazioni etniche, il conflitto israelo-palestinese, lo sport come riscatto e la bellezza di non riconoscersi in un'etichetta.

Giffoni Film Festival scalda i motori con i primi titoli, tra discriminazioni e sessualità - foto 2
Tgcom24

 

Il tema del Giffoni Film Festival 54

 La 54esima edizione del Giffoni Film Festival scalda i motori, dopo aver confermato la collaborazione con la regione Campania. Il tema di quest'anno, "L'illusione della distanza", vuole evidenziare un paradosso, scandagliando il pericolo del senso di isolamento causato dalla paura dell'altro, del diverso e del lontano. Un invito a ritrovare i sentieri, a scoprire i legami invisibili che esistono, nonostante le apparenti divisioni, per rivelare quanto siamo incredibilmente prossimi e indissolubilmente uniti. Tanti i temi affrontati nei diversi titoli che saranno presenti al Giffoni 54. Tra questi le discriminazioni etniche, il conflitto israelo-palestinese, lo sport come riscatto e occasione di crescita, le difficoltà di essere genitori e figli oggi, la scoperta della sessualità e la bellezza di non riconoscersi in nessuna etichetta. I lungometraggi, cortometraggi e documentari (provenienti da tutto il mondo) saranno visti e votati da oltre cinquemila juror italiani e internazionali, con una delegazione proveniente da oltre 30 paesi. Saranno i giurati a decretare i vincitori del Gryphon Award.

 

Giffoni Film Festival: Elements +6 (dai 6 ai 9 anni)

   Amicizia e rispetto per gli animali sono al centro di "The Chaos Sisters feat. Penguin Paul" di Mike Marzuk (Germania/Belgio/Italia) e di "Hakan Brakan 2" di Ted Kjellsson (Svezia). Storia del tutto diversa quella raccontata in "Totto-Chan: The Little Girl At The Window" di Shinnosuke Yakuwa (Giappone), famoso per aver diretto alcuni film di Doraemon e più di 70 episodi della serie.

 

 

Giffoni Film Festival Elements +10

  Integrazione, sport, coraggio e ricerca di sé sono i punti di partenza dei lungometraggi in concorso nella sezione Elements +10. "Winners" di Soleen Yusef (Germania) storia di Mona che, insieme alla sua famiglia, è fuggita dalla Siria fino a Berlino. È un ritorno a Giffoni, invece, per Ineke Houtman con "The Book of Everything" (Paesi Bassi). È tratto dall'omonimo romanzo di Michael Morpurgo "Kensuke's Kingdom", opera prima di Kirk Henry e Neil Boyle (Regno Unito/Lussemburgo/Francia). Chiude, al momento, la sezione "Lars Is Lol", opera prima di Eirik Sater Stordahl (Norvegia).

 


Giffoni Film Festival: Generator +13

  Alla scoperta di sé tra sentimenti e attrazioni. Si muovono su questi temi le trame dei primi lungometraggi proposti ai Generator +13. Si racconta l'estate del 1974 con "When We Lost To The Germans" di Guido Van Driel (Paesi Bassi/Belgio). È, invece, un racconto fantastico intriso di musica, messaggi segreti e atmosfere invernali, l'opera prima "The Major Tones" di Ingrid Pokropek (Argentina/Spagna). La scoperta del primo amore fa da filo conduttore in "Young Hearts", opera prima del regista Anthony Schatteman scritta insieme al candidato al Premio Oscar Lukas Dhont (Belgio/Paesi Bassi). Ambientato a Chicago nel 1992 "We Grown Now" di Minhal Baig (Usa). Mentre Michael Jordan si consolida campione, inizia la storia di due giovani leggende.



Giffoni Film Festival: Generator +16

 Quanto è difficile essere genitori e quanto è complicato essere figli? Sono le domande alla base delle opere in gara nella sezione Generator +16. Si parte da "Not A Word" di Hanna Antonina e Wojcik Slak (Germania/Slovenia/Francia). Si è invece, alla ricerca dei propri genitori in"The Dog Thief" di Vinko Tomicic (Cile/Messico/Bolivia/Francia/Italia). Si parte con Fanny per uno scambio linguistico in Germania con "Langue Etrangere" di Claire Burger (Francia/Germania/Belgio).


Giffoni Film Festival: Generator +18

  Diversi i temi delle opere che compongono la rosa di film proposti ai Generator +18: in "Amal" di Jawad Rhalib (Belgio) un'insegnante di letteratura, idealista e appassionata in una scuola suburbana di Bruxelles, diventa il bersaglio di una intensa ostilità da parte degli studenti, dei loro genitori e dei colleghi legati all'estremismo islamico, quando sceglie di aiutare una ragazza musulmana adolescente accusata di non seguire i dettami religiosi dopo il suo coming out sui social media. Nell'opera prima Summer Brother di Joren Molter (Paesi Bassi/Belgio) Brian e suo padre Maurice vivono in un parco di roulotte fatiscente. E ancora in  "Werewolf" di Pau Calpe (Spagna) viene trattato il tema delicato dell'emarginazione e della diversità attraverso l`utilizzo di simbolismi che rinviano a credenze popolari sui licantropi.  È un ritorno a Giffoni per il regista Hisham Zaman che presenta "A Happy Day" (Norvegia), un'opera che mescola sapientemente realismo magico, dark comedy e surrealismo.



Giffoni Film Festival: Gex Doc

  Discriminazione etnica, guerra e alleanze, scelte e coraggio sono i temi principali delle opere selezionate per la categoria Gex Doc (sezione dedicata a docenti, genitori e filmgoers). "Kix" di Bálint Rèvèsz e Dávid Mikulán (Ungheria/Francia/Croazia) è un'odissea di 12 anni che segue il percorso di Sanyi, da un vivace bambino per le strade di Budapest a un adolescente confuso. Il documentario racconta l'evoluzione della vita del ragazzo segnato da lotte familiari, problemi scolastici e un futuro dai contorni incerti. E ancora l'opera prima "Boyz" di Sylvain Cruiziat (Germania) segue Maxime, Julian e Vilas attraverso la loro vita da studenti a Monaco. Un'intima amicizia
maschile che porta lo spettatore nel loro mondo di amore e sesso. È un`opera prima anche "Until I fly" di Kanishka Sonthalia e Siddesh Shetty (India/Francia) in un villaggio himalayano-indiano vive un bambino nato da madre indiana e padre nepalese. Chiude,al momento, la sezione "Silent Trees" di Agnieszka Zwiefka (Polonia/Germania/Danimarca).
 

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