DAL 14 OTTOBRE

Gianfranco Jannuzzo: "Raccontando la Sicilia in 'Fata Morgana' racconto gli Italiani"

L'attore siciliano inaugura la stagione di prosa del teatro Manzoni di Milano con uno spettacolo che viaggia all'interno dei momenti più significativi del suo repertorio

13 Ott 2025 - 11:22
 © Ufficio stampa

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Il teatro Manzoni di Milano inaugura la sua stagione di prosa con "Fata Morgana", il nuovo spettacolo di Gianfranco Jannuzzo che sarà in scena dal 14 al 26 ottobre. Quale modo migliore di inaugurare la stagione se non con l'attore che più volte ha calcato il palco del Manzoni? Questa infatti per Jannuzzo sarà la diciannovesima volta che torna nel teatro milanese. "Fata Morgana" è un viaggio attraverso i momenti più significativi del suo repertorio teatrale, dove Jannuzzo alterna brani comici a riflessioni profonde, offrendo un'esperienza che va oltre il semplice intrattenimento. Il suo carisma si fonde con la narrazione, creando un’atmosfera unica in cui aneddoti personali e riflessioni sull'umanità si intrecciano. "È la storia di un sogno - dice lui - e inseguire i sogni è il modo più sicuro di vivere la realtà".  

Gianfraco Jannuzzo, "Fata Morgana" è un viaggio attraverso il suo repertorio

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"In questo spettacolo, scritto a quattro mani con quel poeta delicatissimo che è Angelo Callipo - spiega Jannuzzo -racconto, da solo in scena ma accompagnato da quattro musicisti (un oboista, un chitarrista, un pianista e un violoncellista - ndr) che eseguiranno le musiche scritte appositamente da Francesco Buzzurro, il mito di Fata Morgana: miraggio, illusione, speranza, le aspettative e i progetti di tutti noi davanti ad un traguardo la cui asticella si alza sempre più e che diventa sogno, magia ma anche consapevolezza di noi stessi".

La regia mette in evidenza la complessità dell’animo umano, esplorando le maschere che indossiamo e le verità nascoste dietro le finzioni quotidiane. Lo spettacolo diventa così un’occasione per ridere, riflettere e commuoversi, svelando le sfumature più intime dell’essere umano attraverso la magia del teatro. "Racconto la mia Sicilia così come l'ho vissuta e conosciuta - spiega Jannuzzo -; la Sicilia che ho imparato ad amare grazie all'amore che ne avevano i miei genitori: allegra e amara al tempo stesso, generosa e spietata, così piena di luce, di vita, di contraddizioni. Isola (forse) e Ponte per mille culture. La Sicilia ricca, fertile e ubertosa di Federico II 'Stupor Mundi' e la Sicilia umiliata, ferita e vilipesa delle stragi e dei caduti 'Orror Mundi'. La Sicilia come metafora: un luogo incantato che tutti hanno sempre cercato di conquistare senza mai riuscirci fino in fondo".

"Raccontando la Sicilia racconto gli Italiani - continua, il grande orgoglio di appartenenza che sente allo stesso modo un lombardo o un campano, un piemontese o un calabrese accomunati tutti da quello straordinario senso dell’umorismo che ci rende capaci di ridere di tutto e di tutti e soprattutto di noi stessi. Anche agli occhi degli altri, degli stranieri, siamo così affascinanti proprio perché cosi 'diversi'. Tante culture che ne formano una unica, più grande, che le comprende tutte: quella Italiana!".