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Fabrizio Moro, ecco "Figli di nessuno": "Il mio album benedetto"

Esce il 12 aprile il decimo disco di inediti del cantautore romano, che a Tgcom24 racconta: "Eʼ dedicato a chi ce lʼha fatta da solo... come me"

Fabrizio Moro, ecco
ufficio-stampa

Si intitola "Figli di nessuno" il decimo album di inediti, in uscita venerdì 12 aprile, di Fabrizio Moro.

A due anni di distanza da "Pace", undici tracce in cui il cantautore romano racconta di sé, dei tanti muri incontrati lungo il percorso e "buttati giù senza una mano tesa ad aiutarti" e dell'amore per i figli, che lo ha reso una persona migliore: "I figli di nessuno sono quelli come me, che si sono fatti da soli...", racconta a Tgcom24.

Come è nato questo titolo?
A volte si scelgono i titoli semplicemente perché suonano bene e questo mi piaceva molto. E poi mi sento così, i "figli di nessuno" sono quelli della mia generazione, che non hanno mai avuto una mano tesa nella vita, che si sono fatti da soli e che hanno superato i muri incontrati lungo il percorso senza l'aiuto di nessuno... come me: "Ogni metro di successo ha un caro prezzo...", dice una strofa della canzone. E' un disco ancora arrabbiato perché nonostante io ce l'abbia fatta, è stato faticoso e mi porto dietro, a 44 anni ancora, quell'anima da marciapiede che ho vissuto...  Ma anche i bei momenti, come quando a Guidonia, dove ho vissuto la mia adolescenza, suonavo musica punk con il mio gruppo di amici... in oratorio!

In "Pace" ci avevi raccontato di essere alla ricerca appunto, di un po' di pace, dopo anni di fatica. In questo album c'è una canzone "Quasi", nella quale ripeti: "Ci siamo quasi riusciti...". Possiamo dire che sei quasi arrivato al traguardo?
In realtà non si arriva mai, l'importante per me è la camminata: "Noi siamo in mezzo fra una partenza e un traguardo che si è infranto..." canto in "Figli di nessuno". Rispetto a qualche anno fa la mia condizione emotiva è cambiata e in meglio. Ma la storia della mia vita è stare a pochi centimetri dal traguardo e non arrivarci. Ed è bello anche così, anzi soprattutto così, non è sano arrivare e raggiungere gli obiettivi in poco tempo. Credo che ogni volta che si arriva ad un piccolo traguardo, si debba avere la possibilità di guardarsi indietro per godersi il cammino fatto fino a lì, rivedere le difficoltà e gli ostacoli incontrati. Per me è così, anche perché per arrivare al successo io l'ho presa un po' lunga... dalla Cina. Ma le soddisfazioni che ho avuto in questi ultimi tre anni mi hanno reso una persona felice della vita, proprio perché sono stato sempre ad un passo da...

“Figli di nessuno" è quindi un album in cui scopriamo un Moro più sereno?
I traguardi umani li ho sempre legati troppo alle soddisfazioni o insoddisfazioni lavorative. E' sempre stato così, se il mio lavoro non girava bene, anche i rapporti umani non andavano bene. Se le cose si sbloccavano allora sono riuscito ad essere un padre, un amico, un compagno migliore. Questo disco è soprattutto un guardarsi indietro e vedere tutti i muri incontrati e pensare a come ce l'ho fatta. Posso dire che è un album benedetto, perché è stato scritto e prodotto in un momento in cui non avevo più energie, dopo due Festival, il concerto allo Stadio Olimpico di Roma... Insomma ero debilitato e pensavo che non sarei mai riuscito a scrivere qualcosa di nuovo. E invece ogni volta che mi avvicinavo al foglio mi veniva una canzone. E' un disco senza scremature, 11 tracce che sono venute di getto, una dopo l'altra, in totale naturalezza e semplicità...

Fabrizio Moro, ecco il decimo album

In "Ho bisogno di credere" parli di fede...
E' il primo pezzo che ho scritto, a cui è subito seguito il video girato a Berlino. Ultimamente c'è molta spiritualità  nel mio lavoro e anche in questo disco, è vero, nel senso che spesso, negli ultjimi anni mi sono fermato a pregare, pensando proprio che qualcuno mi stesse ascoltando. Sono fermamente convinto che ci sia una mano invisibile, che ci guida lungo il percorso. Ed è quella che mi ha guidato nella stesura delle undici tracce così di getto. Nei momenti in cui mi sono affidato alla spiritualità le cose sono arrivate sempre con una facilità estrema, con naturalezza. Al contrario ogni volta che ho pensato al mio lavoro in maniera razionale e materiale, facendo dei calcoli, è stato un fallimento

Ci sono molte tracce in cui parli di amore da "Come te" a "Quando ti stringo"... Quanto è stato importante per te questo sentimento nell'ultimo periodo della tua vita?
L'amore di cui parlo in tutto l'album è quello verso i miei figli, Libero che ha 10 anni e la più piccola Anita, che ne ha 4. Non sono innamorato di nessuno in questo momento, sono single da un po', da quando mi sono separato da Giada, madre dei miei figli. Quindi l'amore è inteso come amore paterno. La donna di cui parlo è sempre mia figlia. Ed è grazie all'amore per i miei figli che la mia vita è migliorata

Quali sono le tue più grandi paure per loro?
Quella di non riuscire ad aiutarli ad avere una corazza che li prepari per il mondo, che restino troppo fragili per affrontare le ostilità e le difficoltà che incontreranno. E allora con piccoli escamotage cerco di corazzarli. A 6 anni ho dato 5 euro in mano a Libero, che mi assomiglia tanto, perchè mi sembra fragile come ero io, mentre lo accompagnavo a scuola e gli ho detto che la merenda se la sarebbe dovuta comprare da solo in un bar...Devono imparare ad essere responsabili e a fare da soli...

In "Me n'ammorava di te" racconti l'Italia dagli anni Settanta agli anni Novanta e concludi parlando del progresso...
Il progresso implica coraggio e dolore, dico, e ne sono convinto. La via d'uscita io l'ho trovata nel mio piccolo orto, facendo qualcosa io, ma avendo fiducia che anche gli altri la pensino così e facciano il loro. Invece in molti non hanno l'idea della collettività e quindi non fanno nulla perché credono che gli altri non faranno nulla. E' un circolo vizioso e così si resta immobili.
Questa canzone è nata guardando un film di Pif, dove si raccontavano alcune epoche italiane come una storia d'amore. Ho sempre visto l'Italia come una donna, stuprata e maltrattata, che io però ho sempre amato. Sono rimasto sempre innamorato dell'Italia e nonostante tutte le delusioni che mi ha dato, non sono comunque mai riuscito a volerle male. Ne sono sempre rimasto innamorato.

Nei prossimi live cosa ci dobbiamo aspettare? Ci sarà anche Ermal Meta?
Da Ermal Meta devo staccarmi e lui da me, dobbiamo riprenderci le nostre vite, c'è persino chi ci considera una band!! I live sono la cosa che mi rende più felice, farei solo quelli se potessi. Sono pieni di energia e saranno così. Si parte ad ottobre, ma prima ci saranno gli instore. Un duetto nuovo? Mi piacerebbe farlo con Anstasio...


Queste le prime quattro date del tour: 12 ottobre al Pal'Art Hotel di Acireale, 18 e 19 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma e 26 ottobre al Mediolanum Forum di Assago.
Ecco invece le date dell'instore tour: il 12 aprile a Roma (Discoteca Laziale in Via Mamiani, 62 – ore 18.00); il 13 aprile a Bari (La Feltrinelli c/o C.C. “Mongolfiera Santa Caterina” in Strada Santa Caterina, 19 – ore 18.00); il 14 aprile a Milano (Mondadori Megastore in Piazza Duomo, 1 – ore 18.00); il 16 aprile a Salerno (C.C. “Maximall” di Pontecagnano Faiano, Salerno in Via Pacinotti, snc - ore 18.00); il 17 aprile a Napoli (La Feltrinelli della Stazione Centrale Piazza Garibaldi – ore 18.00); il 18 aprile a Catania (C.C. “Etnapolis” di Belpasso, Catania in Contrada Valcorrente, 23 - ore 18.00); il 19 aprile a Palermo (C.C. “La Torre” in Viale Michelangelo – ore 18.00); il 23 aprile a Bologna (SEMM Music Store & More in Via Oberdan, 24F – ore 18.00); il 24 aprile a Gorizia (C.C. “Tiare Shopping Center” di Villesse, presso Località Maranuz, 2 – ore 18.00); il 27 aprile a Torino (Mondadori Bookstore in Via Monte di Pietà 2 ang. Via Roma – ore 18.00); il 28 aprile a Limbiate – MB (C.C. “Carrefour” di Limbiate, Monza-Brianza presso Ex SS 527 angolo Via Garibaldi – ore 18.00); il 2 maggio a Taranto (Mondadori Bookstore in Via Giuseppe de Cesare, 35 – ore 18.00); il 3 maggio a Foggia (C.C. “Gargano” di Monte Sant'Angelo, Foggia presso Contrada Pace - Loc. Macchia – ore 18.00); il 4 maggio a Latina (La Feltrinelli in Via A. Diaz, 10 – ore 18.00); l'8 maggio a Firenze (la Feltrinelli RED in Piazza Della Repubblica, 26 – ore 18.00); il 9 maggio a Padova (C.C. “Piazzagrande” di Piove di Sacco, Padova in Via Fratelli Sanguinazzi, 1 – ore 18.00).